Principio di precauzione e di proporzionalità a confronto in materia ambientale

In the context of the progressive interest expressed by Administrations and administrated regarding the issues of environmental protection and human health – also increased by the urgency to elaborate eloquent responses to face the current climate crisis – this work examines the relationship between the principles of precaution and proportionality as a conditio sine qua non for the management of scientific, political and social uncertainty of risk. The first and second parts retrace the historical, regulatory and jurisprudential evolution of these principles, identifying their original symbiosis and the methodologies developed by the European legal systems, and Italian in particular, to adapt these tools making them concretely usable in the different contexts of reference. The goal is to highlight the key role of jurisprudence in the creation of living law and administrative law as a privileged instrument for implementing environmental protection requests. The third and final part examines, in summary, the risk management technique prevailing in the United States and based on cost-benefit analysis. The purpose of this research is to highlight how – in harmonizing practice, in order to resolve conflicts between opposing values – the law cannot be replaced by procedural tools. Otherwise, the creation of deep systemic fractures would be unavoidable.

Nel quadro del progressivo interesse manifestato da Amministrazioni e amministrati riguardo ai temi della tutela ambientale e della salute umana – accresciuto dall’urgenza di elaborare risposte eloquenti per fronteggiare l’attuale crisi climatica – questo lavoro esamina il rapporto tra i principi di precauzione e di proporzionalità quale conditio sine qua non al governo dell’incertezza scientifica, politica e sociale del rischio. La prima e la seconda parte ripercorrono l’evoluzione storica, normativa e giurisprudenziale di detti principi, individuandone la simbiosi originaria e le metodologie sviluppate dagli ordinamenti europeo, e italiano in particolare, per adattare questi strumenti rendendoli concretamente utilizzabili nei diversi contesti di riferimento. Il fine è quello di evidenziare il ruolo chiave della giurisprudenza nella creazione del diritto vivente e del diritto amministrativo quale strumento privilegiato di recepimento delle istanze di tutela ambientale. La terza ed ultima parte esamina, in chiave di sintesi, la tecnica di gestione del rischio prevalsa negli Stati Uniti e fondata sull’analisi costi-benefici. Lo scopo della ricerca è quello di evidenziare come – nello svolgimento del compito di armonizzazione della prassi, finalizzata alla risoluzione dei conflitti tra valori in opposizione – il diritto non possa essere sostituito da strumenti procedurali. Pena, la creazione di profonde fratture di carattere sistemico.