INTRODUZIONE La malattia da COVID-19 causa, tra i diversi sintomi, la sindrome respiratoria acuta grave (SARS)1, che si manifesta principalmente con l’ipossia. Accanto ai numerosi trattamenti farmacologici sperimentati, è stata utilizzata l’ossigenoterapia, sia nell’ambiente ospedaliero sia a domicilio. Questa determina una riduzione degli effetti dell’ipossia sui meccanismi fisiopatologici della polmonite causata dalla malattia2. L’analisi condotta presso l’ospedale “Guglielmo da Saliceto” di Piacenza ha descritto gli effetti dell’ossigenoterapia domiciliare da febbraio a maggio 2020. MATERIALI E METODI Dei pazienti arruolati sono stati raccolti i dati anamnestici, la durata e la posologia dell’ossigenoterapia mediante le schede cartacee di prescrizione e dismissione dell’ossigeno. Grazie alla consultazione delle SDO a è stata analizzata l’incidenza della mortalità, le successive cronicizzazioni nell’uso dell’ossigeno e le comorbilità pregresse in modo da capire quali patologie hanno contribuito all’aggravamento della malattia causata dal virus SARS-CoV-2. Mediante le SDO inoltre sono emersi anche i pazienti ricoverati a seguito dell’uso di ossigenoterapia domiciliare e il loro andamento clinico. L’elaborazione farmaco-economica invece è stata effettuata mediante l’analisi dei file di spesa dell’ossigeno prodotti dal controllo di gestione della farmacia ospedaliera di Piacenza. Per l’analisi statistica è stato utilizzato il test di Fisher dal software GraphPad Prism. RISULTATI Sono stati arruolati 390 pazienti (211 ossigeno liquido e 205 concentratore) con età media pari a 74 anni. È stato valutato l’andamento clinico dei pazienti in relazione alla loro età media e ai fattori di rischio presenti (diabete, ipertensione arteriosa, cardiopatie, BPCO, obesità, neoplasie), in modo tale da determinare l’efficacia dell’ossigenoterapia per ogni classe di pazienti. I 211 pazienti (113 uomini e 98 donne) a cui è stato prescritto ossigeno liquido presentavano un’età media di 74 anni. Il 73% è stato dismesso (età media di 69 anni e il 40% aveva fattori di rischio), il 17% è deceduto (età media 88 anni e 31% con comorbilità) e il 10% si è cronicizzato nell’uso di ossigeno (età media 82 anni e 52% con fattori di rischio). Dei 205 pazienti utilizzanti concentratore (107 uomini e 98 donne, con età media pari a 74 anni) il 67% è stato dismesso (età media 69 anni e 39% con fattori di rischio), il 19% è deceduto (età media 85 anni e il 60% con comorbilità), il 14% si è cronicizzato (età media 85 anni e il 43% con fattori di rischio). Successivamente è stato confrontato l’andamento clinico dei pazienti che hanno ricevuto terapia farmacologica in associazione all’ossigeno (134), rispetto a coloro a cui non è stato prescritto nessun altro medicinale (282). CONCLUSIONI L’ossigenoterapia domiciliare si è rivelata un approccio utile ed efficace per i soggetti affetti da COVID-19, contribuendo alla guarigione del 72% dei pazienti ed evitandone l’ospedalizzazione. Il 19% dei soggetti sono invece deceduti (età media troppo elevata e presenza di comorbilità che hanno aggravato il paziente) e il 9% si è cronicizzato. Le analisi statistiche non hanno riportato significatività dell’efficacia dell’ossigeno liquido rispetto al concentratore e neppure dell’utilizzo di terapie combinate rispetto alla sola ossigenoterapia. L’analisi statistica ha dimostrato invece significatività nell’incidenza dell’elevata età media e dell’ipertensione nei soggetti deceduti. BIBLIOGRAFIA1. Yi, Y., Lagniton, P.N.P., Ye, S., Li, E., Xu, R.-H., 2020. COVID-19: what has been learned and to be learned about the novel coronavirus disease. Int. J. Biol. Sci. 16, 1753–1766. 2. Shenoy, N., Luchtel, R., Gulani, P., 2020. Considerations for target oxygen saturation in COVID-19 patients: are we under-shooting? BMC Med. 18, 260.

Analisi osservazionale retrospettiva sull’utilizzo dell’ossigenoterapia a domicilio durante l’emergenza COVID-19: realtà di Piacenza.

