Il lavoro si propone di evidenziare la specialità propria della materia dell'immigrazione nei momenti di ammissione ed allontanamento, sottolineando da un lato la sempre presente confusione nella costruzione normativa, quindi, dall’altro lato, la sempre necessaria ricerca di una legalità perdurante e diffusa. Quasi simulando il "viaggio" del migrante il punto di partenza è rappresentato dalla condizione giuridica dello straniero situato negli ordinamenti di passaggio, ma già in contatto con l'ordinamento giuridico italiano e quindi comunitario (Cap.1), momento, quello extraterritoriale, nel quale ben si evidenzieranno le responsabilità proprie degli stessi ordinamenti comunitari nella gestione dei flussi migratori con conseguente impossibilità per lo Stato di diritto di sfuggire dai propri doveri costituzionali, quindi dal principio di refoulement, il quale, oltre a sconfessare le pratiche cd. di esternalizzazione, determinerà l’esistenza di un vero e proprio diritto all’ingresso. Successivamente (Cap.2) l’analisi delle criticità proseguirà nel momento di ammissione, dove, in un’ottica anche comparata, le stesse verranno evidenziate con un taglio maggiormente amministrativo, incentrato quindi sul rapporto straniero, pubblica amministrazione e relativo bilanciamento fra interessi contrapposti. Da ultimo (Cap.3) il lavoro si concluderà analizzando il momento di espulsione, per certi aspetti specularmente a quello di ammissione, sottolineando però quell’aspetto della competenza giurisdizionale come allocazione delle garanzie e quindi concentrandosi sul pubblico interesse alla sicurezza. Chiave di lettura sempre la medesima: la distanza della condizione giuridica dello straniero rispetto quella del cittadino anche, e soprattutto, in tema di diritti fondamentali.
Attraversamento della frontiera e condizione giuridica del migrante.
MADARENA, ALESSANDRO
2020/2021
Abstract
Il lavoro si propone di evidenziare la specialità propria della materia dell'immigrazione nei momenti di ammissione ed allontanamento, sottolineando da un lato la sempre presente confusione nella costruzione normativa, quindi, dall’altro lato, la sempre necessaria ricerca di una legalità perdurante e diffusa. Quasi simulando il "viaggio" del migrante il punto di partenza è rappresentato dalla condizione giuridica dello straniero situato negli ordinamenti di passaggio, ma già in contatto con l'ordinamento giuridico italiano e quindi comunitario (Cap.1), momento, quello extraterritoriale, nel quale ben si evidenzieranno le responsabilità proprie degli stessi ordinamenti comunitari nella gestione dei flussi migratori con conseguente impossibilità per lo Stato di diritto di sfuggire dai propri doveri costituzionali, quindi dal principio di refoulement, il quale, oltre a sconfessare le pratiche cd. di esternalizzazione, determinerà l’esistenza di un vero e proprio diritto all’ingresso. Successivamente (Cap.2) l’analisi delle criticità proseguirà nel momento di ammissione, dove, in un’ottica anche comparata, le stesse verranno evidenziate con un taglio maggiormente amministrativo, incentrato quindi sul rapporto straniero, pubblica amministrazione e relativo bilanciamento fra interessi contrapposti. Da ultimo (Cap.3) il lavoro si concluderà analizzando il momento di espulsione, per certi aspetti specularmente a quello di ammissione, sottolineando però quell’aspetto della competenza giurisdizionale come allocazione delle garanzie e quindi concentrandosi sul pubblico interesse alla sicurezza. Chiave di lettura sempre la medesima: la distanza della condizione giuridica dello straniero rispetto quella del cittadino anche, e soprattutto, in tema di diritti fondamentali.È consentito all'utente scaricare e condividere i documenti disponibili a testo pieno in UNITESI UNIPV nel rispetto della licenza Creative Commons del tipo CC BY NC ND.
Per maggiori informazioni e per verifiche sull'eventuale disponibilità del file scrivere a: unitesi@unipv.it.
https://hdl.handle.net/20.500.14239/1213