L’indocianina verde (ICG) è un marcatore fluorescente che è stato analizzato in diverse matrici biologiche. Grazie alle sue proprietà fluorescenti, viene utilizzato non solo in chirurgia guidata dalla fluorescenza, ma anche come sistema di diagnostica e di trattamento di diversi tipi di tumori. Al fine di migliorare la biodistribuzione di ICG nei tessuti, si è caricata la molecola all’interno di nanoparticelle proteiche di H-ferritina (HFn), ottenendo un complesso HFn-ICG. La quantificazione di HFn-ICG è stata effettuata attraverso la precipitazione proteica della proteina al suo punto isoelettrico 5,3. Grazie allo sviluppo metodo, si è riusciti a ridurre al minimo l’effetto di ion suppression dovuto all’interferenza dei componenti presenti nella matrice (omogenato di fegato) sull’intensità del segnale di ICG. Attraverso l’utilizzo della tecnica UHPLC-MS/MS, si è sviluppato un metodo versatile e unico per l’analisi del marcatore, che prevede un recupero maggiore del 77% dalla matrice biologica. Questa tecnica ha permesso di quantificare ICG in presenza del suo standard interno IR820, in un intervallo di concentrazione compreso tra 50 e 1500 ng/mL. Questo metodo è stato validato secondo i requisiti FDA. La biodstribuzione di ICG è stata studiata in un modello murino arricchito con cellule tumorali di tipo BRC_4T1, e, come ipotizzato, HFn-ICG è risultato migliore da un punto di vista della permanenza nel tessuto, rispetto a ICG libero.
Sviluppo e validazione FDA di un metodo analitico mediante UHPLC-MS/MS per la quantificazione di un marcatore fluorescente (ICGreen) formulato in nanoparticelle proteiche
GALFRE', SARAH
2020/2021
Abstract
L’indocianina verde (ICG) è un marcatore fluorescente che è stato analizzato in diverse matrici biologiche. Grazie alle sue proprietà fluorescenti, viene utilizzato non solo in chirurgia guidata dalla fluorescenza, ma anche come sistema di diagnostica e di trattamento di diversi tipi di tumori. Al fine di migliorare la biodistribuzione di ICG nei tessuti, si è caricata la molecola all’interno di nanoparticelle proteiche di H-ferritina (HFn), ottenendo un complesso HFn-ICG. La quantificazione di HFn-ICG è stata effettuata attraverso la precipitazione proteica della proteina al suo punto isoelettrico 5,3. Grazie allo sviluppo metodo, si è riusciti a ridurre al minimo l’effetto di ion suppression dovuto all’interferenza dei componenti presenti nella matrice (omogenato di fegato) sull’intensità del segnale di ICG. Attraverso l’utilizzo della tecnica UHPLC-MS/MS, si è sviluppato un metodo versatile e unico per l’analisi del marcatore, che prevede un recupero maggiore del 77% dalla matrice biologica. Questa tecnica ha permesso di quantificare ICG in presenza del suo standard interno IR820, in un intervallo di concentrazione compreso tra 50 e 1500 ng/mL. Questo metodo è stato validato secondo i requisiti FDA. La biodstribuzione di ICG è stata studiata in un modello murino arricchito con cellule tumorali di tipo BRC_4T1, e, come ipotizzato, HFn-ICG è risultato migliore da un punto di vista della permanenza nel tessuto, rispetto a ICG libero.È consentito all'utente scaricare e condividere i documenti disponibili a testo pieno in UNITESI UNIPV nel rispetto della licenza Creative Commons del tipo CC BY NC ND.
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https://hdl.handle.net/20.500.14239/13313