I cocristalli vengono definiti come complessi supramolecolari non ionici costituiti dal principio attivo e da una quantità stechiometricamente definita di una molecola chiamata coformatore, entrambi solidi in condizioni ambiente. Le interazioni che sono responsabili della formazione di co-cristalli includono legami a idrogeno e forze di Van der Waals, che si rompono dopo la somministrazione, rilasciando la molecola attiva originale che, in tal modo, mantiene invariata la propria attività farmacologica. Il farmaco considerato in questo lavoro è lo zaltoprofen (Z), anti-infiammatorio usato nel trattamento dell’infiammazione acuta e cronica, nell’artrite reumatoide e nel dolore post-operatorio. Questo principio attivo è praticamente insolubile in acqua (appartiene alla Classe II del Sistema di Classificazione Biofarmaceutica) e, poiché una rapida insorgenza dell’azione e un’elevata biodisponibilità sono proprietà desiderabili per gli analgesici, vi è un forte interesse scientifico e clinico nella preparazione di nuove forme con maggiore solubilità e velocità di dissoluzione. Lo scopo della presente tesi è stato quello di investigare la possibilità di ottenere cocristalli con la 4.4’ bipiridina (B), scelta come coformatore per la sua capacità di formare legami a idrogeno con il gruppo acido carbossilico grazie alla presenza del gruppo piridinico nella sua molecola. Sono stati, dunque, preparati sistemi binari a diversa composizione mediante due metodi differenti: - semplice miscelazione dei componenti in turbula, e -macinazione manuale delle polveri in mortaio con l'aggiunta di poche gocce di etanolo (kneading). Il comportamento termico di questi sistemi binari si è rivelato molto complesso a causa della presenza di parecchi effetti esotermici ed endotermici, diversi da quelli mostrati dai componenti puri. La loro presenza, la temperatura di onset e la loro intensità dipendono fortemente dalla composizione del sistema. In questa tesi di laurea, è stata fornita una possibile spiegazione di tutti questi effetti termici. E’ stato dedotto che Z e B formano due cocristalli con diversa stechiometria: CC1 con rapporto molare Z:B = 1:3 e CC2 con rapporto molare Z:B = 2:1. Per composizioni con contenuto di Z inferiore o uguale a quello caratteristico di CC1, si forma solo CC1, mentre per composizioni con un contenuto di Z maggiore o uguale a quello caratteristico di CC2, si forma unicamente CC2. Per contenuti di Z intermedi tra quelli di CC1 e CC2 ha luogo la formazione contestuale di entrambi i cocristalli. Questi risultati sono confermati dalle misure XRPD e FT-IR che hanno indicato che i due cocristalli preparati mediante kneading sono effettivamente costituiti da due nuove fasi cristalline.
Cocristalli di Zaltoprofen e 4,4'-bipiridina
DJENOU BOUODA, SANDRA KAREN
2019/2020
Abstract
I cocristalli vengono definiti come complessi supramolecolari non ionici costituiti dal principio attivo e da una quantità stechiometricamente definita di una molecola chiamata coformatore, entrambi solidi in condizioni ambiente. Le interazioni che sono responsabili della formazione di co-cristalli includono legami a idrogeno e forze di Van der Waals, che si rompono dopo la somministrazione, rilasciando la molecola attiva originale che, in tal modo, mantiene invariata la propria attività farmacologica. Il farmaco considerato in questo lavoro è lo zaltoprofen (Z), anti-infiammatorio usato nel trattamento dell’infiammazione acuta e cronica, nell’artrite reumatoide e nel dolore post-operatorio. Questo principio attivo è praticamente insolubile in acqua (appartiene alla Classe II del Sistema di Classificazione Biofarmaceutica) e, poiché una rapida insorgenza dell’azione e un’elevata biodisponibilità sono proprietà desiderabili per gli analgesici, vi è un forte interesse scientifico e clinico nella preparazione di nuove forme con maggiore solubilità e velocità di dissoluzione. Lo scopo della presente tesi è stato quello di investigare la possibilità di ottenere cocristalli con la 4.4’ bipiridina (B), scelta come coformatore per la sua capacità di formare legami a idrogeno con il gruppo acido carbossilico grazie alla presenza del gruppo piridinico nella sua molecola. Sono stati, dunque, preparati sistemi binari a diversa composizione mediante due metodi differenti: - semplice miscelazione dei componenti in turbula, e -macinazione manuale delle polveri in mortaio con l'aggiunta di poche gocce di etanolo (kneading). Il comportamento termico di questi sistemi binari si è rivelato molto complesso a causa della presenza di parecchi effetti esotermici ed endotermici, diversi da quelli mostrati dai componenti puri. La loro presenza, la temperatura di onset e la loro intensità dipendono fortemente dalla composizione del sistema. In questa tesi di laurea, è stata fornita una possibile spiegazione di tutti questi effetti termici. E’ stato dedotto che Z e B formano due cocristalli con diversa stechiometria: CC1 con rapporto molare Z:B = 1:3 e CC2 con rapporto molare Z:B = 2:1. Per composizioni con contenuto di Z inferiore o uguale a quello caratteristico di CC1, si forma solo CC1, mentre per composizioni con un contenuto di Z maggiore o uguale a quello caratteristico di CC2, si forma unicamente CC2. Per contenuti di Z intermedi tra quelli di CC1 e CC2 ha luogo la formazione contestuale di entrambi i cocristalli. Questi risultati sono confermati dalle misure XRPD e FT-IR che hanno indicato che i due cocristalli preparati mediante kneading sono effettivamente costituiti da due nuove fasi cristalline.È consentito all'utente scaricare e condividere i documenti disponibili a testo pieno in UNITESI UNIPV nel rispetto della licenza Creative Commons del tipo CC BY NC ND.
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https://hdl.handle.net/20.500.14239/11553