Il capitale umano ha un ruolo sempre più importante nell’economia attuale. Questo soprattutto grazie al cambiamento dei bisogni relativi degli individui, quelli legati alla soddisfazione provata nel sentirsi superiori ai propri simili. Questi sembrano sempre più orientati verso il raggiungimento di beni immateriali, dove il capitale umano è più importante. Abbiamo perciò ritenuto utile lo studio dei settori nei quali il capitale umano può esprimere al meglio il proprio potenziale, allo scopo di comprendere se all’interno del reddito di ogni nazione sarà maggiore la quota ottenuta dal fattore capitale o dal fattore lavoro. Osserveremo poi nello specifico la diseguaglianza tra i redditi da lavoro. Affronteremo la questione considerando la collaborazione tra gli individui e la condivisione di beni come dei possibili antidoti alla diseguaglianza. Proveremo a descrivere situazioni in cui tale collaborazione permette di aumentare la disponibilità di beni utilizzabili, ad esempio abitazioni ed automobili. Presenteremo poi le possibili conseguenze della diffusione di aziende o organizzazioni no-profit che puntino alla creazione di servizi di condivisione. In questo senso analizzeremo il settore delle organizzazioni no-profit, per verificare il suo impatto sulla diseguaglianza di un paese. Descriveremo infine il fenomeno della produzione condivisa, possibile mediante la libera circolazione di progetti in rete, attuabili attraverso strumenti di fabbricazione digitale. Analizzeremo tale fenomeno ricercando il suo legame con il capitale umano. Proveremo inoltre a delineare il suo possibile impatto sulla diseguaglianza. Una parte specifica verrà dedicata allo studio del rapporto tra piccole-medie imprese e diseguaglianza, ipotizzando che la produzione condivisa favorire le PMI.
Capitale e lavoro nel XXI secolo: tra bisogni relativi e produzione condivisa
RUSSO, GERARDO
2014/2015
Abstract
Il capitale umano ha un ruolo sempre più importante nell’economia attuale. Questo soprattutto grazie al cambiamento dei bisogni relativi degli individui, quelli legati alla soddisfazione provata nel sentirsi superiori ai propri simili. Questi sembrano sempre più orientati verso il raggiungimento di beni immateriali, dove il capitale umano è più importante. Abbiamo perciò ritenuto utile lo studio dei settori nei quali il capitale umano può esprimere al meglio il proprio potenziale, allo scopo di comprendere se all’interno del reddito di ogni nazione sarà maggiore la quota ottenuta dal fattore capitale o dal fattore lavoro. Osserveremo poi nello specifico la diseguaglianza tra i redditi da lavoro. Affronteremo la questione considerando la collaborazione tra gli individui e la condivisione di beni come dei possibili antidoti alla diseguaglianza. Proveremo a descrivere situazioni in cui tale collaborazione permette di aumentare la disponibilità di beni utilizzabili, ad esempio abitazioni ed automobili. Presenteremo poi le possibili conseguenze della diffusione di aziende o organizzazioni no-profit che puntino alla creazione di servizi di condivisione. In questo senso analizzeremo il settore delle organizzazioni no-profit, per verificare il suo impatto sulla diseguaglianza di un paese. Descriveremo infine il fenomeno della produzione condivisa, possibile mediante la libera circolazione di progetti in rete, attuabili attraverso strumenti di fabbricazione digitale. Analizzeremo tale fenomeno ricercando il suo legame con il capitale umano. Proveremo inoltre a delineare il suo possibile impatto sulla diseguaglianza. Una parte specifica verrà dedicata allo studio del rapporto tra piccole-medie imprese e diseguaglianza, ipotizzando che la produzione condivisa favorire le PMI.È consentito all'utente scaricare e condividere i documenti disponibili a testo pieno in UNITESI UNIPV nel rispetto della licenza Creative Commons del tipo CC BY NC ND.
Per maggiori informazioni e per verifiche sull'eventuale disponibilità del file scrivere a: unitesi@unipv.it.
https://hdl.handle.net/20.500.14239/11082