In questo lavoro di tesi viene mostrato un azacriptando di tipo bistren con spaziatori naftalenici come legante in un complesso di-rameico usato per il riconoscimento di anioni policarbossilato. Le costanti di affinità tra il complesso e gli anioni studiati sono state determinate tramite titolazioni spettrofotometriche e spettrofluorimetriche. Sono stati inoltre analizzati cristalli di alcuni complessi di inclusione tramite diffrazione ai raggi X. Il principale contributo all’affinità recettore:substrato è dato dalla corrispondenza del “bite” dell’anione con la distanza tra i due centri metallici nell’azacriptato. Infatti, tra gli anioni alifatici con soli carboni ibridati sp3 il più affine è il succinato seguito dal glutarato e poi dall’adipato. Il “bite” non è l’unico fattore che influenza l’affinità. Dalle costanti ricavate per fumarato, succinato e acetilendicarbossilato si nota che il picco di selettività è raggiunto quando si trova il giusto compromesso tra forma dell’anione e rigidità. Inoltre, può esserci un contributo per interazioni p-greco con lo scheletro della gabbia. Rispetto ai sistemi già presenti in letteratura, il recettore è capace di discriminare in maniera più efficace tra fumarato e il suo isomero geometrico, il maleato. Inoltre è possibile utilizzarlo per il sensing dello stesso fumarato in soluzione acquosa tramite la tecnica dello spostamento dell’indicatore, con 5-FAM come indicatore.

Riconoscimento e sensing dell’anione fumarato in soluzione acquosa

CAZZOLA, CLELIA
2019/2020

Abstract

In questo lavoro di tesi viene mostrato un azacriptando di tipo bistren con spaziatori naftalenici come legante in un complesso di-rameico usato per il riconoscimento di anioni policarbossilato. Le costanti di affinità tra il complesso e gli anioni studiati sono state determinate tramite titolazioni spettrofotometriche e spettrofluorimetriche. Sono stati inoltre analizzati cristalli di alcuni complessi di inclusione tramite diffrazione ai raggi X. Il principale contributo all’affinità recettore:substrato è dato dalla corrispondenza del “bite” dell’anione con la distanza tra i due centri metallici nell’azacriptato. Infatti, tra gli anioni alifatici con soli carboni ibridati sp3 il più affine è il succinato seguito dal glutarato e poi dall’adipato. Il “bite” non è l’unico fattore che influenza l’affinità. Dalle costanti ricavate per fumarato, succinato e acetilendicarbossilato si nota che il picco di selettività è raggiunto quando si trova il giusto compromesso tra forma dell’anione e rigidità. Inoltre, può esserci un contributo per interazioni p-greco con lo scheletro della gabbia. Rispetto ai sistemi già presenti in letteratura, il recettore è capace di discriminare in maniera più efficace tra fumarato e il suo isomero geometrico, il maleato. Inoltre è possibile utilizzarlo per il sensing dello stesso fumarato in soluzione acquosa tramite la tecnica dello spostamento dell’indicatore, con 5-FAM come indicatore.
2019
Recognition and sensing of fumarate anion in water
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14239/12069