Severe Acute Respiratory Syndrome Coronavirus 2 (SARS-CoV-2) è un coronavirus responsabile della malattia respiratoria acuta denominata COVID-19. Il virus è stato identificato per la prima volta a Wuhan, in Cina, alla fine del 2019 e si è rapidamente diffuso in tutto il mondo. I soggetti infettati mostrano differenti tipologie di sintomi, che si manifestano a seconda di quanto l’infezione si propaghi nelle vie aeree. Alcuni soggetti rimangono totalmente asintomatici, altri possono avere sintomi da infezione delle vie aeree superiori (tosse, coriza) e febbre oppure sintomi da infezione delle vie aeree inferiori, quali la polmonite interstiziale. I pazienti con sintomatologia più grave necessitano di ospedalizzazione e ossigenoterapia. Esistono, inoltre, pazienti paucisintomatici, che presentano anosmia e ageusia, in presenza o meno di sintomi simil-influenzali. La disparità sintomatologica si accompagna a differente prognosi. Alcuni soggetti superano l'infezione dopo pochi giorni mentre altri progrediscono verso l’insufficienza respiratoria acuta e un danno multiorgano, probabilmente in funzione dell’esistenza di fattori immunologici individuali protettivi nei confronti del virus. Nello studio presente, abbiamo valutato la risposta immunitaria T specifica verso peptidi virali di SARS-CoV-2 in 16 pazienti paucisintomatici, i cui sintomi prevalenti erano ageusia e anosmia, e 12 pazienti con infezione grave, ricoverati e con necessità di ossigenoterapia ad alto flusso. L'analisi fenotipica, condotta mediante citometria a flusso, ha evidenziato un aumento delle molecole d’esaurimento cellulare (TIM-3) nei linfociti T helper CD4+ dei pazienti con sintomatologia grave rispetto ai pazienti paucisintomatici. Non sono state evidenziate differenze significative nella frequenza delle sottopopolazioni T naïve (TN), effector memory (TEM), central memory (TCM) ed effettrici terminali (TEMRA) nei linfociti T CD4+, mentre è stato osservato un aumento della popolazione effector memory (TEM) nei linfociti T CD8+ dei pazienti paucisintomatici. La valutazione dell'espressione intracellulare della molecola citotossica Granzyme B nei linfociti T CD4+ e CD8+ ha sorprendentemente mostrato un aumento dell’espressione di Granzyme B nei linfociti T CD4+ dei pazienti paucisintomatici, suggerendo una maggiore capacità citotossica in grado di controllare l’infezione virale. Infine, ulteriori analisi effettuate mediante citometria a flusso hanno dimostrato che la risposta T CD4+ specifica (CD4+OX40+CD137+) a due megapools di peptidi virali, selezionati per maggior affinità alle molecole HLA di classe II, e la risposta T CD8+ specifica (CD8+CD69+CD137+) ad altri due megapools, ottenuti invece per affinità a molecole HLA di classe I, indicano che i soggetti paucisintomatici sono in grado di sviluppare una risposta CD4+ e CD8+ significativamente più robusta nei confronti di peptidi di SARS-CoV-2 rispetto ai pazienti ricoverati con manifestazioni cliniche gravi. Tali osservazioni suggeriscono come risposte T antigene-specifiche più solide siano correlate ad una prognosi migliore. Pertanto, è possibile affermare che gli individui paucisintomatici infettati con SARS-CoV-2 non siano caratterizzati da una risposta immunitaria debole. Risposte adattative altamente funzionali, soprattutto legate alla linea T linfocitaria, sono infatti associate ad un effetto protettivo nei confronti di COVID-19 grave.

