L’artrite reumatoide è una malattia autoimmune di carattere infiammatorio che solo in Italia colpisce circa 400 mila soggetti. La sua natura cronica la rende una patologia estremamente costosa per uno Stato costretto a gestire un numero crescente di malattie, ma con risorse sempre più ridotte. Sebbene il mercato offra un’ampia gamma di farmaci di sintesi per il controllo dei sintomi e la remissione della patologia, i dati relativi alla mortalità, i costi e la bassa aderenza terapeutica sottolineano la necessità di ricercare terapie alternative, in grado di sostituire o supportare il trattamento farmacologico. Obiettivo di questa tesi è stato pertanto, quello di indagare quale possa essere il ruolo del prodotto vegetale nello scenario attuale e di comprendere le sue potenzialità nella gestione delle problematiche connesse al farmaco di sintesi. In particolare, dopo aver delineato gli aspetti chiave dell’artrite reumatoide e aver dedicato un intero capitolo al trattamento farmacologico, l’elaborato offre una panoramica sui limiti e i benefici offerti dalla fitoterapia. Riporta, inoltre, la descrizione botanica e i trials clinici su modello animale e/o su pazienti artritici a dimostrazione dei possibili effetti terapeutici offerti da Boswellia serrata, Glycyrrhiza glabra, Curcuma longa, Polygonum orientale, Sinomenium acutum, Punica granatum, Artemisia annua, Apium graveolens, Miconia albicans e Vitis vinifera nel trattamento dell’artrite reumatoide. L’analisi è, quindi, frutto della rielaborazione di articoli della letteratura scientifica e di testi di fitoterapia. Dall’indagine è emerso che la fitoterapia può offrire degli spunti per la realizzazione di preparati ad attività benefica sull’artrite reumatoide, ma i dati attualmente a disposizione sono limitati per poter comprendere con chiarezza i meccanismi d’azione dei principi attivi vegetali e definire con sicurezza le corrette modalità di assunzione. Gli esiti delle ricerche in ambito scientifico hanno certo evidenziato i buoni effetti del prodotto vegetale, ma solo su modello animale o su un gruppo ristretto di pazienti artritici, e ciò non è sufficiente per considerare la fitoterapia una valida alternativa al trattamento farmacologico. Per il momento, gli studi realizzati possono rappresentare solo un punto di partenza per analisi più approfondite in cui si possa valutare l’efficacia, la sicurezza, la biodisponibilità dei principi attivi di origine vegetale ed eventuali interazioni con i farmaci.

Limiti e opportunità dei preparati vegetali nel trattamento dell'artrite reumatoide

BARBA, NOEMI
2020/2021

Abstract

L’artrite reumatoide è una malattia autoimmune di carattere infiammatorio che solo in Italia colpisce circa 400 mila soggetti. La sua natura cronica la rende una patologia estremamente costosa per uno Stato costretto a gestire un numero crescente di malattie, ma con risorse sempre più ridotte. Sebbene il mercato offra un’ampia gamma di farmaci di sintesi per il controllo dei sintomi e la remissione della patologia, i dati relativi alla mortalità, i costi e la bassa aderenza terapeutica sottolineano la necessità di ricercare terapie alternative, in grado di sostituire o supportare il trattamento farmacologico. Obiettivo di questa tesi è stato pertanto, quello di indagare quale possa essere il ruolo del prodotto vegetale nello scenario attuale e di comprendere le sue potenzialità nella gestione delle problematiche connesse al farmaco di sintesi. In particolare, dopo aver delineato gli aspetti chiave dell’artrite reumatoide e aver dedicato un intero capitolo al trattamento farmacologico, l’elaborato offre una panoramica sui limiti e i benefici offerti dalla fitoterapia. Riporta, inoltre, la descrizione botanica e i trials clinici su modello animale e/o su pazienti artritici a dimostrazione dei possibili effetti terapeutici offerti da Boswellia serrata, Glycyrrhiza glabra, Curcuma longa, Polygonum orientale, Sinomenium acutum, Punica granatum, Artemisia annua, Apium graveolens, Miconia albicans e Vitis vinifera nel trattamento dell’artrite reumatoide. L’analisi è, quindi, frutto della rielaborazione di articoli della letteratura scientifica e di testi di fitoterapia. Dall’indagine è emerso che la fitoterapia può offrire degli spunti per la realizzazione di preparati ad attività benefica sull’artrite reumatoide, ma i dati attualmente a disposizione sono limitati per poter comprendere con chiarezza i meccanismi d’azione dei principi attivi vegetali e definire con sicurezza le corrette modalità di assunzione. Gli esiti delle ricerche in ambito scientifico hanno certo evidenziato i buoni effetti del prodotto vegetale, ma solo su modello animale o su un gruppo ristretto di pazienti artritici, e ciò non è sufficiente per considerare la fitoterapia una valida alternativa al trattamento farmacologico. Per il momento, gli studi realizzati possono rappresentare solo un punto di partenza per analisi più approfondite in cui si possa valutare l’efficacia, la sicurezza, la biodisponibilità dei principi attivi di origine vegetale ed eventuali interazioni con i farmaci.
2020
Limits and opportunities of herbal preparations in the treatment of rheumatoid arthritis
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14239/13100