Negli ultimi anni l’utilizzo della vitamina D ha avuto un rilevante incremento in termini di consumi non solo in ragione dei riconosciuti effetti positivi sull’osso e sull’assorbimento di calcio, ma anche in virtù dei possibili effetti extrascheletrici principalmente in ambito cardiovascolare, oncologico, nelle malattie autoimmuni e sulle affezioni dell’apparato respiratorio, effetti tuttavia messi in dubbio da studi più recenti. Il colecalciferolo nel 2018 è salito al primo posto tra i principi attivi a maggior spesa farmaceutica in Italia, evidenziando la necessità di interventi volti a ridurre iper-prescrizioni e terapie inappropriate. Queste criticità hanno reso necessaria l’introduzione da parte dell’Agenzia Italiana del Farmaco, con determinazione n. 1533/2019 e successiva integrazione n. 1630/2019, la Nota AIFA 96 che regolamenta la prescrizione a carico del Sistema Sanitario Nazionale (SSN), nella popolazione adulta, dei medicinali con indicazione “prevenzione e trattamento della carenza di Vitamina D” (colecalciferolo, colecalciferolo/sali di calcio, calcifediolo). L’istituzione della Nota 96 si colloca pertanto nell’ambito delle attività di rivalutazione dell’appropriatezza prescrittiva che hanno condotto la Commissione Tecnico-Scientifica dell’AIFA, sulla base delle evidenze scientifiche disponibili, a ritenere opportuno introdurre nuovi criteri regolatori per la prescrivibilità a carico del SSN della vitamina D nella popolazione adulta. Attraverso l’analisi dell’utilizzo della vitamina D nella popolazione ASL AT, questa tesi si propone di valutare il livello di appropriatezza prescrittiva nella coorte considerata. L’analisi è stata condotta sulle ricette farmaceutiche spedite nelle farmacie dell’ASL AT per l’ATC A11CC nel periodo 2016-2019, correlando la terapia prescritta con i referti di laboratorio relativi al dosaggio di 25(OH)D circolante messi a disposizione dalla SOC Laboratorio Analisi. L’applicazione retrospettiva della flow-chart allegata alla Nota 96 su un campione di pazienti e sul primo semestre dell’anno 2019 ha permesso di evidenziare la quota di prescrizioni inappropriate e il relativo impatto economico. In base ai dati forniti dalla SOC Laboratorio Analisi ASL AT sono stati individuati i pazienti con valori di tossicità di 25OHD e sulla base delle prescrizioni fornite dalla SC Farmacia Territoriale ASL AT si è valutato se vi era un iper-prescrizione di vitamina D o se i valori di tossicità potevano ricondursi a situazioni patologiche.
Supplementazione di vitamina D: analisi di appropriatezza prescrittiva nella popolazione dell’ASL AT
BAGLIANI, LAURA
2018/2019
Abstract
Negli ultimi anni l’utilizzo della vitamina D ha avuto un rilevante incremento in termini di consumi non solo in ragione dei riconosciuti effetti positivi sull’osso e sull’assorbimento di calcio, ma anche in virtù dei possibili effetti extrascheletrici principalmente in ambito cardiovascolare, oncologico, nelle malattie autoimmuni e sulle affezioni dell’apparato respiratorio, effetti tuttavia messi in dubbio da studi più recenti. Il colecalciferolo nel 2018 è salito al primo posto tra i principi attivi a maggior spesa farmaceutica in Italia, evidenziando la necessità di interventi volti a ridurre iper-prescrizioni e terapie inappropriate. Queste criticità hanno reso necessaria l’introduzione da parte dell’Agenzia Italiana del Farmaco, con determinazione n. 1533/2019 e successiva integrazione n. 1630/2019, la Nota AIFA 96 che regolamenta la prescrizione a carico del Sistema Sanitario Nazionale (SSN), nella popolazione adulta, dei medicinali con indicazione “prevenzione e trattamento della carenza di Vitamina D” (colecalciferolo, colecalciferolo/sali di calcio, calcifediolo). L’istituzione della Nota 96 si colloca pertanto nell’ambito delle attività di rivalutazione dell’appropriatezza prescrittiva che hanno condotto la Commissione Tecnico-Scientifica dell’AIFA, sulla base delle evidenze scientifiche disponibili, a ritenere opportuno introdurre nuovi criteri regolatori per la prescrivibilità a carico del SSN della vitamina D nella popolazione adulta. Attraverso l’analisi dell’utilizzo della vitamina D nella popolazione ASL AT, questa tesi si propone di valutare il livello di appropriatezza prescrittiva nella coorte considerata. L’analisi è stata condotta sulle ricette farmaceutiche spedite nelle farmacie dell’ASL AT per l’ATC A11CC nel periodo 2016-2019, correlando la terapia prescritta con i referti di laboratorio relativi al dosaggio di 25(OH)D circolante messi a disposizione dalla SOC Laboratorio Analisi. L’applicazione retrospettiva della flow-chart allegata alla Nota 96 su un campione di pazienti e sul primo semestre dell’anno 2019 ha permesso di evidenziare la quota di prescrizioni inappropriate e il relativo impatto economico. In base ai dati forniti dalla SOC Laboratorio Analisi ASL AT sono stati individuati i pazienti con valori di tossicità di 25OHD e sulla base delle prescrizioni fornite dalla SC Farmacia Territoriale ASL AT si è valutato se vi era un iper-prescrizione di vitamina D o se i valori di tossicità potevano ricondursi a situazioni patologiche.È consentito all'utente scaricare e condividere i documenti disponibili a testo pieno in UNITESI UNIPV nel rispetto della licenza Creative Commons del tipo CC BY NC ND.
Per maggiori informazioni e per verifiche sull'eventuale disponibilità del file scrivere a: unitesi@unipv.it.
https://hdl.handle.net/20.500.14239/11604