Background: Although neonatal hypoglycemia is very common, its own definition as a disease is still controversial. There is ongoing international debate about its diagnostic criteria, its screening modalities, its treatment and even its possible outcomes. Methods: We performed a retrospective study of 730 mother-neonate dyads in order to evaluate the applicability of current guidelines, validate the historical risk factors for this condition (SGA, LGA, late preterm neonates, presence of symptoms and IDM) and to assess other supposedly implicated factors. Results: All the historical risk factors were confirmed to statistically and powerfully predict neonatal hypoglycemia (p-value: ≪0.001 for every one of the SGA, LGA, late preterm, symptomatic and IDM classes). Among non-historical risk factors, the following were able to predict hypoglycemia: twin pregnancy (p-value: 0.0099), umbilical cord blood glycemia (p-value: 0.019), mode of delivery (p-value: ≪0.001) and maternal therapy with levothyroxine (p-value: 0.009). On the other hand, Apgar score (p-values 0.937 for 1 min. Apgar, 0.369 for 5 min.), neonatal sex (p-value: 0.052), maternal age (p-value: 0.230), primiparity (p-value: 0.849) and other maternal diseases (p-value: 0.669) all failed to predict hypoglycemia. When risks were stratified, male sex was found to carry a higher risk of late-onset hypoglycemia (p-value: 0.0376) and SGA under the third percentile were found to carry a much higher risk of hypoglycemia than SGA above the third percentile (p-value: ≪0.001). Conclusions: Current guidelines from AAP successfully identify hypoglycemic newborns but through a great amount of time and resources. Some new risk factors were possibly identified, which however could not be implemented in current screening protocols but could nevertheless be the subject of future research on the topic.

IL MONITORAGGIO DELL'IPOGLICEMIA NEONATALE: CONCILIARE I BENEFICI E LA SICUREZZA Introduzione: Nonostante l’ipoglicemia neonatale sia un fenomeno molto comune, la sua stessa definizione come malattia è oggetto di controversia. Tutt’oggi le comunità scientifiche internazionali stanno dibattendo riguardo i suoi criteri diagnostici, le sue modalità di monitoraggio, la sua terapia e persino le sue possibili prognosi. Metodi: Questo studio retrospettivo ha analizzato 730 diadi madre-neonato con l’intento di determinare la applicabilità delle linee guida correnti, validare i fattori di rischio storici per questa condizione (neonati SGA, LGA e figli di madre diabetica, tarda prematurità, presenza di sintomi) e valutare altri fattori possibilmente implicati. Risultati: Tutti i fattori di rischio storici hanno dimostrato di essere fortemente e statisticamente correlati con l’ipoglicemia neonatale (p-value: ≪0.001 per ognuna delle categorie di neonati SGA, LGA, sintomatici, tardo-prematuri e figli di madre diabetica). Tra i fattori di rischio non storici, i seguenti hanno dimostrato una correlazione con l’ipoglicemia: gravidanza gemellare (p-value: 0.0099), glicemia del cordone ombelicale (p-value: 0.019), tipo di parto (p-value: ≪ 0.001) e terapia materna con levotiroxina (p-value: 0.009). Invece, nessun fattore tra l’indice di Apgar (p-value 0.937 per l’Apgar a 1 minuto, 0.369 per quello a 5 minuti), il sesso neonatale (p-value: 0.052), l’età materna (p-value: 0.230), la condizione di madre primipara (p-value: 0.849) e altre malattie materne (p-value: 0.669) è stato in grado di predire statisticamente l’ipoglicemia. Nello stratificare i rischi, è risultato che il sesso maschile porta un rischio maggiore di ipoglicemia tardiva (p-value: 0.0376) e che i neonati SGA al di sotto del terzo percentile portano un rischio molto maggiore di ipoglicemia quando comparati con i neonati SGA sopra il terzo percentile (p-value: ≪0.001). Conclusioni: Le linee guida correnti dell’AAP sono in grado di identificare con successo i neonati ipoglicemici ma utilizzando una grande quantità di risorse e di tempo. Sono stati potenzialmente identificati alcuni nuovi fattori di rischio, i quali tuttavia non sono potuti essere implementati nei protocolli di monitoraggio, ma potrebbero indubbiamente indicare nuove direzioni per la ricerca scientifica sull’argomento.

