Uno degli aspetti critici nella patologia oncologica della mammella è il costante aumento delle diagnosi di tumore al seno nel sesso femminile. Sebbene negli ultimi decenni il tasso di mortalità sia migliorato complessivamente grazie all’introduzione dei programmi di screening di mammografia, il carcinoma mammario resta sempre la neoplasia maligna più frequente nella popolazione femminile e anche una delle principali cause di morte. Ad oggi è noto che vi sono diversi approcci scientifici che mirano a nuove terapie target per garantire alle pazienti dei trattamenti personalizzati, ma in particolare l’interesse della ricerca è volto all’identificazione di nuovi biomarcatori tumorali nella diagnosi precoce della malattia, tra cui le vescicole extracellulari (EVs). Al momento queste vescicole sembrano giocare un ruolo molto importante nello sfondo del cancro al seno, in quanto oltre ad essere coinvolte nei meccanismi di comunicazione intracellulare, partecipano nelle interazioni tra le cellule tumorali e il microambiente tumorale e anche nella preparazione della nicchia premetastatica in organi distanti. L’uso delle vescicole extracellulari potrebbe essere considerato un valido approccio basato sulla biopsia liquida per la diagnosi e prognosi dei tumori, ma la loro quantificazione nei fluidi biologici ne limita spesso l’utilizzo perché si tratta di un processo complesso che richiede prima delle fasi di estrazione e purificazione mediante tecniche costose. Per superare questi limiti, il mio progetto di tesi svolto presso il laboratorio di Nanomedicina e Imaging Molecolare di IRCCS Maugeri di Pavia ha consentito lo sviluppo di tre saggi facili e veloci che permettono di valutare i livelli di vescicole extracellulari, direttamente nel plasma di pazienti affette da tumore al seno in stadio precoce e metastatico mediante la tecnologia Single Molecule Array (SiMoA). Il test SiMoA è un nuovo saggio ELISA digitale dotato di ultrasensibilità che consente la quantificazione di numerose molecole bersaglio a basse concentrazioni, in seguito al riconoscimento antigene-anticorpo. In questo progetto è stato possibile dunque studiare l’andamento dei livelli plasmatici delle EVs, senza effettuare prima alcun processo di purificazione del plasma, con lo scopo di ridurre i tempi di analisi e valutare le differenze tra le diverse coorti di pazienti (BC) e un gruppo di volontari sani (HC), in termini di significato diagnostico e prognostico.Per l’analisi quantitativa e qualitativa dei livelli di vescicole extracellulari, è stato effettuato il reclutamento di 231 soggetti alle quali è stato chiesto un semplice prelievo di plasma. In particolare, per questo studio sono state arruolate pazienti donne affette da neoplasia mammaria in stadio precoce candidate alla chirurgia (cBC), pazienti in fase metastatica accertata (MET), pazienti con eteroplasia mammaria in qualsiasi stadio e candidate a trattamento neoadiuvante (NEO) e anche un gruppo di volontari sani, necessario come gruppo di controllo (HC).
Quantificazione delle vescicole extracellulari nel plasma di pazienti affette da carcinoma mammario precoce e metastatico mediante tecnologia SiMoA
FAIULO, ALESSIA
2022/2023
Abstract
Uno degli aspetti critici nella patologia oncologica della mammella è il costante aumento delle diagnosi di tumore al seno nel sesso femminile. Sebbene negli ultimi decenni il tasso di mortalità sia migliorato complessivamente grazie all’introduzione dei programmi di screening di mammografia, il carcinoma mammario resta sempre la neoplasia maligna più frequente nella popolazione femminile e anche una delle principali cause di morte. Ad oggi è noto che vi sono diversi approcci scientifici che mirano a nuove terapie target per garantire alle pazienti dei trattamenti personalizzati, ma in particolare l’interesse della ricerca è volto all’identificazione di nuovi biomarcatori tumorali nella diagnosi precoce della malattia, tra cui le vescicole extracellulari (EVs). Al momento queste vescicole sembrano giocare un ruolo molto importante nello sfondo del cancro al seno, in quanto oltre ad essere coinvolte nei meccanismi di comunicazione intracellulare, partecipano nelle interazioni tra le cellule tumorali e il microambiente tumorale e anche nella preparazione della nicchia premetastatica in organi distanti. L’uso delle vescicole extracellulari potrebbe essere considerato un valido approccio basato sulla biopsia liquida per la diagnosi e prognosi dei tumori, ma la loro quantificazione nei fluidi biologici ne limita spesso l’utilizzo perché si tratta di un processo complesso che richiede prima delle fasi di estrazione e purificazione mediante tecniche costose. Per superare questi limiti, il mio progetto di tesi svolto presso il laboratorio di Nanomedicina e Imaging Molecolare di IRCCS Maugeri di Pavia ha consentito lo sviluppo di tre saggi facili e veloci che permettono di valutare i livelli di vescicole extracellulari, direttamente nel plasma di pazienti affette da tumore al seno in stadio precoce e metastatico mediante la tecnologia Single Molecule Array (SiMoA). Il test SiMoA è un nuovo saggio ELISA digitale dotato di ultrasensibilità che consente la quantificazione di numerose molecole bersaglio a basse concentrazioni, in seguito al riconoscimento antigene-anticorpo. In questo progetto è stato possibile dunque studiare l’andamento dei livelli plasmatici delle EVs, senza effettuare prima alcun processo di purificazione del plasma, con lo scopo di ridurre i tempi di analisi e valutare le differenze tra le diverse coorti di pazienti (BC) e un gruppo di volontari sani (HC), in termini di significato diagnostico e prognostico.Per l’analisi quantitativa e qualitativa dei livelli di vescicole extracellulari, è stato effettuato il reclutamento di 231 soggetti alle quali è stato chiesto un semplice prelievo di plasma. In particolare, per questo studio sono state arruolate pazienti donne affette da neoplasia mammaria in stadio precoce candidate alla chirurgia (cBC), pazienti in fase metastatica accertata (MET), pazienti con eteroplasia mammaria in qualsiasi stadio e candidate a trattamento neoadiuvante (NEO) e anche un gruppo di volontari sani, necessario come gruppo di controllo (HC).È consentito all'utente scaricare e condividere i documenti disponibili a testo pieno in UNITESI UNIPV nel rispetto della licenza Creative Commons del tipo CC BY NC ND.
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https://hdl.handle.net/20.500.14239/16904