L’intossicazione acuta da glicosidi cardioattivi è una intossicazione non comune e raramente letale per l’esistenza di un antidoto efficace. Questa può avvenire per ingestione di digossina o digitossina in forma farmaceutica, così come per l’ingestione di vegetali come ad esempio Nerium oleander. Il quadro clinico dell’intossicazione comprende sintomi gastrointestinali (nausea, vomito, addominalgia), cardiovascolari (AVB, bradicardia, disritmie atriali e ventricolari) e neurologici. La diagnosi è posta con l’anamnesi e tramite il dosaggio dei livelli di digossinemia. Scopo e metodi: L’obiettivo di questo studio è stato quello di analizzare la casistica degli ultimi 10 anni di intossicazioni da oleandro e digossina del Centro Antiveleni di Pavia, al fine di ricercarne fattori prognostici di gravità, considerata l’assenza di studi in letteratura relativi all’oleandro. Risultati: Sono state analizzate 62 intossicazioni da N. oleander e 37 da digossina, suddividendo quindi le intossicazioni in lievi, moderate e gravi secondo criteri clinici e laboratoristici. L’intossicazione da oleandro, rispetto a quella da digossina, è stata più comune nei mesi estivi, nel genere femminile (58% vs 48%) e in età inferiori (45.5 vs 63.5 anni). Tra chi ha assunto la pianta, il 61% ha ingerito foglie crude mentre il 35% ha assunto decotti. In entrambe le intossicazioni il 90% era sintomatico all’ingresso presso i Pronto Soccorso, e i sintomi più frequenti erano quelli gastrointestinali nell’oleandro (75.8%) e quelli cardiaci nel farmaco (59.5%). I sintomi neurologici sono stati riscontrati dal 25 al 35% dei casi. L’intossicazione da farmaco è risultata più grave dal punto di vista clinico, con il 40% dei pazienti inseriti in categoria grave vs il 29% del gruppo dell’oleandro. Vi è stato solo un decesso tra le intossicazioni da digossina. I frammenti anticorpali sono stati impiegati nel 37% delle intossicazioni da oleandro e nel 60% di quelle da digossina, con dosi maggiori nel primo caso (200 vs 160 mg). Il trattamento di supporto con atropina e pacing temporaneo è stato necessario prevalentemente nell’intossicazione da farmaco, a definirne un più severo coinvolgimento cardiovascolare. Nell’intossicazione da oleandro i sintomi cardiovascolari sono risultati correlati con il valore di digossinemia all’ingresso, ma solo se dosata entro le 6 h dall’assunzione (p = 0.005) mentre nell’intossicazione da digossina, la digossinemia correla in generale con i sintomi gastrointestinali (p = 0.006). La dose di oleandro assunta, intesa come n° di foglie, è risultata correlata al primo valore di digossinemia (p = 0.011), mentre questo non si è rivelato vero per i mg di digossina assunti. Come atteso, la potassiemia all’ingresso correla con la gravità clinica nell’intossicazione da oleandro (p < 0.001), e in entrambe le intossicazioni correla con la gravità clinica (p < 0.001 e p = 0.018). In modo inatteso, digossinemia correla con la gravità clinica solo nell’intossicazione da oleandro (p = 0.014). Il sesso maschile così come l’età avanzata non sono risultati indici predittivi di gravità come indicato da Dally et al. 1982. Conclusioni: I fattori prognostici evidenziati nelle intossicazioni da farmaco, pertanto, non apportano delle novità rispetto a quanto già descritto in letteratura, probabilmente anche in relazione alla ridotta numerosità del campione studiato. I fattori prognostici identificati nelle intossicazioni da Nerium oleander, invece, rappresentano un dato ad oggi unico e non presente nella letteratura scientifica. Si ritiene comunque utile e necessario uno studio prospettico per confermare i risultati ottenuti e validarne il loro utilizzo nella pratica clinica.

