Introduction and aim of the study: the generic term perinatal ischemic stroke includes “heterogeneous conditions with a brain injury due focal cerebral arterial or venous occlusion, occurring between 20 weeks of foetal life through 28th postnatal day”. There are six perinatal stroke syndromes, these can be ischemic or hemorrhagic, arterial or venous and differ for timing and clinical presentation. Stroke is a leading cause of death and it is the most common preventable cause e of disability. The aim of this work was to describe the clinical-neuroradiological picture of pre -perinatal stroke of a selected cohort of patients and then to evaluate if there is a correlation between the neonatal MRI and the clinical and neuroradiological evolution. Material and methods: We collected for each patient the neonatal data from birth. For the babies that reached two years of age we obtained the information about the follow-up at 24 months and for the younger the results from the last visit. The neonatal MRI was performed for all the patients and for some of them we repeated it at 24 months. Results: our results confirmed that ischemic stroke is the most common type of perinatal stroke, more commonly located in the left hemisphere and in the MCA territory. A third of our patients was asymptomatic, in the symptomatic cases the most prevalent manifestations were seizures and respiratory distress. We confirmed that the two most important and frequent sequelae are cerebral palsy and epilepsy, but we also had two patients with neurodevelopmental disorders. The utility of MRI in diagnosis and prognosis has been verified especially in detecting radiological predictors of the outcome, in particular for the motor one and epilepsy. In our study, the most useful parameters to predict the outcome were location ( in particular basal ganglia and internal capsule) , size > 4 cm2, and for motor sequelae also the presence of pre-Wallerian and Wallerian degenerations. We confirmed the utility of a follow-up MRI at 24 months. Conclusions: our study confirmed the literature data regarding perinatal ischemic stroke. Future availability of clinical and radiological data on follow up at 24 months for all patients will give us further details on the insight of this pathology.

Introduzione e scopo del lavoro: il termine stroke perinatale include “un insieme eterogeneo di condizioni associate a danno cerebrale causato da un’occlusione focale arteriosa o venosa, che avviene in un periodo compreso tra la 20esima settimana di vita fetale e il 28esimo giorno di vita. Esistono sei sindromi di stroke perinatale che possono essere ischemiche o emorragiche, che differiscono per timing e presentazione clinica. Lo scopo di questo lavoro era di descrivere il quadro neuroradiologico-clinico di una casistica personalizzata di pazienti con stroke perinatale e di vedere se esiste una correlazione tra la RM neonatale e l’evoluzione clinica e neuroradiologica. Materiali e metodi: sono stati raccolti i dati neonatali di ogni paziente, per i bambini che hanno raggiunto l’età di due anni anche le informazioni del follow-up a 24 mesi e per quelli più giovani quelle dell’ultima visita eseguita. Tutti i pazienti hanno eseguito una RM neonatale e una parte anche un controllo a 24 mesi. Risultati: il nostro studio ha confermato che lo stroke ischemico è il tipo più comune, ed più frequentemente localizzato nell’emisfero sinistro e nel territorio dell’arteria cerebrale media. Un terzo dei pazienti era asintomatico, nei casi sintomatici le manifestazioni cliniche più frequenti sono state le crisi epilettiche e il distress respiratorio.Le due sequele più importanti e diffuse sono state la paralisi cerebrale e l’epilessia ma abbiamo avuto anche due pazienti con disturbi del neurosviluppo. La RM ha nuovamente dimostrato la sua importanza nella diagnosi e nella valutazione della prognosi, e specialmente nell’identificazione di parametri radiologici predittori dell’outcome in particolare per quello motorio e per l’epilessia. Nel nostro studio i parametri che si sono rivelati più utili sono la regione coinvolta dallo stroke ( in particolare i gangli basali e la capsula interna) e la grandezza dello stroke ( > 4 cm2) e per l’outcome motorio anche la presenza delle degenerazioni pre-Walleriana e Wallariana. Abbiamo infine confermato l’utilità dei una RM anche a 24 mesi per rivalutare le lesioni neonatali e vederne l’evoluzione e individuare quelle che possono non essere state viste alla RM neonatale. Conclusioni: il nostro studio ha confermato le informazioni presenti in letteratura riguardo allo stroke ischemico perinatale ma ovviamente una volta completati tutti i controlli clinici e radiologici a 24 mesi avremo un quadro più completo.

