Strength and ambiguity of Japanese social integration policy for economic migrants

Without relying on foreign labor resources during the industrialization, unlike other advanced industries, Japan is considered a new country to immigration phenomenon. Nonetheless, globalization, multiculturalism nowadays force Japan to be more open and more competitive in the global race to catch up with the world development. In addition, internal reasons such as the labor shortage, aging society and low rate of fertility pushing Japan to make more effort in building its immigration policy. With the existence of zainichi Koreans and Chinese who have migrated to Japan since the first World War and the arising influx of unskilled foreign labor, immigration policies especially social integration for economic migrants become more crucial than ever. However, it seems that Japan is trying to keep its distinctive identity by any means and the immigration policy is still much rigid. According to the Japanese legal framework mainly derived from the 1990 Immigration Control and Refugee Recognition Act, it implies that Japan is still very restrictive to immigration control. Ironically, there are many “side door” and “back door” that allow the unskilled workers, illegal labor migrants into Japan. These economic migrants suffer greatly from unequal treatment in every aspect of their livings. As a result, the ambiguity of Japanese immigration policy as well as Japanese assumption of one unique ethnicity create much difficulty in managing the social integration for a rising number of economic migrants year by year. This potential and interesting topic for research is the main focus of the thesis, which is dedicated to contribute to the study of social integration issue of economic migrants. The thesis includes six chapters that aim to answer the research question as follows: “How Japanese policy could overcome the difficulties in social integration of economic migrants?” The current situations of Japanese social integration will be explained in details, followed by current Japanese policy response in light with international standards of social integration. Japanese social integration policies are examined by five important indicators of social integration for economic migrants, which are: visa status, labor protection, housing, education and anti-discrimination. The paper points out strength and weakness of Japanese social integration policies, emphasizing that rather than planning a specific path for successful social integration, national policy claim its resistant stance towards migrants, ignoring the existence of foreign labor by insisting on the homogeneity and cultural superiority of the island. However, the cooperation of local governments, NGOs, civil society groups and the communities of migrants themselves reinforce the process of social integration. Thus, the Japanese case provide a study of multi governance of social integration policies for economic migrants, in which, the national policies somehow are shaped by local advocacy and activism.

Senza considerare le risorse lavorative straniere durante l'industrializzazione, a differenza di altre industrie avanzate, il Giappone è considerato un nuovo paese al fenomeno dell'immigrazione. Nondimeno, la globalizzazione e il multiculturalismo oggi impongono al Giappone di essere più aperto e più competitivo nella corsa globale per raggiungere lo sviluppo mondiale. Inoltre, ragioni interne come la carenza di manodopera, l'invecchiamento della società e il basso tasso di fertilità spingono il Giappone a compiere maggiori sforzi per costruire la sua politica di immigrazione. A causa della presenza di coreani zainichi e cinesi, che sono emigrati in Giappone a partire dalla prima guerra mondiale, e con l'afflusso crescente di manodopera straniera non specializzata, le politiche di immigrazione, in particolare l'integrazione sociale per i migranti economici, sono diventate più cruciali che mai. Tuttavia, sembra che il Giappone stia cercando di mantenere la propria identità distintiva con ogni mezzo, e la politica di immigrazione è ancora molto rigida. Secondo il quadro legale giapponese, derivato principalmente dalla legge sul “controllo dell’immigrazione e riconoscimento degli immigrati” del 1990, il Giappone è ancora molto restrittivo riguardo al controllo dell'immigrazione. Ironia della sorte, ci sono molte "porte laterali" e "porta sul retro" che permettono ai lavoratori non qualificati di migrare per illegalmente, a scopo lavorativo, in Giappone. Questi migranti economici soffrono enormemente di disparità di trattamento sotto ogni aspetto della loro vita. Di conseguenza, l'ambiguità della politica di immigrazione giapponese e l'assunzione giapponese di un'unica etnia, creano molte difficoltà nel gestire l'integrazione sociale per un numero crescente di migranti economici di anno in anno. Questo potenziale tema, interessante per la ricerca, è l'obiettivo principale della tesi, che è dedicata a contribuire allo studio della questione sull'integrazione sociale dei migranti economici. Questa tesi comprende sei capitoli che mirano a rispondere alla seguente domanda di ricerca: "Come la politica giapponese potrebbe superare le difficoltà nell'integrazione sociale dei migranti economici?" Le attuali situazioni dell'integrazione sociale giapponese saranno spiegate in dettaglio, seguite dall'attuale risposta politica giapponese alla luce degli standard internazionali di integrazione sociale. Le politiche giapponesi di integrazione sociale sono esaminate attraverso cinque importanti indicatori di integrazione sociale per i migranti economici, che sono: status di visto, protezione del lavoro, alloggio, istruzione e antidiscriminazione. Tale elaborato sottolinea la forza e la debolezza delle politiche di integrazione sociale giapponesi, rimarcando come piuttosto che pianificare un percorso specifico per l'integrazione sociale di successo, la politica nazionale rivendica la sua posizione ostile nei confronti dei migranti, ignorando l'esistenza di manodopera straniera e insistendo sull'omogeneità e superiorità culturale dell'isola. Tuttavia, la cooperazione dei governi locali, delle ONG, dei gruppi della società civile e delle comunità di migranti rinforza il processo di integrazione sociale. Pertanto, il caso giapponese fornisce uno studio sul “multi governance” delle politiche di integrazione sociale per i migranti economici, in cui le politiche nazionali sono in qualche modo modellate dall'azione locale e dall'attivismo.