Stroop fonologico con parole speculari: un test per l'integrazione del DRC

The Dual-Route Cascaded Model (DRC – Coltheart et al., 1999) and Caramazza and Hillis’ one (1990) are among the best attempts to describe the reading process in terms of explanatory power. Toraldo and colleagues (in preparation) have proposed to merge them. To test this possibility, they led two experiments employing the position-sensitive Stroop task with mirrored words. Their hypothesis reads as follows. The position-sensitive Stroop effect was first used by Coltheart et al. (1999) to demonstrate the validity of their model with canonically oriented words. According to Hillis and Caramazza re-orientation of mirror presented words occurs in the early phases of visual processing of a stimulus. If an integration is possible, the position-sensitive Stroop effectshould occur regardless of the orientation of the target-word. Toraldo and colleagues confirmed this hypothesis. However, part of their results deviates from the ones reported by Coltheart et al. (1999). The experimental work presented in this thesis aims to decide whether these inconsistencies can be attributed to methodological differences. Toraldo’s study was recreated correcting some minor procedural details. Nevertheless, the pattern of results remained unchanged. Based on two studies by Parris (2019) and Marmurek (2006) it is then proposed that the differences in Toraldo et al.’s (in preparation) and Coltheart et al.’s (1999) output can be attributed to the non-replicability of the latter.

Leggere è un processo complesso, che è stato descritto per mezzo di innumerevoli modelli, tra cui il Dual-Route Cascaded Model (DRC – Coltheart et al., 2001) e quello di Caramazza e Hillis (1990), si annoverano tra i più potenti. Toraldo e colleghi (in preparazione) hanno condotto uno studio allo scopo di integrarli. L’ipotesi è che l’effetto Stroop fonologico-posizionale - che conferma l’architettura del DRC (Coltheart et al., 1999) - si mantenga costante tra parole orientate canonicamente e speculari. In questo modo il test è esteso in modo da indagare il modello di Caramazza e Hillis, che postula il riorientamento degli stimoli nelle prime fasi della lettura. I risultati confermano quanto ipotizzato, ma emerge un’incongruenza con quelli di Coltheart e colleghi (1999). Allo scopo di stabilire se questo dato possa essere attribuito a una differenza procedurale tra i disegni, è condotto l’esperimento in oggetto alla presente tesi. Materiali e metodi combaciano con quelli di Toraldo e colleghi (in preparazione), se non per la correzione dei parametri contraddittori. I risultati smentiscono l’ipotesi: l’incongruenza nei dati non ha origini metodologiche. Quindi, sulla base degli studi di Parris (2019) e Marmurek (2006) è proposto che il contrasto tra gli esiti del gruppo di Toraldo (in preparazione) e Coltheart (1999) possa essere attribuito alla non-riproducibilità dei risultati ottenuti dal secondo autore.