L’ictus rappresenta la seconda causa di morte a livello globale e la prima causa di disabilità negli anziani. A causa di alcuni limiti di impiego, le principali terapie disponibili, volte a ripristinare il flusso sanguigno attraverso fibrinolisi e/o trombectomia meccanica, possono essere usate solo nel 60% dei pazienti con eziologia ischemica. Per tale motivo, la ricerca preclinica cerca di identificare target terapeutici utili per definire nuovi trattamenti ed estendere l’accesso alle cure. Nessuna nuova strategia terapeutica identificata negli studi preclinici ha però confermato la sua efficacia nei trial clinici. I problemi di traslazionalità dipendono da alcuni limiti degli studi preclinici, come la mancata replicazione dei risultati ottenuti dai singoli laboratori, introducendo così bias metodologici, tra cui la mancanza di protocolli armonizzati. Il presente studio origina dalla necessità di migliorare il valore traslazionale della ricerca preclinica nell’ictus ischemico attraverso la definizione di un multicentre preclinical randomised controlled trial (pRCT), il progetto TRICS, che ha l’obiettivo di valutare l’azione neuroprotettiva del remote ischemic conditioning (RIC) dopo l’evento ischemico. Perché il RIC raggiunga una neuroprotezione significativa, l’outcome primario è che induca un miglioramento dei deficit sensorimotori a 48 ore dall’evento ischemico, calcolati attraverso il De Simoni neuroscore. Lo score valuta i deficit generali, che indicano lo stato di salute dell’animale e i deficit focali selettivamente associati alle conseguenze neurologiche dell’ischemia. Per ridurre al minimo i bias tecnici, il nostro studio ha previsto una prima fase di armonizzazione della valutazione comportamentale tra i centri, mediante analisi della concordanza tra i rater che eseguivano la misura, definita come interrater agreement. Questo è stato calcolato come κ di Fleiss, κ=0, nessun accordo, a κ=1, accordo perfetto. Ci siamo posti l’obiettivo di raggiungere un interrater agreement con un κ di Fleiss ≥ 0.60. Una buona concordanza tra i centri è infatti una condizione indispensabile per garantire che tutti applichino lo stesso metodo di valutazione, assicurando l’oggettività, la trasparenza e la riproducibilità dei risultati. Dopo un training sull’esecuzione del De Simoni neuroscore, ogni centro ha indotto l’ischemia cerebrale nell’animale mediante l’occlusione transiente dell’arteria cerebrale media (tMCAo). A 48 ore dall’operazione, tutti gli animali sono stati filmati durante l’esecuzione del test e i video sono stati inviati al centro coordinatore, che li ha randomizzati e inoltrati ai centri. Un rater per ogni centro ha eseguito in cieco il De Simoni neuroscore sui video e sulle valutazioni è stata eseguita l’analisi statistica. Il risultato ottenuto dall’interrater agreement è stato di κ=0.50 (0.22-0.77) per i topi e κ=0.49 (0.210.77) per i ratti; non siamo riusciti a raggiungere l’obiettivo prefissato. Questi risultati sono dipesi da alcuni errori nell’esecuzione del test e dall’attribuzione sbagliata dei punteggi. È stata organizzata una seconda fase di training per superare le differenze di valutazioni più evidenti e preparati nuovi animali ischemici con cui sostituire i video che presentavano errori. Il risultato ottenuto dall’interrater agreement del secondo trial è stato di κ=0.64 (0.37 – 0.85) per i topi e κ=0.69 (0.44 - 0.88) per i ratti, soddisfando quindi il criterio per iniziare la fase interventistica dello studio. La fase di armonizzazione rappresenta un nuovo ed originale approccio nella ricerca preclinica e dovrebbe rappresentare lo schema di lavoro di base per pianificare uno studio pRCT al fine di renderlo solido e predittivo. Questo è un passo fondamentale per avvicinare la ricerca sul bancone alle cure al letto di ospedale e quindi avere un impatto positivo sulla salute dei pazienti con ictus.