Intossicazione acuta da Oleandro e Digossina: diagnosi, prognosi e trattamento

RATIBONDI, LUCA
2020/2021

Abstract

L’intossicazione acuta da glicosidi cardioattivi è una intossicazione non comune e raramente letale per l’esistenza di un antidoto efficace. Questa può avvenire per ingestione di digossina o digitossina in forma farmaceutica, così come per l’ingestione di vegetali come ad esempio Nerium oleander. Il quadro clinico dell’intossicazione comprende sintomi gastrointestinali (nausea, vomito, addominalgia), cardiovascolari (AVB, bradicardia, disritmie atriali e ventricolari) e neurologici. La diagnosi è posta con l’anamnesi e tramite il dosaggio dei livelli di digossinemia. Scopo e metodi: L’obiettivo di questo studio è stato quello di analizzare la casistica degli ultimi 10 anni di intossicazioni da oleandro e digossina del Centro Antiveleni di Pavia, al fine di ricercarne fattori prognostici di gravità, considerata l’assenza di studi in letteratura relativi all’oleandro. Risultati: Sono state analizzate 62 intossicazioni da N. oleander e 37 da digossina, suddividendo quindi le intossicazioni in lievi, moderate e gravi secondo criteri clinici e laboratoristici. L’intossicazione da oleandro, rispetto a quella da digossina, è stata più comune nei mesi estivi, nel genere femminile (58% vs 48%) e in età inferiori (45.5 vs 63.5 anni). Tra chi ha assunto la pianta, il 61% ha ingerito foglie crude mentre il 35% ha assunto decotti. In entrambe le intossicazioni il 90% era sintomatico all’ingresso presso i Pronto Soccorso, e i sintomi più frequenti erano quelli gastrointestinali nell’oleandro (75.8%) e quelli cardiaci nel farmaco (59.5%). I sintomi neurologici sono stati riscontrati dal 25 al 35% dei casi. L’intossicazione da farmaco è risultata più grave dal punto di vista clinico, con il 40% dei pazienti inseriti in categoria grave vs il 29% del gruppo dell’oleandro. Vi è stato solo un decesso tra le intossicazioni da digossina. I frammenti anticorpali sono stati impiegati nel 37% delle intossicazioni da oleandro e nel 60% di quelle da digossina, con dosi maggiori nel primo caso (200 vs 160 mg). Il trattamento di supporto con atropina e pacing temporaneo è stato necessario prevalentemente nell’intossicazione da farmaco, a definirne un più severo coinvolgimento cardiovascolare. Nell’intossicazione da oleandro i sintomi cardiovascolari sono risultati correlati con il valore di digossinemia all’ingresso, ma solo se dosata entro le 6 h dall’assunzione (p = 0.005) mentre nell’intossicazione da digossina, la digossinemia correla in generale con i sintomi gastrointestinali (p = 0.006). La dose di oleandro assunta, intesa come n° di foglie, è risultata correlata al primo valore di digossinemia (p = 0.011), mentre questo non si è rivelato vero per i mg di digossina assunti. Come atteso, la potassiemia all’ingresso correla con la gravità clinica nell’intossicazione da oleandro (p < 0.001), e in entrambe le intossicazioni correla con la gravità clinica (p < 0.001 e p = 0.018). In modo inatteso, digossinemia correla con la gravità clinica solo nell’intossicazione da oleandro (p = 0.014). Il sesso maschile così come l’età avanzata non sono risultati indici predittivi di gravità come indicato da Dally et al. 1982. Conclusioni: I fattori prognostici evidenziati nelle intossicazioni da farmaco, pertanto, non apportano delle novità rispetto a quanto già descritto in letteratura, probabilmente anche in relazione alla ridotta numerosità del campione studiato. I fattori prognostici identificati nelle intossicazioni da Nerium oleander, invece, rappresentano un dato ad oggi unico e non presente nella letteratura scientifica. Si ritiene comunque utile e necessario uno studio prospettico per confermare i risultati ottenuti e validarne il loro utilizzo nella pratica clinica.
2020
Acute Oleander and Digoxin poisoning: diagnosis, prognosis and treatment
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14239/13532