ABSTRACT I Quartetti per archi op. 20 di Franz Joseph Haydn. Una rilettura estetico-analitica. La ricerca si propone un’indagine estetico-analitica intorno alla raccolta dei sei Quartetti op. 20 di Franz Joseph Haydn, nell’intento di affrontare l’annoso dissidio storiografico intorno a quest’opera alla luce della topic theory e contestualmente rispondere ad alcune esigenze interpretative ed esecutive. L’obiettivo iniziale è quello di mettere in questione il pregiudizio storiografico-estetico che relegherebbe l’op. 20 in un limbo irrisolto, quale opera immatura e propedeutica alla successiva op. 33. Il primo capitolo ricostruisce l’origine e gli sviluppi di tale giudizio che, originatosi negli anni ’20 con Sandberger, viene tramandato fino a Rosen. Nel rendere conto della complessità della fase comunemente detta preclassica, si è tentato di liberare l’op. 20 da una prospettiva evoluzionistica. Il secondo capitolo riconosce, nel quadro complessivo dei sei quartetti, l’intento di realizzare un progetto coerente e compiuto internamente articolato, determinato da due gruppi di tre quartetti, caratterizzati da strategie compositive specifiche e complementari. Si è infatti mostrato sistematicamente come persistano elementi di continuità, coerenza ed unitarietà insiti tanto in ciascun quartetto, quanto nella globalità della raccolta. La strumentazione analitica moderna della topic theory è stata in grado leggere la complessità, la stratificazione e le peculiarità dell’opera, aprendo l’orizzonte d’indagine alla rete di connessioni interne ed esterne alla raccolta, facendola interagire con l’analisi formale sviluppata da Hepokoski e Darcy, nel loro studio sulla forma sonata. Attraverso l’individuazione e l’analisi di stili, modelli e riferimenti in stretta relazione con la struttura musicale, i capitoli centrali della tesi si prefiggono una lettura su più livelli delle sempre presenti interazioni fra i topoi e i dispositivi compositivi strutturali, le texture, la forma, l’armonia, la dimensione metrica e la retorica musicale. Le riflessioni attorno alla natura ricorrente e alla funzione narrativa dei topoi, hanno inoltre permesso di proiettare l’op. 20 nel contesto del più ampio discorso relativo alle diverse forme di temporalità insite nella forma sonata, riconoscendo in essa la coesistenza di un modello circolare e lineare. Con la puntuale analisi di ciascun quartetto e attraverso lo studio comparativo delle relazioni di continuità istituite dai topoi, si affrontare un’esigenza di tipo interpretativo scaturita dall’esecutore. Nella consapevolezza che i topoi contribuiscono in modo decisivo a tessere le fini relazioni interne dell’opera, la ricerca qui presentata intende proporre un’ipotesi di lettura che colga le molteplici opportunità aperte dai diversi scenari stilistici. Al contempo essa si prefigge di trasformare la nozione di eterogeneità, indotta negativamente da un pregiudizio storiografico, in una feconda strada di accesso ad un patrimonio di gesti e simboli sonori, rendendola accessibile all’interprete.
I Quartetti per archi op. 20 di Franz Joseph Haydn. Una rilettura estetico-analitica
MOLINARI, LUCIA
2018/2019
Abstract
ABSTRACT I Quartetti per archi op. 20 di Franz Joseph Haydn. Una rilettura estetico-analitica. La ricerca si propone un’indagine estetico-analitica intorno alla raccolta dei sei Quartetti op. 20 di Franz Joseph Haydn, nell’intento di affrontare l’annoso dissidio storiografico intorno a quest’opera alla luce della topic theory e contestualmente rispondere ad alcune esigenze interpretative ed esecutive. L’obiettivo iniziale è quello di mettere in questione il pregiudizio storiografico-estetico che relegherebbe l’op. 20 in un limbo irrisolto, quale opera immatura e propedeutica alla successiva op. 33. Il primo capitolo ricostruisce l’origine e gli sviluppi di tale giudizio che, originatosi negli anni ’20 con Sandberger, viene tramandato fino a Rosen. Nel rendere conto della complessità della fase comunemente detta preclassica, si è tentato di liberare l’op. 20 da una prospettiva evoluzionistica. Il secondo capitolo riconosce, nel quadro complessivo dei sei quartetti, l’intento di realizzare un progetto coerente e compiuto internamente articolato, determinato da due gruppi di tre quartetti, caratterizzati da strategie compositive specifiche e complementari. Si è infatti mostrato sistematicamente come persistano elementi di continuità, coerenza ed unitarietà insiti tanto in ciascun quartetto, quanto nella globalità della raccolta. La strumentazione analitica moderna della topic theory è stata in grado leggere la complessità, la stratificazione e le peculiarità dell’opera, aprendo l’orizzonte d’indagine alla rete di connessioni interne ed esterne alla raccolta, facendola interagire con l’analisi formale sviluppata da Hepokoski e Darcy, nel loro studio sulla forma sonata. Attraverso l’individuazione e l’analisi di stili, modelli e riferimenti in stretta relazione con la struttura musicale, i capitoli centrali della tesi si prefiggono una lettura su più livelli delle sempre presenti interazioni fra i topoi e i dispositivi compositivi strutturali, le texture, la forma, l’armonia, la dimensione metrica e la retorica musicale. Le riflessioni attorno alla natura ricorrente e alla funzione narrativa dei topoi, hanno inoltre permesso di proiettare l’op. 20 nel contesto del più ampio discorso relativo alle diverse forme di temporalità insite nella forma sonata, riconoscendo in essa la coesistenza di un modello circolare e lineare. Con la puntuale analisi di ciascun quartetto e attraverso lo studio comparativo delle relazioni di continuità istituite dai topoi, si affrontare un’esigenza di tipo interpretativo scaturita dall’esecutore. Nella consapevolezza che i topoi contribuiscono in modo decisivo a tessere le fini relazioni interne dell’opera, la ricerca qui presentata intende proporre un’ipotesi di lettura che colga le molteplici opportunità aperte dai diversi scenari stilistici. Al contempo essa si prefigge di trasformare la nozione di eterogeneità, indotta negativamente da un pregiudizio storiografico, in una feconda strada di accesso ad un patrimonio di gesti e simboli sonori, rendendola accessibile all’interprete.È consentito all'utente scaricare e condividere i documenti disponibili a testo pieno in UNITESI UNIPV nel rispetto della licenza Creative Commons del tipo CC BY NC ND.
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https://hdl.handle.net/20.500.14239/11648