Il presente lavoro di tesi ha come obiettivo una prima valutazione della comunità di Chirotteri presente sulle Dolomiti di Brenta, nello specifico all’interno di un’area di studio attorno alla Cima Grostè. L’indagine si inserisce all’interno del progetto BioMiti, uno studio multidisciplinare sviluppato a partire dal 2018, dal Parco Naturale Adamello Brenta situato nella porzione occidentale della Provincia Autonoma di Trento. Lo schema di campionamento ha previsto la definizione di 11 aree di saggio (plot) posizionate lungo un gradiente altitudinale compreso tra i 1858 e i 2891 m s.l.m. La metodologia adottata si è basata sull’utilizzo di tecniche di rilevamento bioacustico, tramite la registrazione dei segnali ultrasonici emessi dalle differenti specie di Chirotteri indagate. Il campionamento acustico ha previsto l’impiego di rilevatori ultrasonici sia manuali (Pettersson D-240X) che automatici (Song Meter SM4BAT-FS), a cui è seguita un’analisi dei sonogrammi suddivisa in due fasi: uno screening mediante software di riconoscimento automatico seguito da un’indagine approfondita delle specie tramite la misurazione degli impulsi contenuti nelle registrazioni più rilevanti ai fini dell’indagine. Attraverso il rilevamento di dati climatici e ambientali è stato possibile indagare i ritmi di attività in funzione della temperatura dell’aria e degli habitat (lariceto rado, prateria alpina, macereto e ambiente rupicolo). Attraverso l’analisi della varianza (ANOVA) è emerso come non esistano differenze significative nel numero di passaggi registrati nei diversi tipi di ambiente e tra le quote indagate, con attività di foraggiamento registrate anche alle quote più elevate. L’analisi specifica ha previsto l’identificazione delle specie o di gruppi di specie con segnali di ecolocalizzazione simili. Inizialmente è stata eseguita una valutazione preliminare delle registrazioni mediante un software di classificazione automatico e successivamente, su un sottocampione di dati, è stata effettuata la misurazione di 5 parametri acustici assunti come descrittori delle tipologie di impulso. Attraverso un’Analisi Discriminante Lineare (LDA) è stata verificata la sovrapposizione tra specie per le registrazioni analizzate ed è stato individuato come le variabili frequenza di picco e frequenza finale corrispondano ai parametri maggiormente indicativi per la definizione delle specie. Sono stati condotti dei confronti statistici attraverso test t di Student per campione singolo con lo scopo di determinare se ci fossero differenze tra le medie dei campioni e i valori medi dei medesimi parametri presenti in letteratura. Dai risultati ottenuti è stata composta una checklist delle specie appartenenti alla comunità di Chirotteri presenti nell’area BioMiti, grazie a cui è stato possibile constatare come la ricchezza specifica mostri una tendenza che decresce all’aumentare dell’altitudine. Rispettivamente sono state individuate le seguenti specie a cui sono associate le quote massime di rilevamento: Tadarida teniotis (2500 m), Nyctalus leisleri (2700 m), Eptesicus serotinum (2300 m), Eptesicus nilssonii (2700 m), Vespertilio murinus (2100), Pipistrellus kuhlii (1900 m), Pipistrellus pipistrellus (2700 m), Pipistrellus pigmaeus (1900 m), Myotis spp. (2300 m), Plecotus spp. (2100 m), Barbastella barbastellus (1900 m). I risultati ottenuti hanno contribuito ad aumentare le conoscenze rispetto alle specie di Chirotteri in alta quota, in particolare è stato confermato il primo dato di presenza del Molosso di Cestoni (Tadarida teniotis) all’interno del Parco Naturale Adamello Brenta.

Studio della comunità di pipistrelli di alta quota (Chiroptera) nel Parco Naturale Adamello Brenta

SANTONI, NICOLÒ
2019/2020

Abstract

Il presente lavoro di tesi ha come obiettivo una prima valutazione della comunità di Chirotteri presente sulle Dolomiti di Brenta, nello specifico all’interno di un’area di studio attorno alla Cima Grostè. L’indagine si inserisce all’interno del progetto BioMiti, uno studio multidisciplinare sviluppato a partire dal 2018, dal Parco Naturale Adamello Brenta situato nella porzione occidentale della Provincia Autonoma di Trento. Lo schema di campionamento ha previsto la definizione di 11 aree di saggio (plot) posizionate lungo un gradiente altitudinale compreso tra i 1858 e i 2891 m s.l.m. La metodologia adottata si è basata sull’utilizzo di tecniche di rilevamento bioacustico, tramite la registrazione dei segnali ultrasonici emessi dalle differenti specie di Chirotteri indagate. Il campionamento acustico ha previsto l’impiego di rilevatori ultrasonici sia manuali (Pettersson D-240X) che automatici (Song Meter SM4BAT-FS), a cui è seguita un’analisi dei sonogrammi suddivisa in due fasi: uno screening mediante software di riconoscimento automatico seguito da un’indagine approfondita delle specie tramite la misurazione degli impulsi contenuti nelle registrazioni più rilevanti ai fini dell’indagine. Attraverso il rilevamento di dati climatici e ambientali è stato possibile indagare i ritmi di attività in funzione della temperatura dell’aria e degli habitat (lariceto rado, prateria alpina, macereto e ambiente rupicolo). Attraverso l’analisi della varianza (ANOVA) è emerso come non esistano differenze significative nel numero di passaggi registrati nei diversi tipi di ambiente e tra le quote indagate, con attività di foraggiamento registrate anche alle quote più elevate. L’analisi specifica ha previsto l’identificazione delle specie o di gruppi di specie con segnali di ecolocalizzazione simili. Inizialmente è stata eseguita una valutazione preliminare delle registrazioni mediante un software di classificazione automatico e successivamente, su un sottocampione di dati, è stata effettuata la misurazione di 5 parametri acustici assunti come descrittori delle tipologie di impulso. Attraverso un’Analisi Discriminante Lineare (LDA) è stata verificata la sovrapposizione tra specie per le registrazioni analizzate ed è stato individuato come le variabili frequenza di picco e frequenza finale corrispondano ai parametri maggiormente indicativi per la definizione delle specie. Sono stati condotti dei confronti statistici attraverso test t di Student per campione singolo con lo scopo di determinare se ci fossero differenze tra le medie dei campioni e i valori medi dei medesimi parametri presenti in letteratura. Dai risultati ottenuti è stata composta una checklist delle specie appartenenti alla comunità di Chirotteri presenti nell’area BioMiti, grazie a cui è stato possibile constatare come la ricchezza specifica mostri una tendenza che decresce all’aumentare dell’altitudine. Rispettivamente sono state individuate le seguenti specie a cui sono associate le quote massime di rilevamento: Tadarida teniotis (2500 m), Nyctalus leisleri (2700 m), Eptesicus serotinum (2300 m), Eptesicus nilssonii (2700 m), Vespertilio murinus (2100), Pipistrellus kuhlii (1900 m), Pipistrellus pipistrellus (2700 m), Pipistrellus pigmaeus (1900 m), Myotis spp. (2300 m), Plecotus spp. (2100 m), Barbastella barbastellus (1900 m). I risultati ottenuti hanno contribuito ad aumentare le conoscenze rispetto alle specie di Chirotteri in alta quota, in particolare è stato confermato il primo dato di presenza del Molosso di Cestoni (Tadarida teniotis) all’interno del Parco Naturale Adamello Brenta.
2019
Study of high mountain bats community (Chiroptera) in the Adamello-Brenta Natural Park
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14239/12456