After the end of the Cold War, Central-Eastern European countries have faced simultaneously different processes of transition, collocated in an already evolving international system. In this unprecedented scenario, the International Monetary Fund has played a key role in directly supporting the economic development and the democratization of the countries involved; moreover, it has acted as a catalyst, encouraging the formation of the basic requirements for the European integration process. An integrate approach has been used to investigate the evolution and the real impact of the assistance offered by the IMF in the region, identifying the economic, cultural, social and political relevant factors. This final dissertation focuses on the strategies chosen, the application of conditionality and the financial and technical assistance provided by the IMF in Poland, Hungary, Czech Republic, Slovak Republic, Romania and Bulgaria. A study evaluating the effectiveness of IMF programs on economic growth may be simplistic, leading to pessimistic and critical positions on the role played by external assistance. Nonetheless, this type of analysis must be integrated by additional considerations, highlighting the importance of internal political commitment in providing the institutional framework necessary for the transition to a market economy, ensuring the democratic stability of the country. Although, they are generally considered as a homogeneous group of countries, differences in Soviet legacies and in policy choices implemented during the transition period, have influenced CEECs paths. The acknowledged diversification of characteristics and needs of the countries involved, has required the adoption of different strategies of intervention. This region, so geographically close to Western Europe, represents an unprecedented laboratory of experiences from which it is possible to draw some lessons on the future of the assistance carried out by the IMF in the context of economic development and democratic consolidation.

Dopo la fine della Guerra fredda, i paesi dell’Europa centro-orientale hanno affrontato simultaneamente processi di transizione di diversa natura, inseriti in uno scenario di trasformazione generale del sistema internazionale. In questo contesto inedito, il Fondo monetario internazionale ha rivestito un ruolo chiave nel supportare in modo diretto lo sviluppo economico e democratico dei paesi implicati, fungendo altresì da catalizzatore per i requisiti base richiesti dal processo di integrazione europeo. Al fine di indagare l’evoluzione e l’effettivo impatto del supporto offerto dal FMI nella regione, è stato utilizzato un approccio integrato che mira alla ricerca dei fattori economici, culturali, sociali e politici rilevanti. La tesi inquadra le strategie scelte, l’applicazione della condizionalità e gli strumenti di assistenza finanziaria e tecnica utilizzati in Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca, Romania e Bulgaria dal FMI. Un mero studio sull’efficacia diretta dell’aiuto finanziario e tecnico del Fondo può condurre a posizioni pessimistiche e critiche del ruolo giocato dal supporto esterno. Tuttavia, questo tipo di analisi deve essere integrata da considerazioni più ampie che mettano in luce l’importanza dell’impegno politico interno nel dotarsi del quadro istituzionale più adatto all’integrazione nell’economia di mercato, assicurando la stabilità democratica dei paesi. Sebbene essi siano generalmente considerati come un insieme omogeneo, le differenze ereditate dal passato socialista e le scelte politiche effettuate nel periodo di transizione hanno influenzato i percorsi dei paesi dell’Europa centro-orientale. La consapevolezza della diversità delle caratteristiche e delle esigenze dei singoli casi studio ha richiesto l'adozione di ricette diverse di intervento. Questa regione così vicina geograficamente, rappresenta ancora oggi un laboratorio di esperienze inedito dal quale è possibile trarre insegnamenti per il futuro sul ruolo del Fondo monetario internazionale nello sviluppo economico e nel consolidamento democratico.

Storie di transizione e integrazione: il ruolo del Fondo monetario internazionale nell'Europa centro-orientale.

BELLOCCHIO, ELENA
2020/2021

Abstract

After the end of the Cold War, Central-Eastern European countries have faced simultaneously different processes of transition, collocated in an already evolving international system. In this unprecedented scenario, the International Monetary Fund has played a key role in directly supporting the economic development and the democratization of the countries involved; moreover, it has acted as a catalyst, encouraging the formation of the basic requirements for the European integration process. An integrate approach has been used to investigate the evolution and the real impact of the assistance offered by the IMF in the region, identifying the economic, cultural, social and political relevant factors. This final dissertation focuses on the strategies chosen, the application of conditionality and the financial and technical assistance provided by the IMF in Poland, Hungary, Czech Republic, Slovak Republic, Romania and Bulgaria. A study evaluating the effectiveness of IMF programs on economic growth may be simplistic, leading to pessimistic and critical positions on the role played by external assistance. Nonetheless, this type of analysis must be integrated by additional considerations, highlighting the importance of internal political commitment in providing the institutional framework necessary for the transition to a market economy, ensuring the democratic stability of the country. Although, they are generally considered as a homogeneous group of countries, differences in Soviet legacies and in policy choices implemented during the transition period, have influenced CEECs paths. The acknowledged diversification of characteristics and needs of the countries involved, has required the adoption of different strategies of intervention. This region, so geographically close to Western Europe, represents an unprecedented laboratory of experiences from which it is possible to draw some lessons on the future of the assistance carried out by the IMF in the context of economic development and democratic consolidation.
2020
Histories of transition and integration: the role of the International Monetary Fund in Central-Eastern Europe.
Dopo la fine della Guerra fredda, i paesi dell’Europa centro-orientale hanno affrontato simultaneamente processi di transizione di diversa natura, inseriti in uno scenario di trasformazione generale del sistema internazionale. In questo contesto inedito, il Fondo monetario internazionale ha rivestito un ruolo chiave nel supportare in modo diretto lo sviluppo economico e democratico dei paesi implicati, fungendo altresì da catalizzatore per i requisiti base richiesti dal processo di integrazione europeo. Al fine di indagare l’evoluzione e l’effettivo impatto del supporto offerto dal FMI nella regione, è stato utilizzato un approccio integrato che mira alla ricerca dei fattori economici, culturali, sociali e politici rilevanti. La tesi inquadra le strategie scelte, l’applicazione della condizionalità e gli strumenti di assistenza finanziaria e tecnica utilizzati in Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca, Romania e Bulgaria dal FMI. Un mero studio sull’efficacia diretta dell’aiuto finanziario e tecnico del Fondo può condurre a posizioni pessimistiche e critiche del ruolo giocato dal supporto esterno. Tuttavia, questo tipo di analisi deve essere integrata da considerazioni più ampie che mettano in luce l’importanza dell’impegno politico interno nel dotarsi del quadro istituzionale più adatto all’integrazione nell’economia di mercato, assicurando la stabilità democratica dei paesi. Sebbene essi siano generalmente considerati come un insieme omogeneo, le differenze ereditate dal passato socialista e le scelte politiche effettuate nel periodo di transizione hanno influenzato i percorsi dei paesi dell’Europa centro-orientale. La consapevolezza della diversità delle caratteristiche e delle esigenze dei singoli casi studio ha richiesto l'adozione di ricette diverse di intervento. Questa regione così vicina geograficamente, rappresenta ancora oggi un laboratorio di esperienze inedito dal quale è possibile trarre insegnamenti per il futuro sul ruolo del Fondo monetario internazionale nello sviluppo economico e nel consolidamento democratico.
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