FENOTIPO E FUNZIONE DEI LINFOCITI T CD4+ E CD8+ IN PAZIENTI AFFETTI DA COVID-19 CON DIVERSE MANIFESTAZIONI CLINICHE

CASNATI, EMANUELA
2019/2020

Abstract

Severe Acute Respiratory Syndrome Coronavirus 2 (SARS-CoV-2) è un coronavirus responsabile della malattia respiratoria acuta denominata COVID-19. Il virus è stato identificato per la prima volta a Wuhan, in Cina, alla fine del 2019 e si è rapidamente diffuso in tutto il mondo. I soggetti infettati mostrano differenti tipologie di sintomi, che si manifestano a seconda di quanto l’infezione si propaghi nelle vie aeree. Alcuni soggetti rimangono totalmente asintomatici, altri possono avere sintomi da infezione delle vie aeree superiori (tosse, coriza) e febbre oppure sintomi da infezione delle vie aeree inferiori, quali la polmonite interstiziale. I pazienti con sintomatologia più grave necessitano di ospedalizzazione e ossigenoterapia. Esistono, inoltre, pazienti paucisintomatici, che presentano anosmia e ageusia, in presenza o meno di sintomi simil-influenzali. La disparità sintomatologica si accompagna a differente prognosi. Alcuni soggetti superano l'infezione dopo pochi giorni mentre altri progrediscono verso l’insufficienza respiratoria acuta e un danno multiorgano, probabilmente in funzione dell’esistenza di fattori immunologici individuali protettivi nei confronti del virus. Nello studio presente, abbiamo valutato la risposta immunitaria T specifica verso peptidi virali di SARS-CoV-2 in 16 pazienti paucisintomatici, i cui sintomi prevalenti erano ageusia e anosmia, e 12 pazienti con infezione grave, ricoverati e con necessità di ossigenoterapia ad alto flusso. L'analisi fenotipica, condotta mediante citometria a flusso, ha evidenziato un aumento delle molecole d’esaurimento cellulare (TIM-3) nei linfociti T helper CD4+ dei pazienti con sintomatologia grave rispetto ai pazienti paucisintomatici. Non sono state evidenziate differenze significative nella frequenza delle sottopopolazioni T naïve (TN), effector memory (TEM), central memory (TCM) ed effettrici terminali (TEMRA) nei linfociti T CD4+, mentre è stato osservato un aumento della popolazione effector memory (TEM) nei linfociti T CD8+ dei pazienti paucisintomatici. La valutazione dell'espressione intracellulare della molecola citotossica Granzyme B nei linfociti T CD4+ e CD8+ ha sorprendentemente mostrato un aumento dell’espressione di Granzyme B nei linfociti T CD4+ dei pazienti paucisintomatici, suggerendo una maggiore capacità citotossica in grado di controllare l’infezione virale. Infine, ulteriori analisi effettuate mediante citometria a flusso hanno dimostrato che la risposta T CD4+ specifica (CD4+OX40+CD137+) a due megapools di peptidi virali, selezionati per maggior affinità alle molecole HLA di classe II, e la risposta T CD8+ specifica (CD8+CD69+CD137+) ad altri due megapools, ottenuti invece per affinità a molecole HLA di classe I, indicano che i soggetti paucisintomatici sono in grado di sviluppare una risposta CD4+ e CD8+ significativamente più robusta nei confronti di peptidi di SARS-CoV-2 rispetto ai pazienti ricoverati con manifestazioni cliniche gravi. Tali osservazioni suggeriscono come risposte T antigene-specifiche più solide siano correlate ad una prognosi migliore. Pertanto, è possibile affermare che gli individui paucisintomatici infettati con SARS-CoV-2 non siano caratterizzati da una risposta immunitaria debole. Risposte adattative altamente funzionali, soprattutto legate alla linea T linfocitaria, sono infatti associate ad un effetto protettivo nei confronti di COVID-19 grave.
2019
CD4+ AND CD8+ T CELLS PHENOTYPE AND FUNCTIONALITY IN COVID-19 PATIENTS WITH DIFFERENT CLINICAL FEAUTERS
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

È consentito all'utente scaricare e condividere i documenti disponibili a testo pieno in UNITESI UNIPV nel rispetto della licenza Creative Commons del tipo CC BY NC ND.
Per contatti: unitesi@unipv.it

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14239/12831