L'obiettivo del presente lavoro è quello di esplorare il ruolo dell'irrazionalità nelle scelte degli agenti economici che operano sui mercati finanziari, attraverso un'analisi di finanza comportamentale, ovvero un'area di ricerca multidisciplinare che studia l'impatto della psicologia e della sociologia sul comportamento degli investitori, influenzandone quindi le decisioni di investimento. Dapprima vengono illustrati i principi e le teorie della finanza tradizionale, che descrivono il comportamento dell'agente economico come perfettamente razionale e massimizzante, ma le evidenze empiriche dimostrano i limiti di tale approccio, nello spiegare pienamente il processo decisionale dell'investitore, spesso condizionato dall'emotività, dall'euforia, componenti comportamentali non dimostrati nella teoria tradizionale. Il superamento di tale approccio avviene grazie alla finanza comportamentale. Vengono descritte una serie di anomalie comportamentali, ovvero euristiche che permettono di affrontare la complessità delle decisioni, ma attraverso il processo di semplificazione si generano errori significativi che si riflettono sulle scelte e sui conseguenti rendimenti insufficienti degli investimenti e un'eccessiva esposizione al rischio. Sono indicate anche alcune tecniche di correzione degli errori comportamentali (debiasing), tra i quali si da maggiore enfasi all'educazione finanziaria oggetto di study case. Nella seconda parte sono descritte le caratteristiche e il funzionamento dei mercati finanziari, evidenziando come l'eccesso di ottimismo, di fiducia possano influire sull'andamento dei prezzi dei titoli determinando un incremento della domanda che alimenta la crescita dei prezzi e il loro conseguente allontanamento dal valore dei fondamentali e lo sviluppo delle bolle speculative. Attraverso l'analisi del saggio di R.J. Shiller “Euforia irrazionale. Alti e bassi di borsa”, viene dimostrato che l'agire dell'investitore è spesso animato da irrazionalità, eccessivo ottimismo quindi ben lontano dal comportamento razionale e massimizzante della teoria neoclassica, inoltre viene dimostrato attraverso un'analisi empirica di oltre 150 anni sull'andamento dei mercato finanziari, che l'agente economico non ha acquisito competenze circa i rischi associati alle scelte di investimenti, l'aspetto emotivo è ancora la leva principale che guida le scelte. Nell'ultima parte viene proposto il “Museo del Risparmio” come strumento che permette di accrescere le conoscenze in ambito finanziario, al fine di aiutare gli individui nelle scelte connesse al credito, alla finanza, alla previdenza attraverso la divulgazione dell'educazione finanziaria con strumenti divertenti, innovativi e semplici adatti per un pubblico diversificato.

LA FINANZA COMPORTAMENTALE: IRRAZIONALITA' NEI MERCATI FINANZIARI

COVA, DORINA
2015/2016

Abstract

L'obiettivo del presente lavoro è quello di esplorare il ruolo dell'irrazionalità nelle scelte degli agenti economici che operano sui mercati finanziari, attraverso un'analisi di finanza comportamentale, ovvero un'area di ricerca multidisciplinare che studia l'impatto della psicologia e della sociologia sul comportamento degli investitori, influenzandone quindi le decisioni di investimento. Dapprima vengono illustrati i principi e le teorie della finanza tradizionale, che descrivono il comportamento dell'agente economico come perfettamente razionale e massimizzante, ma le evidenze empiriche dimostrano i limiti di tale approccio, nello spiegare pienamente il processo decisionale dell'investitore, spesso condizionato dall'emotività, dall'euforia, componenti comportamentali non dimostrati nella teoria tradizionale. Il superamento di tale approccio avviene grazie alla finanza comportamentale. Vengono descritte una serie di anomalie comportamentali, ovvero euristiche che permettono di affrontare la complessità delle decisioni, ma attraverso il processo di semplificazione si generano errori significativi che si riflettono sulle scelte e sui conseguenti rendimenti insufficienti degli investimenti e un'eccessiva esposizione al rischio. Sono indicate anche alcune tecniche di correzione degli errori comportamentali (debiasing), tra i quali si da maggiore enfasi all'educazione finanziaria oggetto di study case. Nella seconda parte sono descritte le caratteristiche e il funzionamento dei mercati finanziari, evidenziando come l'eccesso di ottimismo, di fiducia possano influire sull'andamento dei prezzi dei titoli determinando un incremento della domanda che alimenta la crescita dei prezzi e il loro conseguente allontanamento dal valore dei fondamentali e lo sviluppo delle bolle speculative. Attraverso l'analisi del saggio di R.J. Shiller “Euforia irrazionale. Alti e bassi di borsa”, viene dimostrato che l'agire dell'investitore è spesso animato da irrazionalità, eccessivo ottimismo quindi ben lontano dal comportamento razionale e massimizzante della teoria neoclassica, inoltre viene dimostrato attraverso un'analisi empirica di oltre 150 anni sull'andamento dei mercato finanziari, che l'agente economico non ha acquisito competenze circa i rischi associati alle scelte di investimenti, l'aspetto emotivo è ancora la leva principale che guida le scelte. Nell'ultima parte viene proposto il “Museo del Risparmio” come strumento che permette di accrescere le conoscenze in ambito finanziario, al fine di aiutare gli individui nelle scelte connesse al credito, alla finanza, alla previdenza attraverso la divulgazione dell'educazione finanziaria con strumenti divertenti, innovativi e semplici adatti per un pubblico diversificato.
2015
BEHAVIOURAL FINANCE-IRRATIONALITY IN FINANCIAL MARKETS
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14239/10308