La carenza di vitamina D è estremamente diffusa in tutto il mondo e rappresenta un importante problema di salute pubblica globale in tutte le fasce di età. Storicamente un deficit di vitamina D è stato associato allo sviluppo di patologie del tessuto osseo, in quanto regolatore ormonale dell’omeostasi fosfo-calcica. Nel corso di questo elaborato di tesi ci si è invece posti l’obbiettivo di evidenziare la correlazione esistente tra la carenza di vitamina D e l’insorgenza di malattie extrascheletriche fra cui quelle autoimmuni, cardiovascolari, dermatologiche, oltre che neoplasie, miopatie, infezioni virali e disturbi della psiche. L’utilizzo di questo ormone nella prevenzione e nel trattamento di tali patologie risulta infatti ancora poco conosciuto, rispetto a quanto non lo sia per altri ambiti di applicazione. Sono stati inoltre analizzati i meccanismi genomici e non genomici che stanno alla base degli effetti protettivi esercitati dalla vitamina D relativamente alle patologie sopracitate. Nei molteplici studi a favore di questo uso innovativo della vitamina D sono stati utilizzati spesso dosaggi molto elevati il che ha contribuito a scatenare un acceso dibattito circa la relazione tra i suddetti dosaggi e le potenziali tossicità. Alla luce di tutti questi fattori è auspicabile che, in un futuro prossimo, la vitamina D possa finalmente occupare un posto sempre più rilevante nell’elenco delle fondamentali molecole salutistiche a disposizione dell’uomo.
CARENZA DI VITAMINA D E INCIDENZA DELLE MALATTIE EXTRASCHELETRICHE: QUALE CORRELAZIONE?
FANTI, GIULIA
2020/2021
Abstract
La carenza di vitamina D è estremamente diffusa in tutto il mondo e rappresenta un importante problema di salute pubblica globale in tutte le fasce di età. Storicamente un deficit di vitamina D è stato associato allo sviluppo di patologie del tessuto osseo, in quanto regolatore ormonale dell’omeostasi fosfo-calcica. Nel corso di questo elaborato di tesi ci si è invece posti l’obbiettivo di evidenziare la correlazione esistente tra la carenza di vitamina D e l’insorgenza di malattie extrascheletriche fra cui quelle autoimmuni, cardiovascolari, dermatologiche, oltre che neoplasie, miopatie, infezioni virali e disturbi della psiche. L’utilizzo di questo ormone nella prevenzione e nel trattamento di tali patologie risulta infatti ancora poco conosciuto, rispetto a quanto non lo sia per altri ambiti di applicazione. Sono stati inoltre analizzati i meccanismi genomici e non genomici che stanno alla base degli effetti protettivi esercitati dalla vitamina D relativamente alle patologie sopracitate. Nei molteplici studi a favore di questo uso innovativo della vitamina D sono stati utilizzati spesso dosaggi molto elevati il che ha contribuito a scatenare un acceso dibattito circa la relazione tra i suddetti dosaggi e le potenziali tossicità. Alla luce di tutti questi fattori è auspicabile che, in un futuro prossimo, la vitamina D possa finalmente occupare un posto sempre più rilevante nell’elenco delle fondamentali molecole salutistiche a disposizione dell’uomo.È consentito all'utente scaricare e condividere i documenti disponibili a testo pieno in UNITESI UNIPV nel rispetto della licenza Creative Commons del tipo CC BY NC ND.
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https://hdl.handle.net/20.500.14239/12703