La sindrome di Shwachman-Diamond (SDS) è una rara patologia genetica ad ereditarietà autosomica recessiva che si manifesta con un fenotipo clinico estremamente ampio e diversificato, non solo tra gli individui non correlati, ma anche tra membri appartenenti alla stessa famiglia. Sul piano clinico, i pazienti affetti da questa malattia presentano: disfunzione del pancreas esocrino con malassorbimento, malnutrizione, ritardo nello sviluppo, disfunzione del midollo osseo, anomalie ematologiche quali citopenia e neutropenia, suscettibilità a sviluppare sindromi mielodisplastiche e/o leucemiche. Altri sintomi che possono essere riscontrati nei pazienti SDS includono: disturbi comportamentali, diabete di tipo I, difetti cardiaci, eruzioni cutanee. L’individuazione del principale gene responsabile della sindrome è avvenuta nel 2003 grazie alla metodologia dell’analisi di linkage. Quest’approccio ha permesso di determinare la posizione cromosomica del locus responsabile della SDS rispetto a marcatori polimorfici, con localizzazione nota. Si tratta del gene SBDS (Shwachaman-Bodian-Diamond Syndrome). Di recente in altri tre geni, DNAJC21, EFL1 e SRP54 sono state identificate mutazioni associate ad un fenotipo quasi completamente sovrapponibile a quello SDS. Lo scopo di questa tesi magistrale è stato quello di condurre le analisi molecolari nel DNA di una paziente, giunta presso il laboratorio di Genetica Medica del Dipartimento di Medicina Molecolare dal momento che presentava sintomi clinici fortemente suggestivi della sindrome di Shwachman-Diamond. La diagnosi di SDS è in genere eseguita attraverso analisi di primo e di secondo livello. Le prime sono le analisi dell’esone 2 del gene SBDS finalizzate alla ricerca delle mutazioni comuni [c.258+2T→C] e [c.183¬_184TA→CT]. Le analisi di secondo livello (analisi per il sequenziamento di tutti e cinque gli esoni del gene) sono solitamente utilizzate per la ricerca della seconda mutazione, dopo averne identificata una fra quelle ricorrenti. Nel corso del tirocinio di tesi ho avuto anche modo di eseguire ulteriori indagini basate sull’uso di una particolare reazione di PCR da DNA genomico (Long-range gDNA PCR) che ha consentito di completare il genotipo di SBDS nella paziente, accertando una variazione strutturale patogenetica.

La diagnostica molecolare nella sindrome di Shwachman-Diamond: oltre il protocollo classico

PASSANANTE, ROSSELLA
2019/2020

Abstract

La sindrome di Shwachman-Diamond (SDS) è una rara patologia genetica ad ereditarietà autosomica recessiva che si manifesta con un fenotipo clinico estremamente ampio e diversificato, non solo tra gli individui non correlati, ma anche tra membri appartenenti alla stessa famiglia. Sul piano clinico, i pazienti affetti da questa malattia presentano: disfunzione del pancreas esocrino con malassorbimento, malnutrizione, ritardo nello sviluppo, disfunzione del midollo osseo, anomalie ematologiche quali citopenia e neutropenia, suscettibilità a sviluppare sindromi mielodisplastiche e/o leucemiche. Altri sintomi che possono essere riscontrati nei pazienti SDS includono: disturbi comportamentali, diabete di tipo I, difetti cardiaci, eruzioni cutanee. L’individuazione del principale gene responsabile della sindrome è avvenuta nel 2003 grazie alla metodologia dell’analisi di linkage. Quest’approccio ha permesso di determinare la posizione cromosomica del locus responsabile della SDS rispetto a marcatori polimorfici, con localizzazione nota. Si tratta del gene SBDS (Shwachaman-Bodian-Diamond Syndrome). Di recente in altri tre geni, DNAJC21, EFL1 e SRP54 sono state identificate mutazioni associate ad un fenotipo quasi completamente sovrapponibile a quello SDS. Lo scopo di questa tesi magistrale è stato quello di condurre le analisi molecolari nel DNA di una paziente, giunta presso il laboratorio di Genetica Medica del Dipartimento di Medicina Molecolare dal momento che presentava sintomi clinici fortemente suggestivi della sindrome di Shwachman-Diamond. La diagnosi di SDS è in genere eseguita attraverso analisi di primo e di secondo livello. Le prime sono le analisi dell’esone 2 del gene SBDS finalizzate alla ricerca delle mutazioni comuni [c.258+2T→C] e [c.183¬_184TA→CT]. Le analisi di secondo livello (analisi per il sequenziamento di tutti e cinque gli esoni del gene) sono solitamente utilizzate per la ricerca della seconda mutazione, dopo averne identificata una fra quelle ricorrenti. Nel corso del tirocinio di tesi ho avuto anche modo di eseguire ulteriori indagini basate sull’uso di una particolare reazione di PCR da DNA genomico (Long-range gDNA PCR) che ha consentito di completare il genotipo di SBDS nella paziente, accertando una variazione strutturale patogenetica.
2019
Molecular diagnostics in Shwachman-Diamond syndrome: beyond the classic protocol
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