Sin dalla preistoria, l’uomo ha sentito la necessità di alleviare il dolore causatogli dalle avversità dell’ambiente circostante, per farlo si è servito delle risorse di cui lo stesso ambiente era ricco. Mossi da questo fine, con il tempo nacquero delle figure, come monaci, erboristi e stregoni, le quali approfondirono lo studio delle piante e si dedicarono alla creazione di rimedi da loro confezionati. Con il progresso in campo medico e scientifico, si iniziarono a delineare le figure dei veri e propri medici e farmacisti che, non senza collezionare diversi fallimenti, diedero vita alle prime tecniche e pozioni anestetiche da impiegare durante le operazioni chirurgiche. Nel tredicesimo secolo si diffusero i Ricettari, grossi volumi manoscritti contenenti ricette di ogni tipo: dalle indicazioni per assemblare la polvere da sparo, ai rimedi casalinghi, tecniche di pittura ecc. Alcuni di questi grossi volumi erano soliti contenere anche prescrizioni mediche. È proprio in uno di questi antichi manoscritti che sono contenute le nove ricette protagoniste di questo elaborato. Tali ricette, ricollegabili al monaco e chirurgo Teodorico Borgognoni (1205-1298), contengono le istruzioni per la preparazione di pozioni soporifere e anestetiche. L’uso di tali preparati, adottato generalmente nelle pratiche chirurgiche, testimonia l’impiego anestetico e narcotico di alcune piante, molte delle quali sono oggi considerate dei veri e propri veleni.
Narcosi: ricette di preparati anestetici del XIII secolo
INVERNIZZI, IRENE
2020/2021
Abstract
Sin dalla preistoria, l’uomo ha sentito la necessità di alleviare il dolore causatogli dalle avversità dell’ambiente circostante, per farlo si è servito delle risorse di cui lo stesso ambiente era ricco. Mossi da questo fine, con il tempo nacquero delle figure, come monaci, erboristi e stregoni, le quali approfondirono lo studio delle piante e si dedicarono alla creazione di rimedi da loro confezionati. Con il progresso in campo medico e scientifico, si iniziarono a delineare le figure dei veri e propri medici e farmacisti che, non senza collezionare diversi fallimenti, diedero vita alle prime tecniche e pozioni anestetiche da impiegare durante le operazioni chirurgiche. Nel tredicesimo secolo si diffusero i Ricettari, grossi volumi manoscritti contenenti ricette di ogni tipo: dalle indicazioni per assemblare la polvere da sparo, ai rimedi casalinghi, tecniche di pittura ecc. Alcuni di questi grossi volumi erano soliti contenere anche prescrizioni mediche. È proprio in uno di questi antichi manoscritti che sono contenute le nove ricette protagoniste di questo elaborato. Tali ricette, ricollegabili al monaco e chirurgo Teodorico Borgognoni (1205-1298), contengono le istruzioni per la preparazione di pozioni soporifere e anestetiche. L’uso di tali preparati, adottato generalmente nelle pratiche chirurgiche, testimonia l’impiego anestetico e narcotico di alcune piante, molte delle quali sono oggi considerate dei veri e propri veleni.È consentito all'utente scaricare e condividere i documenti disponibili a testo pieno in UNITESI UNIPV nel rispetto della licenza Creative Commons del tipo CC BY NC ND.
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https://hdl.handle.net/20.500.14239/13801