Obiettivi. La prognosi dei pazienti HFrEF è migliorata grazie al notevole progresso scientifico; tuttavia, il tasso di mortalità e le ospedalizzazioni rimangono ancora elevate. L’aggiunta di Sacubitril/Valsartan nell’armamentario terapeutico dei pazienti con HFrEF ha inciso favorevolmente sulla prognosi e sulla sopravvivenza, migliorando il profilo clinico ed emodinamico dei pazienti; rimane ancora dibattuto il potenziale effetto antiaritmico del farmaco con risultati non sempre univoci nei pochi studi condotti finora. L’obiettivo primario dello studio è valutare l’impatto sul profilo aritmico dell’aggiunta di Sacubitril/Valsartan nei pazienti con HFrEF. L’obiettivo secondario è verificare l’eventuale miglioramento clinico ed ecocardiografico ottenuto con il farmaco nella stessa popolazione. Materiali e metodi. Studio retrospettivo di 163 pazienti affetti da HFrEF in terapia medica ottimizzata. Tutti i pazienti sono stati sottoposti a valutazione clinica comprensiva di esame obiettivo, elettrocardiogramma, parametri vitali, determinazione bioumorale ed esame ecocardiografico in basale (inizio terapia con Sacubitril/Valsartan) e dopo 12 mesi. Tutti i parametri aritmici sono ottenuti dall’interrogazione del device e/o dai monitoraggi ecgrafici seriati. Parametri aritmici a 12 e a 24 mesi sono disponibili per 89 dei 163 pazienti appartenenti alla coorte dello studio. Risultati. Il farmaco è stato ben tollerato con miglioramento significativo dei parametri clinici e bioumorali [classe funzionale NYHA I-II raggiunta dal 91% dei pazienti: p<0.001; NT-proBNP 1099±1049 pg/mL vs 712±623 pg/mL: p<0.001]. A 12 mesi si assiste ad un netto miglioramento emodinamico riscontrabile nei parametri ecocardiografici [sia di funzionalità sistolica: VTD del VS 234±76 vs 223±81 mL (p=0.05), FE 28±5% vs 31±8% (p<0.001) – tuttavia <35% –; che di stima della pressione di riempimento VS: aumento del numero di pazienti con pattern transmitralico non restrittivo e E/e’<15 (p=0.03 e 0.005)]. Nei 12 mesi, per i dati aritmici ventricolari (TVNS, TVS, FV, PVCs) non si è riscontrata né una riduzione significativa del numero di eventi aritmici medio per paziente né del numero di pazienti con eventi aritmici (p>0.05). Le aritmie sopraventricolari (AT/AF) subiscono un aumento nei 12 mesi [0.2±0.4 eventi per paziente vs 1.2±8.9 (p=0.005) e 17.3% dei pazienti vs 30.2% (p=0.013)], ma tale aumento è significativo (p=0.016) solamente nei pazienti con atriomegalia sinistra (area atrio sinistro ≥30cmq). Conclusioni. È stato confermato l’effetto positivo di Sacubitril/Valsartan sulla classe funzionale NYHA, sui parametri bioumorali ed ecocardiografici dei pazienti affetti da HFrEF avanzato con un soddisfacente profilo di tollerabilità nonostante le comorbidità. Tuttavia, non è stato dimostrato un chiaro effetto antiaritmico di Sacubitril/Valsartan nei pazienti affetti da HFrEF indipendente dal miglioramento clinico ed ecocardiografico ottenuto, non escludendo, però, la possibilità che il rimodellamento elettrico necessiti di un follow-up di maggiore durata.
Effetto di Sacubitril/Valsartan sul Burden Aritmico nei Pazienti con Scompenso Cardiaco a Frazione d'Eiezione Ridotta
PASOTTI, BEATRICE
2020/2021
Abstract
Obiettivi. La prognosi dei pazienti HFrEF è migliorata grazie al notevole progresso scientifico; tuttavia, il tasso di mortalità e le ospedalizzazioni rimangono ancora elevate. L’aggiunta di Sacubitril/Valsartan nell’armamentario terapeutico dei pazienti con HFrEF ha inciso favorevolmente sulla prognosi e sulla sopravvivenza, migliorando il profilo clinico ed emodinamico dei pazienti; rimane ancora dibattuto il potenziale effetto antiaritmico del farmaco con risultati non sempre univoci nei pochi studi condotti finora. L’obiettivo primario dello studio è valutare l’impatto sul profilo aritmico dell’aggiunta di Sacubitril/Valsartan nei pazienti con HFrEF. L’obiettivo secondario è verificare l’eventuale miglioramento clinico ed ecocardiografico ottenuto con il farmaco nella stessa popolazione. Materiali e metodi. Studio retrospettivo di 163 pazienti affetti da HFrEF in terapia medica ottimizzata. Tutti i pazienti sono stati sottoposti a valutazione clinica comprensiva di esame obiettivo, elettrocardiogramma, parametri vitali, determinazione bioumorale ed esame ecocardiografico in basale (inizio terapia con Sacubitril/Valsartan) e dopo 12 mesi. Tutti i parametri aritmici sono ottenuti dall’interrogazione del device e/o dai monitoraggi ecgrafici seriati. Parametri aritmici a 12 e a 24 mesi sono disponibili per 89 dei 163 pazienti appartenenti alla coorte dello studio. Risultati. Il farmaco è stato ben tollerato con miglioramento significativo dei parametri clinici e bioumorali [classe funzionale NYHA I-II raggiunta dal 91% dei pazienti: p<0.001; NT-proBNP 1099±1049 pg/mL vs 712±623 pg/mL: p<0.001]. A 12 mesi si assiste ad un netto miglioramento emodinamico riscontrabile nei parametri ecocardiografici [sia di funzionalità sistolica: VTD del VS 234±76 vs 223±81 mL (p=0.05), FE 28±5% vs 31±8% (p<0.001) – tuttavia <35% –; che di stima della pressione di riempimento VS: aumento del numero di pazienti con pattern transmitralico non restrittivo e E/e’<15 (p=0.03 e 0.005)]. Nei 12 mesi, per i dati aritmici ventricolari (TVNS, TVS, FV, PVCs) non si è riscontrata né una riduzione significativa del numero di eventi aritmici medio per paziente né del numero di pazienti con eventi aritmici (p>0.05). Le aritmie sopraventricolari (AT/AF) subiscono un aumento nei 12 mesi [0.2±0.4 eventi per paziente vs 1.2±8.9 (p=0.005) e 17.3% dei pazienti vs 30.2% (p=0.013)], ma tale aumento è significativo (p=0.016) solamente nei pazienti con atriomegalia sinistra (area atrio sinistro ≥30cmq). Conclusioni. È stato confermato l’effetto positivo di Sacubitril/Valsartan sulla classe funzionale NYHA, sui parametri bioumorali ed ecocardiografici dei pazienti affetti da HFrEF avanzato con un soddisfacente profilo di tollerabilità nonostante le comorbidità. Tuttavia, non è stato dimostrato un chiaro effetto antiaritmico di Sacubitril/Valsartan nei pazienti affetti da HFrEF indipendente dal miglioramento clinico ed ecocardiografico ottenuto, non escludendo, però, la possibilità che il rimodellamento elettrico necessiti di un follow-up di maggiore durata.È consentito all'utente scaricare e condividere i documenti disponibili a testo pieno in UNITESI UNIPV nel rispetto della licenza Creative Commons del tipo CC BY NC ND.
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https://hdl.handle.net/20.500.14239/13326