La dermatite atopica (DA), o eczema atopico, è una patologia cutanea a carattere infiammatorio cronico-recidivante, caratterizzata da ricorrenti episodi di rossore, secchezza, prurito della cute e lesioni della stessa, quali conseguenza di un'alterata barriera epiteliale, spesso soggetta ad infezioni secondarie, con conseguente attivazione della risposta immunitaria, sia locale che sistemica. Si è ipotizzato che l’origine dello sviluppo della DA sia la perdita di integrità della cute. Sono stati evidenziati infatti alcuni fattori la cui alterazione è direttamente coinvolta nell'eziogenesi della malattia e che contribuiscono a rendere la cute un ambiente particolarmente favorevole alla colonizzazione da parte di patogeni come S.aureus. Fondamentale nel determinare l’efficienza della barriera protettiva epidermica è il ruolo della filaggrina, proteina che in più del 50% dei pazienti affetti da DA risulta alterata o assente per mutazioni del gene che la codifica. La diminuzione o l’assenza della filaggrina si riflette in modo importante sull’ integrità e sulla resistenza della barriera, a livello della quale aumenta l’assorbimento percutaneo e la disidratazione, si innalza inoltre il pH cutaneo che si sposta verso valori alcalini, diminuisce al contempo la capacità tampone, aumenta l’attività delle proteasi dello strato corneo e diminuisce l’attività antimicrobica. Anche la componente lipidica risulta alterata; nella DA infatti c’è una riduzione del contenuto totale in lipidi e di ceramide in particolare e si riscontra un complessivo cambiamento nella composizione lipidica della membrana che si riflette sull’aumento della permeabilità cui è correlato un aumento del TEWL basale, condizione questa che predispone all’instaurarsi di un’infezione cutanea. La DA, malattia infiammatoria multifattoriale, mostra inoltre una forte componente autoimmune. La fase acuta dell'infiammazione può essere innescata dal contatto con un allergene o con una sostanza irritante che penetra la barriera cutanea e provoca la produzione, nei cheratinociti, di interleuchine direttamente responsabili della risposta anticorpale con produzione di IgE. È importante sottolineare che i due tipi di fattori che stanno alla base della DA, barriera cutanea perturbata e alterazioni della risposta immunitaria, sono tra loro interdipendenti: tra le interleuchine che vengono prodotte in seguito all’attivazione del sistema immunitario, IL-4 e IL-13 soprattutto, ma anche IL-31, sono in grado di diminuire l’espressione di proteine necessarie all'integrità epiteliale, quali filaggrina e loricrina. L'insieme di queste condizioni favorisce il mutamento del microbiota cutaneo, la cui variabilità risulta infatti diminuita nella cute atopica, durante la fase acuta, con riduzione dei generi Streptococcus, Corynebacterium, Propionibacterium, a favore del genere Staphylococcus, in generale, e S.aureus in particolare. S.aureus esprime una grande quantità di fattori di virulenza, alcuni secreti altri ancorati alla parete cellulare che si è dimostrato avere un ruolo nella patogenesi della DA. La forte adesione di S.aureus ai prelievi bioptici di cute atopica è mediata da due proteine, che legano la fibronectina Fibronectin-Binding-Protein (FnBP) A e B espresse sulla superficie di S.aureus. Un’altra proteina ancorata alla parete batterica Clumping-factor B (ClfB) si lega alla loricrina e alla citocheratina 10, proteine dell’envelope corneo dell’epidermide e recentemente è stato dimostrato che la stessa proteina promuove l’adesione batterica a corneociti di pazienti con DA. Attraverso poi la produzione di una serie di altri fattori di virulenza (proteina A, a. lipoteicoico, superantigeni, tossine, proteasi e altri allergeni) che provocano un incremento dell’infiammazione, alterano la risposta immunitaria, favoriscono l’instaurarsi di allergie, si acutizzano i sintomi della malattia.

