La visione è un fattore molto importante per la postura e il controllo motorio. Durante delle rotazioni, estremamente rapide e passive, della testa in soggetti con patologie vestibolari a cui è chiesto di fissare un punto nello spazio, si osserva la presenza di movimenti saccadici compensatori (“catch-up saccade”). L’introduzione dei sistemi di video-oculografia ha permesso di comprendere che tali movimenti possono avvenire anche quando la testa è ancora in movimento e in questo caso vengono chiamate saccadi covert. I dettagli del meccanismo neurale che genera tali saccadi è tutt’ora non noto e argomento di ricerca. L’idea alla base delle tesi è quello di comprendere il ruolo che la visione potrebbe avere in questo contesto. Per poter fare ciò sono stati reclutati nove pazienti affetti da neurite vestibolare che sono stati sottoposti a due paradigmi di video-Head Impulse Test: un fHIT e una sua versione modificata in cui è prevista la rimozione dell’informazione visiva (scomparsa del target di fissazione e assenza di luce ambiente). I dati sono stati analizzati mediante un pacchetto di funzioni e una GUI sviluppata per la tesi, seguita da un’analisi statistica e la simulazione mediante un modello implementato in Simulink. I risultati mostrano che l’assenza del contributo visivo comporta comunque l’insorgenza di saccadi covert con un’ampiezza maggiore, ma una precisione minore rispetto a quelle osservate durante il fHIT. A questo si aggiunge un aumento dell’errore totale e un calo del guadagno del VOR. Dagli esiti della simulazione del modello è stato confermato che la visione è un contributo che il cervello utilizza per poter creare una stima interna della velocità della testa.
Covert saccades nei pazienti vestibolari unilaterali: il ruolo della visione
DE PALMA, ROBERTO
2019/2020
Abstract
La visione è un fattore molto importante per la postura e il controllo motorio. Durante delle rotazioni, estremamente rapide e passive, della testa in soggetti con patologie vestibolari a cui è chiesto di fissare un punto nello spazio, si osserva la presenza di movimenti saccadici compensatori (“catch-up saccade”). L’introduzione dei sistemi di video-oculografia ha permesso di comprendere che tali movimenti possono avvenire anche quando la testa è ancora in movimento e in questo caso vengono chiamate saccadi covert. I dettagli del meccanismo neurale che genera tali saccadi è tutt’ora non noto e argomento di ricerca. L’idea alla base delle tesi è quello di comprendere il ruolo che la visione potrebbe avere in questo contesto. Per poter fare ciò sono stati reclutati nove pazienti affetti da neurite vestibolare che sono stati sottoposti a due paradigmi di video-Head Impulse Test: un fHIT e una sua versione modificata in cui è prevista la rimozione dell’informazione visiva (scomparsa del target di fissazione e assenza di luce ambiente). I dati sono stati analizzati mediante un pacchetto di funzioni e una GUI sviluppata per la tesi, seguita da un’analisi statistica e la simulazione mediante un modello implementato in Simulink. I risultati mostrano che l’assenza del contributo visivo comporta comunque l’insorgenza di saccadi covert con un’ampiezza maggiore, ma una precisione minore rispetto a quelle osservate durante il fHIT. A questo si aggiunge un aumento dell’errore totale e un calo del guadagno del VOR. Dagli esiti della simulazione del modello è stato confermato che la visione è un contributo che il cervello utilizza per poter creare una stima interna della velocità della testa.È consentito all'utente scaricare e condividere i documenti disponibili a testo pieno in UNITESI UNIPV nel rispetto della licenza Creative Commons del tipo CC BY NC ND.
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https://hdl.handle.net/20.500.14239/12066