La proposta della tesi consiste nella progettazione di un modulo abitativo pensato con una funzione ricettiva, che sia ambientalmente ed economicamente sostenibile. La progettazione del modulo è però indirizzata ed influenzata dall’applicazione del concetto di biomimetica, cioè dell’utilizzo di forme e funzioni che vengono analizzate e copiate dalla natura. La biomimesi in questo caso ha permesso che venisse sfruttata una geometria presente in natura, che ottimizza gli spazi e le forze, dando così la possibilità di sfruttare al meglio le risorse impiegate per la realizzazione del volume: una cupola geodetica. Lo studio di materiali sostenibili come il legno e l’acciaio per la struttura, o il sughero e la canapa per l’isolamento, ma anche una progettazione attenta agli elementi bioclimatici permettono al modulo abitativo di avere un impatto ambientale ulteriormente ridotto. Il tema della sostenibilità viene inoltre affrontato pensando al processo costruttivo, che può essere svolto interamente a secco, velocemente e con una ridotta mano d’opera. Ciò è reso possibile dal vasto utilizzo di prefabbricazione, che è consentita a sua volta da una modularità progettuale che è parte integrante del concetto biomimetico preso in esame. Le riflessioni della tesi vogliono quindi fare riflettere sulla possibilità di una integrazione all’approccio progettuale classico. La biomimesi diventa quindi una possibilità, uno spunto per provare a migliorare l’architettura del futuro e raggiungere così gli obiettivi di sostenibilità che l’architettura deve cercare di raggiungere.
Biomimesi nell'architettura: progetto di un modulo abitativo ecosostenibile
GATTI, RICCARDO
2020/2021
Abstract
La proposta della tesi consiste nella progettazione di un modulo abitativo pensato con una funzione ricettiva, che sia ambientalmente ed economicamente sostenibile. La progettazione del modulo è però indirizzata ed influenzata dall’applicazione del concetto di biomimetica, cioè dell’utilizzo di forme e funzioni che vengono analizzate e copiate dalla natura. La biomimesi in questo caso ha permesso che venisse sfruttata una geometria presente in natura, che ottimizza gli spazi e le forze, dando così la possibilità di sfruttare al meglio le risorse impiegate per la realizzazione del volume: una cupola geodetica. Lo studio di materiali sostenibili come il legno e l’acciaio per la struttura, o il sughero e la canapa per l’isolamento, ma anche una progettazione attenta agli elementi bioclimatici permettono al modulo abitativo di avere un impatto ambientale ulteriormente ridotto. Il tema della sostenibilità viene inoltre affrontato pensando al processo costruttivo, che può essere svolto interamente a secco, velocemente e con una ridotta mano d’opera. Ciò è reso possibile dal vasto utilizzo di prefabbricazione, che è consentita a sua volta da una modularità progettuale che è parte integrante del concetto biomimetico preso in esame. Le riflessioni della tesi vogliono quindi fare riflettere sulla possibilità di una integrazione all’approccio progettuale classico. La biomimesi diventa quindi una possibilità, uno spunto per provare a migliorare l’architettura del futuro e raggiungere così gli obiettivi di sostenibilità che l’architettura deve cercare di raggiungere.È consentito all'utente scaricare e condividere i documenti disponibili a testo pieno in UNITESI UNIPV nel rispetto della licenza Creative Commons del tipo CC BY NC ND.
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https://hdl.handle.net/20.500.14239/13264