SCREENING FOR NEONATAL HYPOGLYCEMIA: CONCILIATING BENEFITS AND SAFETY

TORRE, MICHELANGELO GIACOMO MARIA
2019/2020

Abstract

Background: Although neonatal hypoglycemia is very common, its own definition as a disease is still controversial. There is ongoing international debate about its diagnostic criteria, its screening modalities, its treatment and even its possible outcomes. Methods: We performed a retrospective study of 730 mother-neonate dyads in order to evaluate the applicability of current guidelines, validate the historical risk factors for this condition (SGA, LGA, late preterm neonates, presence of symptoms and IDM) and to assess other supposedly implicated factors. Results: All the historical risk factors were confirmed to statistically and powerfully predict neonatal hypoglycemia (p-value: ≪0.001 for every one of the SGA, LGA, late preterm, symptomatic and IDM classes). Among non-historical risk factors, the following were able to predict hypoglycemia: twin pregnancy (p-value: 0.0099), umbilical cord blood glycemia (p-value: 0.019), mode of delivery (p-value: ≪0.001) and maternal therapy with levothyroxine (p-value: 0.009). On the other hand, Apgar score (p-values 0.937 for 1 min. Apgar, 0.369 for 5 min.), neonatal sex (p-value: 0.052), maternal age (p-value: 0.230), primiparity (p-value: 0.849) and other maternal diseases (p-value: 0.669) all failed to predict hypoglycemia. When risks were stratified, male sex was found to carry a higher risk of late-onset hypoglycemia (p-value: 0.0376) and SGA under the third percentile were found to carry a much higher risk of hypoglycemia than SGA above the third percentile (p-value: ≪0.001). Conclusions: Current guidelines from AAP successfully identify hypoglycemic newborns but through a great amount of time and resources. Some new risk factors were possibly identified, which however could not be implemented in current screening protocols but could nevertheless be the subject of future research on the topic.
2019
SCREENING FOR NEONATAL HYPOGLYCEMIA: CONCILIATING BENEFITS AND SAFETY
IL MONITORAGGIO DELL'IPOGLICEMIA NEONATALE: CONCILIARE I BENEFICI E LA SICUREZZA Introduzione: Nonostante l’ipoglicemia neonatale sia un fenomeno molto comune, la sua stessa definizione come malattia è oggetto di controversia. Tutt’oggi le comunità scientifiche internazionali stanno dibattendo riguardo i suoi criteri diagnostici, le sue modalità di monitoraggio, la sua terapia e persino le sue possibili prognosi. Metodi: Questo studio retrospettivo ha analizzato 730 diadi madre-neonato con l’intento di determinare la applicabilità delle linee guida correnti, validare i fattori di rischio storici per questa condizione (neonati SGA, LGA e figli di madre diabetica, tarda prematurità, presenza di sintomi) e valutare altri fattori possibilmente implicati. Risultati: Tutti i fattori di rischio storici hanno dimostrato di essere fortemente e statisticamente correlati con l’ipoglicemia neonatale (p-value: ≪0.001 per ognuna delle categorie di neonati SGA, LGA, sintomatici, tardo-prematuri e figli di madre diabetica). Tra i fattori di rischio non storici, i seguenti hanno dimostrato una correlazione con l’ipoglicemia: gravidanza gemellare (p-value: 0.0099), glicemia del cordone ombelicale (p-value: 0.019), tipo di parto (p-value: ≪ 0.001) e terapia materna con levotiroxina (p-value: 0.009). Invece, nessun fattore tra l’indice di Apgar (p-value 0.937 per l’Apgar a 1 minuto, 0.369 per quello a 5 minuti), il sesso neonatale (p-value: 0.052), l’età materna (p-value: 0.230), la condizione di madre primipara (p-value: 0.849) e altre malattie materne (p-value: 0.669) è stato in grado di predire statisticamente l’ipoglicemia. Nello stratificare i rischi, è risultato che il sesso maschile porta un rischio maggiore di ipoglicemia tardiva (p-value: 0.0376) e che i neonati SGA al di sotto del terzo percentile portano un rischio molto maggiore di ipoglicemia quando comparati con i neonati SGA sopra il terzo percentile (p-value: ≪0.001). Conclusioni: Le linee guida correnti dell’AAP sono in grado di identificare con successo i neonati ipoglicemici ma utilizzando una grande quantità di risorse e di tempo. Sono stati potenzialmente identificati alcuni nuovi fattori di rischio, i quali tuttavia non sono potuti essere implementati nei protocolli di monitoraggio, ma potrebbero indubbiamente indicare nuove direzioni per la ricerca scientifica sull’argomento.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14239/11722