Armonizzazione delle procedure e dei test comportamentali per lo studio preclinico sul post-condizionamento remoto dopo ictus ischemico (TRICS)
SEMINARA, SERENA
2020/2021
Abstract
L’ictus rappresenta la seconda causa di morte a livello globale e la prima causa di disabilità negli anziani. A causa di alcuni limiti di impiego, le principali terapie disponibili, volte a ripristinare il flusso sanguigno attraverso fibrinolisi e/o trombectomia meccanica, possono essere usate solo nel 60% dei pazienti con eziologia ischemica. Per tale motivo, la ricerca preclinica cerca di identificare target terapeutici utili per definire nuovi trattamenti ed estendere l’accesso alle cure. Nessuna nuova strategia terapeutica identificata negli studi preclinici ha però confermato la sua efficacia nei trial clinici. I problemi di traslazionalità dipendono da alcuni limiti degli studi preclinici, come la mancata replicazione dei risultati ottenuti dai singoli laboratori, introducendo così bias metodologici, tra cui la mancanza di protocolli armonizzati. Il presente studio origina dalla necessità di migliorare il valore traslazionale della ricerca preclinica nell’ictus ischemico attraverso la definizione di un multicentre preclinical randomised controlled trial (pRCT), il progetto TRICS, che ha l’obiettivo di valutare l’azione neuroprotettiva del remote ischemic conditioning (RIC) dopo l’evento ischemico. Perché il RIC raggiunga una neuroprotezione significativa, l’outcome primario è che induca un miglioramento dei deficit sensorimotori a 48 ore dall’evento ischemico, calcolati attraverso il De Simoni neuroscore. Lo score valuta i deficit generali, che indicano lo stato di salute dell’animale e i deficit focali selettivamente associati alle conseguenze neurologiche dell’ischemia. Per ridurre al minimo i bias tecnici, il nostro studio ha previsto una prima fase di armonizzazione della valutazione comportamentale tra i centri, mediante analisi della concordanza tra i rater che eseguivano la misura, definita come interrater agreement. Questo è stato calcolato come κ di Fleiss, κ=0, nessun accordo, a κ=1, accordo perfetto. Ci siamo posti l’obiettivo di raggiungere un interrater agreement con un κ di Fleiss ≥ 0.60. Una buona concordanza tra i centri è infatti una condizione indispensabile per garantire che tutti applichino lo stesso metodo di valutazione, assicurando l’oggettività, la trasparenza e la riproducibilità dei risultati. Dopo un training sull’esecuzione del De Simoni neuroscore, ogni centro ha indotto l’ischemia cerebrale nell’animale mediante l’occlusione transiente dell’arteria cerebrale media (tMCAo). A 48 ore dall’operazione, tutti gli animali sono stati filmati durante l’esecuzione del test e i video sono stati inviati al centro coordinatore, che li ha randomizzati e inoltrati ai centri. Un rater per ogni centro ha eseguito in cieco il De Simoni neuroscore sui video e sulle valutazioni è stata eseguita l’analisi statistica. Il risultato ottenuto dall’interrater agreement è stato di κ=0.50 (0.22-0.77) per i topi e κ=0.49 (0.210.77) per i ratti; non siamo riusciti a raggiungere l’obiettivo prefissato. Questi risultati sono dipesi da alcuni errori nell’esecuzione del test e dall’attribuzione sbagliata dei punteggi. È stata organizzata una seconda fase di training per superare le differenze di valutazioni più evidenti e preparati nuovi animali ischemici con cui sostituire i video che presentavano errori. Il risultato ottenuto dall’interrater agreement del secondo trial è stato di κ=0.64 (0.37 – 0.85) per i topi e κ=0.69 (0.44 - 0.88) per i ratti, soddisfando quindi il criterio per iniziare la fase interventistica dello studio. La fase di armonizzazione rappresenta un nuovo ed originale approccio nella ricerca preclinica e dovrebbe rappresentare lo schema di lavoro di base per pianificare uno studio pRCT al fine di renderlo solido e predittivo. Questo è un passo fondamentale per avvicinare la ricerca sul bancone alle cure al letto di ospedale e quindi avere un impatto positivo sulla salute dei pazienti con ictus.È consentito all'utente scaricare e condividere i documenti disponibili a testo pieno in UNITESI UNIPV nel rispetto della licenza Creative Commons del tipo CC BY NC ND.
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https://hdl.handle.net/20.500.14239/13895