Si definisce lesione cutanea una qualsiasi interruzione della cute, verificatasi a seguito di eventi fisici, meccanici o metabolici. Una della cause più frequenti che comporta un danno cutaneo è a carico dei traumi termici, come le ustioni. Le ferite possono essere classificate in base alla profondità e al tempo di guarigione. Un grave danno alla cute, a prescindere dalla natura della causa, richiede un intervento tempestivo per evitare che il paziente vada incontro ad eventi, come le infezioni, che potrebbero compromettere il processo di guarigione. Negli anni, l’ingegneria tissutale ha sviluppato e proposto svariate tipologie di sostituti cutanei: si tratta di soluzioni, per lo più temporanee, in grado di proteggere il letto della ferita da eventuali contaminazioni esterne e, allo stesso tempo, alleviare il dolore al paziente nell’attesa di un innesto cutaneo. Le soluzioni disponibili sono molteplici ma ad esse sono associati alcuni fattori di rischio come l’utilizzo di cellule allogeniche, che possono dare origine al fenomeno del rigetto nel ricevente, o l’impiego di materiali di derivazione animale, potenziali veicoli virali. Parallelamente all’utilizzo di sostituti cutanei, un’altra strategia efficace prevede l’innesto di un lembo di tessuto prelevato da cadavere. In tal contesto, prendono vita le Banche dei Tessuti, come la Banca Cute della Regione Emilia-Romagna (RER) che si occupa della lavorazione, conservazione e distribuzione di tessuto cutaneo da donatore cadavere. Per quanto riguarda la fase di stoccaggio, il metodo d’elezione è la crioconservazione, in quanto consente il mantenimento della struttura e delle componenti del tessuto fino a circa cinque anni. Ad oggi, la Banca Cute (RER) ha brevettato una nuova metodica di stoccaggio che prevede la conservazione del tessuto in soluzione idonea a temperatura ambiente. Tale lavoro di tesi è stato svolto al fine di evidenziare se vi fossero differenze statisticamente significative tra le due metodiche di conservazione, facendo particolare riferimento al Derma De-epidermizzato Decellularizzato e al Derma Decellularizzato, due tra i prodotti trattati dalla Banca Cute (RER).

Intelligenza artificiale per lo studio della conservazione di matrici dermiche bioingegnerizzate

QUAGLIO, SILVIA
2019/2020

Abstract

Si definisce lesione cutanea una qualsiasi interruzione della cute, verificatasi a seguito di eventi fisici, meccanici o metabolici. Una della cause più frequenti che comporta un danno cutaneo è a carico dei traumi termici, come le ustioni. Le ferite possono essere classificate in base alla profondità e al tempo di guarigione. Un grave danno alla cute, a prescindere dalla natura della causa, richiede un intervento tempestivo per evitare che il paziente vada incontro ad eventi, come le infezioni, che potrebbero compromettere il processo di guarigione. Negli anni, l’ingegneria tissutale ha sviluppato e proposto svariate tipologie di sostituti cutanei: si tratta di soluzioni, per lo più temporanee, in grado di proteggere il letto della ferita da eventuali contaminazioni esterne e, allo stesso tempo, alleviare il dolore al paziente nell’attesa di un innesto cutaneo. Le soluzioni disponibili sono molteplici ma ad esse sono associati alcuni fattori di rischio come l’utilizzo di cellule allogeniche, che possono dare origine al fenomeno del rigetto nel ricevente, o l’impiego di materiali di derivazione animale, potenziali veicoli virali. Parallelamente all’utilizzo di sostituti cutanei, un’altra strategia efficace prevede l’innesto di un lembo di tessuto prelevato da cadavere. In tal contesto, prendono vita le Banche dei Tessuti, come la Banca Cute della Regione Emilia-Romagna (RER) che si occupa della lavorazione, conservazione e distribuzione di tessuto cutaneo da donatore cadavere. Per quanto riguarda la fase di stoccaggio, il metodo d’elezione è la crioconservazione, in quanto consente il mantenimento della struttura e delle componenti del tessuto fino a circa cinque anni. Ad oggi, la Banca Cute (RER) ha brevettato una nuova metodica di stoccaggio che prevede la conservazione del tessuto in soluzione idonea a temperatura ambiente. Tale lavoro di tesi è stato svolto al fine di evidenziare se vi fossero differenze statisticamente significative tra le due metodiche di conservazione, facendo particolare riferimento al Derma De-epidermizzato Decellularizzato e al Derma Decellularizzato, due tra i prodotti trattati dalla Banca Cute (RER).
2019
Artificial intelligence for the study of the conservation of bioengineered dermal matrices
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14239/12522