Questa tesi propone i risultati di una ricerca sulla figura di Giancarlo Schiaffini, trombonista, interprete, improvvisatore e compositore. Si concentra su un arco temporale che va dalla fine degli anni Sessanta ai primi anni Ottanta del Novecento, per mettere in luce con strumenti analitici e con indagini su materiali inediti le vicende di un musicista non sufficientemente studiato, ricollocando le sue esperienze nel quadro di un complesso e già ricco dibattito intorno al concetto di improvvisazione e al suo rapporto con la composizione e la performance. Nel primo capitolo si affronteranno alcune problematiche relative al significato di improvvisazione, composizione ed esecuzione in dialogo con qualche primo esempio delle tensioni scaturite dall’incontro di tali pratiche nelle attività di Schiaffini. Nel secondo capitolo si traccia l’identità del musicista attraverso una lettura mirata e trasversale del contesto e degli ambienti diversi, ma per moltissimi aspetti vicini, in cui egli opera sperimentando vari idiomi, vari stili e varie forme di improvvisazione; con un ascolto analitico della sua discografia degli anni Settanta si individua e si mappa il materiale sonoro più significativo e ricorrente attraverso il quale poter ricostruire il percorso personale della ricerca condotta dal musicista. Le ipotesi avanzate in questa prima fase di lavoro vedono il confronto con due materiali in cui Schiaffini fissa e sintetizza i primi e importanti, anche se temporanei, risultati della sua ricerca strumentale: "A Tung Me"(1981), suo primo disco in solo, e il manuale per trombone edito da Ricordi nel 1982. Il terzo capitolo affronta invece l’analisi di alcune esperienze legate al mondo della composizione attraverso le esperienze di scrittura di Schiaffini per Nuove Forme Sonore e dell’esecuzione, approfondendo l’analisi di "Variations I" di Cage, dei "Tre pezzi per trombone solo" di Scelsi e di "Post-prae-ludium per Donau" di Nono, per verificare in quanti modi diversi può declinarsi il contatto tra improvvisazione, composizione ed esecuzione. L’obiettivo del presente elaborato è quindi quello di approfondire le ricerche sull’identità musicale del musicista attraverso l’analisi di opere di varia natura ricercando eventuali frizioni o punti di contatto tra le pratiche compositive, improvvisative ed esecutive, nel sostegno dell’idea della candidata di una forte vicinanza e complementarietà tra di esse.

Il pensiero divergente di Giancarlo Schiaffini alla ricerca di soluzioni espressive tra improvvisazione, composizione ed esecuzione

SCIGLIUZZO, FRANCESCA
2019/2020

Abstract

Questa tesi propone i risultati di una ricerca sulla figura di Giancarlo Schiaffini, trombonista, interprete, improvvisatore e compositore. Si concentra su un arco temporale che va dalla fine degli anni Sessanta ai primi anni Ottanta del Novecento, per mettere in luce con strumenti analitici e con indagini su materiali inediti le vicende di un musicista non sufficientemente studiato, ricollocando le sue esperienze nel quadro di un complesso e già ricco dibattito intorno al concetto di improvvisazione e al suo rapporto con la composizione e la performance. Nel primo capitolo si affronteranno alcune problematiche relative al significato di improvvisazione, composizione ed esecuzione in dialogo con qualche primo esempio delle tensioni scaturite dall’incontro di tali pratiche nelle attività di Schiaffini. Nel secondo capitolo si traccia l’identità del musicista attraverso una lettura mirata e trasversale del contesto e degli ambienti diversi, ma per moltissimi aspetti vicini, in cui egli opera sperimentando vari idiomi, vari stili e varie forme di improvvisazione; con un ascolto analitico della sua discografia degli anni Settanta si individua e si mappa il materiale sonoro più significativo e ricorrente attraverso il quale poter ricostruire il percorso personale della ricerca condotta dal musicista. Le ipotesi avanzate in questa prima fase di lavoro vedono il confronto con due materiali in cui Schiaffini fissa e sintetizza i primi e importanti, anche se temporanei, risultati della sua ricerca strumentale: "A Tung Me"(1981), suo primo disco in solo, e il manuale per trombone edito da Ricordi nel 1982. Il terzo capitolo affronta invece l’analisi di alcune esperienze legate al mondo della composizione attraverso le esperienze di scrittura di Schiaffini per Nuove Forme Sonore e dell’esecuzione, approfondendo l’analisi di "Variations I" di Cage, dei "Tre pezzi per trombone solo" di Scelsi e di "Post-prae-ludium per Donau" di Nono, per verificare in quanti modi diversi può declinarsi il contatto tra improvvisazione, composizione ed esecuzione. L’obiettivo del presente elaborato è quindi quello di approfondire le ricerche sull’identità musicale del musicista attraverso l’analisi di opere di varia natura ricercando eventuali frizioni o punti di contatto tra le pratiche compositive, improvvisative ed esecutive, nel sostegno dell’idea della candidata di una forte vicinanza e complementarietà tra di esse.
2019
Divergent thinking of Giancarlo Schiaffini in search of expressive solutions between improvisation, composition and performance
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