Numerosi studi certificano gli effetti benefici dello svolgimento di attività fisica. Ciò che emerge da queste ricerche scientifiche è che la pratica sportiva può portare a numerosi cambiamenti psicologici - che riguardano un generale miglioramento dell’umore, dell’autostima e una diminuzione dei livelli di stress ed ansia - oltre ai più noti effetti fisici, quali una diminuzione della pressione sanguigna, un miglioramento dell’attività cardiovascolare, la perdita di peso. Inoltre, l’attività fisica ha parte nella prevenzione di malattie croniche come il diabete, l’ipertensione, l’obesità, l’osteoporosi; di malattie neurodegenerative come il morbo di Alzheimer o ancora per certi tipi di tumore. Ad oggi non ci sono comunque studi sufficientemente approfonditi per poter affermare con certezza quali meccanismi possano essere implicati nella correlazione tra esercizio fisico ed umore e neanche nella scelta tra attività aerobiche ed anaerobiche, sempre con riferimento alle ripercussioni sulla salute mentale. Ciò che è possibile ipotizzare dagli studi analizzati è che il benessere psico-fisico derivante dalla pratica di attività fisica coinvolge numerosi fattori: i cambiamenti fisici riguardano un aumento dei livelli di endorfine, della temperatura corporea, dell’attività mitocondirale e della mitocondriogenesi; un aumento del “mammalian target of rapamycin” (mTor, che regola la proliferazione e la sopravvivenza delle cellule); un aumento della produzione di neurotrasmettitori ed una diminuzione della risposta allo stress grazie ad una regolazione dell’ “asse ipotalamo-ipofisi-surrene” (HPA- Hypothalamic-Pituitary-Adrenal axis). Riferendoci invece agli effetti psicologici dovuti all’attività fisica è possibile notare una distrazione dai pensieri e dalle preoccupazioni legate all’ansia e alla depressione, mentre aumentano i pensieri positivi riguardanti una maggior sicurezza di se’; è anche possibile notare che l’attività sportiva risulta essere determinante nella diminuzione dei parametri di infiammazione generale, utile nel controllo dei disturbi d’umore e nel controllo della salute mentale in persone che soffrono di ricorrenti problemi infiammatori. L’obiettivo di questa tesi è proprio quello di andare a verificare e sottolineare quali siano gli effetti psicologici positivi dello svolgimento della pratica sportiva amatoriale mediante la revisione di studi differenti, senza tralasciare possibili effetti negativi, legati tuttavia per lo più all’attività agonistica/professionistica. Saranno inoltre affrontati temi quali la depressione, l’ansia e la dipendenza da sostanze stupefacenti; tutte problematiche legate a disturbi mentali affrontabili anche mediante l’utilizzo di terapie non farmacologiche, come l’attività fisica. Si termina infine con l’esempio culmine della neuroplasticità cerebrale dovuta allo svolgimento di una attività sportiva con il caso di un’atleta paralimpica.
Attività fisica ed effetti neurocognitivi
RAVAZZANI, ALBERTO
2020/2021
Abstract
Numerosi studi certificano gli effetti benefici dello svolgimento di attività fisica. Ciò che emerge da queste ricerche scientifiche è che la pratica sportiva può portare a numerosi cambiamenti psicologici - che riguardano un generale miglioramento dell’umore, dell’autostima e una diminuzione dei livelli di stress ed ansia - oltre ai più noti effetti fisici, quali una diminuzione della pressione sanguigna, un miglioramento dell’attività cardiovascolare, la perdita di peso. Inoltre, l’attività fisica ha parte nella prevenzione di malattie croniche come il diabete, l’ipertensione, l’obesità, l’osteoporosi; di malattie neurodegenerative come il morbo di Alzheimer o ancora per certi tipi di tumore. Ad oggi non ci sono comunque studi sufficientemente approfonditi per poter affermare con certezza quali meccanismi possano essere implicati nella correlazione tra esercizio fisico ed umore e neanche nella scelta tra attività aerobiche ed anaerobiche, sempre con riferimento alle ripercussioni sulla salute mentale. Ciò che è possibile ipotizzare dagli studi analizzati è che il benessere psico-fisico derivante dalla pratica di attività fisica coinvolge numerosi fattori: i cambiamenti fisici riguardano un aumento dei livelli di endorfine, della temperatura corporea, dell’attività mitocondirale e della mitocondriogenesi; un aumento del “mammalian target of rapamycin” (mTor, che regola la proliferazione e la sopravvivenza delle cellule); un aumento della produzione di neurotrasmettitori ed una diminuzione della risposta allo stress grazie ad una regolazione dell’ “asse ipotalamo-ipofisi-surrene” (HPA- Hypothalamic-Pituitary-Adrenal axis). Riferendoci invece agli effetti psicologici dovuti all’attività fisica è possibile notare una distrazione dai pensieri e dalle preoccupazioni legate all’ansia e alla depressione, mentre aumentano i pensieri positivi riguardanti una maggior sicurezza di se’; è anche possibile notare che l’attività sportiva risulta essere determinante nella diminuzione dei parametri di infiammazione generale, utile nel controllo dei disturbi d’umore e nel controllo della salute mentale in persone che soffrono di ricorrenti problemi infiammatori. L’obiettivo di questa tesi è proprio quello di andare a verificare e sottolineare quali siano gli effetti psicologici positivi dello svolgimento della pratica sportiva amatoriale mediante la revisione di studi differenti, senza tralasciare possibili effetti negativi, legati tuttavia per lo più all’attività agonistica/professionistica. Saranno inoltre affrontati temi quali la depressione, l’ansia e la dipendenza da sostanze stupefacenti; tutte problematiche legate a disturbi mentali affrontabili anche mediante l’utilizzo di terapie non farmacologiche, come l’attività fisica. Si termina infine con l’esempio culmine della neuroplasticità cerebrale dovuta allo svolgimento di una attività sportiva con il caso di un’atleta paralimpica.È consentito all'utente scaricare e condividere i documenti disponibili a testo pieno in UNITESI UNIPV nel rispetto della licenza Creative Commons del tipo CC BY NC ND.
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https://hdl.handle.net/20.500.14239/12705