BRAIN MRI IN PRE-PERINATAL CEREBRAL INJURY: NEURORADIOLOGICAL - CLINICAL DESCRIPTION OF A PERSONALIZED COHORT OF PATIENTS WITH PERINATAL STROKE

CESANO, SARA
2019/2020

Abstract

Introduction and aim of the study: the generic term perinatal ischemic stroke includes “heterogeneous conditions with a brain injury due focal cerebral arterial or venous occlusion, occurring between 20 weeks of foetal life through 28th postnatal day”. There are six perinatal stroke syndromes, these can be ischemic or hemorrhagic, arterial or venous and differ for timing and clinical presentation. Stroke is a leading cause of death and it is the most common preventable cause e of disability. The aim of this work was to describe the clinical-neuroradiological picture of pre -perinatal stroke of a selected cohort of patients and then to evaluate if there is a correlation between the neonatal MRI and the clinical and neuroradiological evolution. Material and methods: We collected for each patient the neonatal data from birth. For the babies that reached two years of age we obtained the information about the follow-up at 24 months and for the younger the results from the last visit. The neonatal MRI was performed for all the patients and for some of them we repeated it at 24 months. Results: our results confirmed that ischemic stroke is the most common type of perinatal stroke, more commonly located in the left hemisphere and in the MCA territory. A third of our patients was asymptomatic, in the symptomatic cases the most prevalent manifestations were seizures and respiratory distress. We confirmed that the two most important and frequent sequelae are cerebral palsy and epilepsy, but we also had two patients with neurodevelopmental disorders. The utility of MRI in diagnosis and prognosis has been verified especially in detecting radiological predictors of the outcome, in particular for the motor one and epilepsy. In our study, the most useful parameters to predict the outcome were location ( in particular basal ganglia and internal capsule) , size > 4 cm2, and for motor sequelae also the presence of pre-Wallerian and Wallerian degenerations. We confirmed the utility of a follow-up MRI at 24 months. Conclusions: our study confirmed the literature data regarding perinatal ischemic stroke. Future availability of clinical and radiological data on follow up at 24 months for all patients will give us further details on the insight of this pathology.
2019
BRAIN MRI IN PRE-PERINATAL CEREBRAL INJURY: NEURORADIOLOGICAL - CLINICAL DESCRIPTION OF A PERSONALIZED COHORT OF PATIENTS WITH PERINATAL STROKE
Introduzione e scopo del lavoro: il termine stroke perinatale include “un insieme eterogeneo di condizioni associate a danno cerebrale causato da un’occlusione focale arteriosa o venosa, che avviene in un periodo compreso tra la 20esima settimana di vita fetale e il 28esimo giorno di vita. Esistono sei sindromi di stroke perinatale che possono essere ischemiche o emorragiche, che differiscono per timing e presentazione clinica. Lo scopo di questo lavoro era di descrivere il quadro neuroradiologico-clinico di una casistica personalizzata di pazienti con stroke perinatale e di vedere se esiste una correlazione tra la RM neonatale e l’evoluzione clinica e neuroradiologica. Materiali e metodi: sono stati raccolti i dati neonatali di ogni paziente, per i bambini che hanno raggiunto l’età di due anni anche le informazioni del follow-up a 24 mesi e per quelli più giovani quelle dell’ultima visita eseguita. Tutti i pazienti hanno eseguito una RM neonatale e una parte anche un controllo a 24 mesi. Risultati: il nostro studio ha confermato che lo stroke ischemico è il tipo più comune, ed più frequentemente localizzato nell’emisfero sinistro e nel territorio dell’arteria cerebrale media. Un terzo dei pazienti era asintomatico, nei casi sintomatici le manifestazioni cliniche più frequenti sono state le crisi epilettiche e il distress respiratorio.Le due sequele più importanti e diffuse sono state la paralisi cerebrale e l’epilessia ma abbiamo avuto anche due pazienti con disturbi del neurosviluppo. La RM ha nuovamente dimostrato la sua importanza nella diagnosi e nella valutazione della prognosi, e specialmente nell’identificazione di parametri radiologici predittori dell’outcome in particolare per quello motorio e per l’epilessia. Nel nostro studio i parametri che si sono rivelati più utili sono la regione coinvolta dallo stroke ( in particolare i gangli basali e la capsula interna) e la grandezza dello stroke ( > 4 cm2) e per l’outcome motorio anche la presenza delle degenerazioni pre-Walleriana e Wallariana. Abbiamo infine confermato l’utilità dei una RM anche a 24 mesi per rivalutare le lesioni neonatali e vederne l’evoluzione e individuare quelle che possono non essere state viste alla RM neonatale. Conclusioni: il nostro studio ha confermato le informazioni presenti in letteratura riguardo allo stroke ischemico perinatale ma ovviamente una volta completati tutti i controlli clinici e radiologici a 24 mesi avremo un quadro più completo.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14239/11723