MONTANARI, CLAUDIA
2020/2021

Abstract

INTRODUZIONE La malattia da COVID-19 causa, tra i diversi sintomi, la sindrome respiratoria acuta grave (SARS)1, che si manifesta principalmente con l’ipossia. Accanto ai numerosi trattamenti farmacologici sperimentati, è stata utilizzata l’ossigenoterapia, sia nell’ambiente ospedaliero sia a domicilio. Questa determina una riduzione degli effetti dell’ipossia sui meccanismi fisiopatologici della polmonite causata dalla malattia2. L’analisi condotta presso l’ospedale “Guglielmo da Saliceto” di Piacenza ha descritto gli effetti dell’ossigenoterapia domiciliare da febbraio a maggio 2020. MATERIALI E METODI Dei pazienti arruolati sono stati raccolti i dati anamnestici, la durata e la posologia dell’ossigenoterapia mediante le schede cartacee di prescrizione e dismissione dell’ossigeno. Grazie alla consultazione delle SDO a è stata analizzata l’incidenza della mortalità, le successive cronicizzazioni nell’uso dell’ossigeno e le comorbilità pregresse in modo da capire quali patologie hanno contribuito all’aggravamento della malattia causata dal virus SARS-CoV-2. Mediante le SDO inoltre sono emersi anche i pazienti ricoverati a seguito dell’uso di ossigenoterapia domiciliare e il loro andamento clinico. L’elaborazione farmaco-economica invece è stata effettuata mediante l’analisi dei file di spesa dell’ossigeno prodotti dal controllo di gestione della farmacia ospedaliera di Piacenza. Per l’analisi statistica è stato utilizzato il test di Fisher dal software GraphPad Prism. RISULTATI Sono stati arruolati 390 pazienti (211 ossigeno liquido e 205 concentratore) con età media pari a 74 anni. È stato valutato l’andamento clinico dei pazienti in relazione alla loro età media e ai fattori di rischio presenti (diabete, ipertensione arteriosa, cardiopatie, BPCO, obesità, neoplasie), in modo tale da determinare l’efficacia dell’ossigenoterapia per ogni classe di pazienti. I 211 pazienti (113 uomini e 98 donne) a cui è stato prescritto ossigeno liquido presentavano un’età media di 74 anni. Il 73% è stato dismesso (età media di 69 anni e il 40% aveva fattori di rischio), il 17% è deceduto (età media 88 anni e 31% con comorbilità) e il 10% si è cronicizzato nell’uso di ossigeno (età media 82 anni e 52% con fattori di rischio). Dei 205 pazienti utilizzanti concentratore (107 uomini e 98 donne, con età media pari a 74 anni) il 67% è stato dismesso (età media 69 anni e 39% con fattori di rischio), il 19% è deceduto (età media 85 anni e il 60% con comorbilità), il 14% si è cronicizzato (età media 85 anni e il 43% con fattori di rischio). Successivamente è stato confrontato l’andamento clinico dei pazienti che hanno ricevuto terapia farmacologica in associazione all’ossigeno (134), rispetto a coloro a cui non è stato prescritto nessun altro medicinale (282). CONCLUSIONI L’ossigenoterapia domiciliare si è rivelata un approccio utile ed efficace per i soggetti affetti da COVID-19, contribuendo alla guarigione del 72% dei pazienti ed evitandone l’ospedalizzazione. Il 19% dei soggetti sono invece deceduti (età media troppo elevata e presenza di comorbilità che hanno aggravato il paziente) e il 9% si è cronicizzato. Le analisi statistiche non hanno riportato significatività dell’efficacia dell’ossigeno liquido rispetto al concentratore e neppure dell’utilizzo di terapie combinate rispetto alla sola ossigenoterapia. L’analisi statistica ha dimostrato invece significatività nell’incidenza dell’elevata età media e dell’ipertensione nei soggetti deceduti. BIBLIOGRAFIA1. Yi, Y., Lagniton, P.N.P., Ye, S., Li, E., Xu, R.-H., 2020. COVID-19: what has been learned and to be learned about the novel coronavirus disease. Int. J. Biol. Sci. 16, 1753–1766. 2. Shenoy, N., Luchtel, R., Gulani, P., 2020. Considerations for target oxygen saturation in COVID-19 patients: are we under-shooting? BMC Med. 18, 260.
2020
The observational and retrospective analysis on the use of the oxygen therapy by the patients at home during the emergency of COVID-19: the reality of Piacenza.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14239/13322