La dermatite atopica, una malattia dai molteplici aspetti e di difficile risoluzione

MANGIACAPRA, SERENA
2019/2020

Abstract

La dermatite atopica (DA), o eczema atopico, è una patologia cutanea a carattere infiammatorio cronico-recidivante, caratterizzata da ricorrenti episodi di rossore, secchezza, prurito della cute e lesioni della stessa, quali conseguenza di un'alterata barriera epiteliale, spesso soggetta ad infezioni secondarie, con conseguente attivazione della risposta immunitaria, sia locale che sistemica. Si è ipotizzato che l’origine dello sviluppo della DA sia la perdita di integrità della cute. Sono stati evidenziati infatti alcuni fattori la cui alterazione è direttamente coinvolta nell'eziogenesi della malattia e che contribuiscono a rendere la cute un ambiente particolarmente favorevole alla colonizzazione da parte di patogeni come S.aureus. Fondamentale nel determinare l’efficienza della barriera protettiva epidermica è il ruolo della filaggrina, proteina che in più del 50% dei pazienti affetti da DA risulta alterata o assente per mutazioni del gene che la codifica. La diminuzione o l’assenza della filaggrina si riflette in modo importante sull’ integrità e sulla resistenza della barriera, a livello della quale aumenta l’assorbimento percutaneo e la disidratazione, si innalza inoltre il pH cutaneo che si sposta verso valori alcalini, diminuisce al contempo la capacità tampone, aumenta l’attività delle proteasi dello strato corneo e diminuisce l’attività antimicrobica. Anche la componente lipidica risulta alterata; nella DA infatti c’è una riduzione del contenuto totale in lipidi e di ceramide in particolare e si riscontra un complessivo cambiamento nella composizione lipidica della membrana che si riflette sull’aumento della permeabilità cui è correlato un aumento del TEWL basale, condizione questa che predispone all’instaurarsi di un’infezione cutanea. La DA, malattia infiammatoria multifattoriale, mostra inoltre una forte componente autoimmune. La fase acuta dell'infiammazione può essere innescata dal contatto con un allergene o con una sostanza irritante che penetra la barriera cutanea e provoca la produzione, nei cheratinociti, di interleuchine direttamente responsabili della risposta anticorpale con produzione di IgE. È importante sottolineare che i due tipi di fattori che stanno alla base della DA, barriera cutanea perturbata e alterazioni della risposta immunitaria, sono tra loro interdipendenti: tra le interleuchine che vengono prodotte in seguito all’attivazione del sistema immunitario, IL-4 e IL-13 soprattutto, ma anche IL-31, sono in grado di diminuire l’espressione di proteine necessarie all'integrità epiteliale, quali filaggrina e loricrina. L'insieme di queste condizioni favorisce il mutamento del microbiota cutaneo, la cui variabilità risulta infatti diminuita nella cute atopica, durante la fase acuta, con riduzione dei generi Streptococcus, Corynebacterium, Propionibacterium, a favore del genere Staphylococcus, in generale, e S.aureus in particolare. S.aureus esprime una grande quantità di fattori di virulenza, alcuni secreti altri ancorati alla parete cellulare che si è dimostrato avere un ruolo nella patogenesi della DA. La forte adesione di S.aureus ai prelievi bioptici di cute atopica è mediata da due proteine, che legano la fibronectina Fibronectin-Binding-Protein (FnBP) A e B espresse sulla superficie di S.aureus. Un’altra proteina ancorata alla parete batterica Clumping-factor B (ClfB) si lega alla loricrina e alla citocheratina 10, proteine dell’envelope corneo dell’epidermide e recentemente è stato dimostrato che la stessa proteina promuove l’adesione batterica a corneociti di pazienti con DA. Attraverso poi la produzione di una serie di altri fattori di virulenza (proteina A, a. lipoteicoico, superantigeni, tossine, proteasi e altri allergeni) che provocano un incremento dell’infiammazione, alterano la risposta immunitaria, favoriscono l’instaurarsi di allergie, si acutizzano i sintomi della malattia.
2019
Atopic dermatitis, a disease with multiple aspects and difficult to resolve
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14239/11805