L’asbestosi è una pneumoconiosi fibrogena causata dall’esposizione intensa e prolungata (≥ 25-100 fibre/mL/anno) all’amianto. Il gold standard diagnostico è l’esame istopatologico del tessuto polmonare (fibrosi diffusa e almeno 2 corpuscoli d’asbesto per cm2 di tessuto), ma nella pratica medica la maggior parte dei casi sono diagnosticati in termini probabilistici in base a criteri anamnestici, clinici e strumentali. Sui radiogrammi, l’asbestosi si presenta tipicamente con piccole, irregolari opacità alle basi polmonari, che tendono successivamente a confluire e ad aumentare di numero. Segni tomografici caratteristici sono immagini puntiformi (dotlike) tendenti a formare strutture ramificate, alla periferia dei campi polmonari inferiori. L'obiettivo della tesi era verificare post mortem la diagnosi di asbestosi, formulata in vita senza riscontri istopatologici, in due uomini con pregressa esposizione professionale a fibre d’amianto nell’industria metalmeccanica. Tale indagine è stata svolta su incarico dell’Autorità giudiziaria (Procura della Repubblica) per accertare se l’asbestosi (o altre patologie asbesto-correlate) fossero state causa dei decessi. Informazioni sull’ambiente di lavoro sono state raccolte utilizzando la documentazione agli atti di un precedente procedimento giudiziario, relativo alla stessa azienda. Le storie cliniche sono state ricostruite in base alla documentazione sanitaria acquisita durante le indagini della Procura. Sulle salme è stato eseguito esame autoptico completo (ispezione esterna e dissezione con apertura delle cavità corporee: cranio, torace e addome), nel corso del quale sono stati raccolti campioni di tessuto polmonare e di altri organi, successivamente sottoposti a esame istologico (colorazione con ematossilina-eosina). I due casi presentati dimostrano come una diagnosi di asbestosi formulata in pazienti con anamnesi lavorativa suggestiva, ma in assenza di segni radiologici tipici e di riscontro istopatologico, possa non trovare conferma all’esame autoptico. Pertanto, nella pratica clinica, tale diagnosi deve essere formulata con prudenza, attendendosi ai criteri consolidati nella letteratura scientifica. Eventuali errori diagnostici possono comportare gravi conseguenze in ambito medico legale.

Amianto e asbestosi: problemi diagnostici e medico-legali. Presentazione di due casi illustrativi.

RODIA, CAROLINA
2019/2020

Abstract

L’asbestosi è una pneumoconiosi fibrogena causata dall’esposizione intensa e prolungata (≥ 25-100 fibre/mL/anno) all’amianto. Il gold standard diagnostico è l’esame istopatologico del tessuto polmonare (fibrosi diffusa e almeno 2 corpuscoli d’asbesto per cm2 di tessuto), ma nella pratica medica la maggior parte dei casi sono diagnosticati in termini probabilistici in base a criteri anamnestici, clinici e strumentali. Sui radiogrammi, l’asbestosi si presenta tipicamente con piccole, irregolari opacità alle basi polmonari, che tendono successivamente a confluire e ad aumentare di numero. Segni tomografici caratteristici sono immagini puntiformi (dotlike) tendenti a formare strutture ramificate, alla periferia dei campi polmonari inferiori. L'obiettivo della tesi era verificare post mortem la diagnosi di asbestosi, formulata in vita senza riscontri istopatologici, in due uomini con pregressa esposizione professionale a fibre d’amianto nell’industria metalmeccanica. Tale indagine è stata svolta su incarico dell’Autorità giudiziaria (Procura della Repubblica) per accertare se l’asbestosi (o altre patologie asbesto-correlate) fossero state causa dei decessi. Informazioni sull’ambiente di lavoro sono state raccolte utilizzando la documentazione agli atti di un precedente procedimento giudiziario, relativo alla stessa azienda. Le storie cliniche sono state ricostruite in base alla documentazione sanitaria acquisita durante le indagini della Procura. Sulle salme è stato eseguito esame autoptico completo (ispezione esterna e dissezione con apertura delle cavità corporee: cranio, torace e addome), nel corso del quale sono stati raccolti campioni di tessuto polmonare e di altri organi, successivamente sottoposti a esame istologico (colorazione con ematossilina-eosina). I due casi presentati dimostrano come una diagnosi di asbestosi formulata in pazienti con anamnesi lavorativa suggestiva, ma in assenza di segni radiologici tipici e di riscontro istopatologico, possa non trovare conferma all’esame autoptico. Pertanto, nella pratica clinica, tale diagnosi deve essere formulata con prudenza, attendendosi ai criteri consolidati nella letteratura scientifica. Eventuali errori diagnostici possono comportare gravi conseguenze in ambito medico legale.
2019
Asbestos and asbestosis: diagnostic and medico-legal problems. Presentation of two illustrative cases.
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