La malattia di Parkinson è una malattia neurodegenerativa ad andamento progressivo, alla base della quale si ha una deplezione dei neuroni dopaminergici a livello dei gangli della base, in modo particolare a livello della Substantia Nigra Pars Compacta (SNpc). Questa deplezione avviene a seguito dell’accumulo di -sinnucleina, proteina che in caso di misfolding diventa insolubile dando vita ai corpi di Lewy. La Malattia di Parkinson si presenta clinicamente con tre sintomi motori: - Tremore - Bradicinesia - Rigidità Questa patologia viene definita idiopatica, tuttavia si è visto come ci siano dei fattori che influenzano il manifestarsi della stessa; tra questi si annoverano i fattori genetici (10-15%) e ambientali. In questo studio si prendono in considerazioni due popolazioni: nella prima rientrano i pazienti che hanno avuto diagnosi di Malattia di Parkinson, a questi è stato somministrato un questionario, per andare a verificare se esistono dei fattori predisponenti e fattori protettivi nei confronti di tale patologia, è stato effettuato un esame neurologico completo, per valutare l’andamento della patologia, infine è stato eseguito un prelievo di sangue per valutare degli elementi che in letteratura sembrano avere un correlato clinico, quali il colesterolo totale, HDL, LDL, trigliceridi e acido urico. La seconda popolazione prende in esame i pazienti che non hanno una diagnosi di malattia di Parkinson, ma che hanno un fattore di rischio comune per il suo sviluppo, l’età. Sono stati considerati quei pazienti che hanno un’età compresa tra i 40-60 anni, 70-75 anni e 80 anni. A questi pazienti è stato somministrato un questionario in cui si andava a vedere se erano presenti dei fattori di rischio, oltre l’età, per sviluppare la malattia di Parkinson. L’obiettivo dello studio è da un lato riconoscere precocemente quali siano i fattori di rischio per lo sviluppo della malattia di Parkinson e seguire in modo approfondito i pazienti che li presentano e dall’altro, nel caso in cui la malattia sia già stata diagnostica, ritardare il più possibile l’accesso alle cure specialistiche, gestendo il paziente a livello territoriale.
Fasi iniziali della malattia di Parkinson: il percorso dal medico di medicina generale allo specialista.
SARTORI, ELEONORA
2020/2021
Abstract
La malattia di Parkinson è una malattia neurodegenerativa ad andamento progressivo, alla base della quale si ha una deplezione dei neuroni dopaminergici a livello dei gangli della base, in modo particolare a livello della Substantia Nigra Pars Compacta (SNpc). Questa deplezione avviene a seguito dell’accumulo di -sinnucleina, proteina che in caso di misfolding diventa insolubile dando vita ai corpi di Lewy. La Malattia di Parkinson si presenta clinicamente con tre sintomi motori: - Tremore - Bradicinesia - Rigidità Questa patologia viene definita idiopatica, tuttavia si è visto come ci siano dei fattori che influenzano il manifestarsi della stessa; tra questi si annoverano i fattori genetici (10-15%) e ambientali. In questo studio si prendono in considerazioni due popolazioni: nella prima rientrano i pazienti che hanno avuto diagnosi di Malattia di Parkinson, a questi è stato somministrato un questionario, per andare a verificare se esistono dei fattori predisponenti e fattori protettivi nei confronti di tale patologia, è stato effettuato un esame neurologico completo, per valutare l’andamento della patologia, infine è stato eseguito un prelievo di sangue per valutare degli elementi che in letteratura sembrano avere un correlato clinico, quali il colesterolo totale, HDL, LDL, trigliceridi e acido urico. La seconda popolazione prende in esame i pazienti che non hanno una diagnosi di malattia di Parkinson, ma che hanno un fattore di rischio comune per il suo sviluppo, l’età. Sono stati considerati quei pazienti che hanno un’età compresa tra i 40-60 anni, 70-75 anni e 80 anni. A questi pazienti è stato somministrato un questionario in cui si andava a vedere se erano presenti dei fattori di rischio, oltre l’età, per sviluppare la malattia di Parkinson. L’obiettivo dello studio è da un lato riconoscere precocemente quali siano i fattori di rischio per lo sviluppo della malattia di Parkinson e seguire in modo approfondito i pazienti che li presentano e dall’altro, nel caso in cui la malattia sia già stata diagnostica, ritardare il più possibile l’accesso alle cure specialistiche, gestendo il paziente a livello territoriale.È consentito all'utente scaricare e condividere i documenti disponibili a testo pieno in UNITESI UNIPV nel rispetto della licenza Creative Commons del tipo CC BY NC ND.
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https://hdl.handle.net/20.500.14239/13079