L’insufficienza cardiaca, detta anche scompenso cardiaco (S.C.), è una sindrome che viene comunemente definita come l’incapacità da parte del miocardio di svolgere la sua normale funzione di pompa contrattile unita al compito di apportare la corretta quantità di sangue a tutti gli organi. Si possono distinguere diverse classificazioni relative allo scompenso cardiaco. La New York Heart Association distingue lo scompenso cardiaco in quattro classi (Classe I, II, III o IV). I medici, in genere, utilizzano questa classificazione per descriverne la gravità e l'effetto del trattamento. Invece, le linee guida dell'American College of Cardiology/American Heart Association pongono l'accento sulla storia naturale della malattia attraverso l'evoluzione o la progressione della stessa e dividono lo scompenso cardiaco in stadio A, B, C e D. Per quanto concerne i sintomi, tra quelli più frequenti troviamo: dispnea, ortopnea, tosse, vertigine e affaticamento. Le linee guida per la diagnosi e il trattamento di S.C. acuto e cronico redatte dalla European Society of Cardiology (ESC), sulla base di una popolazione costituita da circa 900 milioni di persone, ha stabilito che 15 milioni di soggetti soffrono di S.C.; ma lo scompenso è un problema anche italiano e riguarda circa seicentomila persone. Intorno ai 65 anni rappresenta la prima causa di ricovero ospedaliero, dopo questa soglia anagrafica la frequenza raddoppia ad ogni decade di età fino ad arrivare a punte anche del dieci per cento circa dopo i settant'anni. La diagnosi si basa sull’uso di indagini strumentali quali: ECG, Rx toracico, ecocardiogramma, ruolo dei biomarcatori e valutazione della funzione diastolica. Importante è la prevenzione che si basa sul condurre uno stile di vita sano. Il trattamento farmacologico si basa sull’impiego di: ACE-inibitori, betabloccanti, diuretici. Un farmaco recentemente introdotto in terapia è l’Entresto costituito da due principi attivi: valsartan e sacubitril, LCZ-696. Per quanto concerne il meccanismo d’azione è stato descritto che, nell’Entresto, i due principi attivi, sacubitril e valsartan, agiscono con modalità diverse. In particolare, il Sacubitril blocca la scissione dei peptidi natriuretici prodotti nell'organismo; il Valsartan, invece, è un antagonista dei recettori dell'angiotensina II, ciò significa che inibisce l'azione di un ormone noto come angiotensina II. Il primo ampio trial sull’LCZ696 è il PARADIGM-HF pubblicato sul New England nel settembre 2014. Si tratta di uno studio di Fase III randomizzato, in doppio cieco, di confronto tra LCZ 696 alla dose di 400 mg/die ed enalapril, considerato oggi il gold standard per il trattamento dello SC, alla dose di 20 mg/die. Lo studio fu interrotto precocemente a causa dei benefici apportati dal farmaco LCZ-696 in quanto si è visto un miglioramento della sintomatologia, delle limitazioni funzionali e della qualità della vita in generale.

ENTRESTO: NUOVA FRONTIERA PER IL TRATTAMENTO FARMACOLOGICO DELLO SCOMPENSO CARDIACO

FIUMARA, VINCENZO EDOARDO
2019/2020

Abstract

L’insufficienza cardiaca, detta anche scompenso cardiaco (S.C.), è una sindrome che viene comunemente definita come l’incapacità da parte del miocardio di svolgere la sua normale funzione di pompa contrattile unita al compito di apportare la corretta quantità di sangue a tutti gli organi. Si possono distinguere diverse classificazioni relative allo scompenso cardiaco. La New York Heart Association distingue lo scompenso cardiaco in quattro classi (Classe I, II, III o IV). I medici, in genere, utilizzano questa classificazione per descriverne la gravità e l'effetto del trattamento. Invece, le linee guida dell'American College of Cardiology/American Heart Association pongono l'accento sulla storia naturale della malattia attraverso l'evoluzione o la progressione della stessa e dividono lo scompenso cardiaco in stadio A, B, C e D. Per quanto concerne i sintomi, tra quelli più frequenti troviamo: dispnea, ortopnea, tosse, vertigine e affaticamento. Le linee guida per la diagnosi e il trattamento di S.C. acuto e cronico redatte dalla European Society of Cardiology (ESC), sulla base di una popolazione costituita da circa 900 milioni di persone, ha stabilito che 15 milioni di soggetti soffrono di S.C.; ma lo scompenso è un problema anche italiano e riguarda circa seicentomila persone. Intorno ai 65 anni rappresenta la prima causa di ricovero ospedaliero, dopo questa soglia anagrafica la frequenza raddoppia ad ogni decade di età fino ad arrivare a punte anche del dieci per cento circa dopo i settant'anni. La diagnosi si basa sull’uso di indagini strumentali quali: ECG, Rx toracico, ecocardiogramma, ruolo dei biomarcatori e valutazione della funzione diastolica. Importante è la prevenzione che si basa sul condurre uno stile di vita sano. Il trattamento farmacologico si basa sull’impiego di: ACE-inibitori, betabloccanti, diuretici. Un farmaco recentemente introdotto in terapia è l’Entresto costituito da due principi attivi: valsartan e sacubitril, LCZ-696. Per quanto concerne il meccanismo d’azione è stato descritto che, nell’Entresto, i due principi attivi, sacubitril e valsartan, agiscono con modalità diverse. In particolare, il Sacubitril blocca la scissione dei peptidi natriuretici prodotti nell'organismo; il Valsartan, invece, è un antagonista dei recettori dell'angiotensina II, ciò significa che inibisce l'azione di un ormone noto come angiotensina II. Il primo ampio trial sull’LCZ696 è il PARADIGM-HF pubblicato sul New England nel settembre 2014. Si tratta di uno studio di Fase III randomizzato, in doppio cieco, di confronto tra LCZ 696 alla dose di 400 mg/die ed enalapril, considerato oggi il gold standard per il trattamento dello SC, alla dose di 20 mg/die. Lo studio fu interrotto precocemente a causa dei benefici apportati dal farmaco LCZ-696 in quanto si è visto un miglioramento della sintomatologia, delle limitazioni funzionali e della qualità della vita in generale.
2019
ENTRESTO: NEW FRONTIER FOR THE PHARMACOLOGICAL TREATMENT OF CARDIAC DECOMPENSATION
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14239/12369