Il Papillomavirus umano (HPV) è un piccolo virus a DNA a doppio filamento, non sviluppato, in grado di attaccare le cellule epiteliali della pelle, della mucosa orale e anogenitale. In Italia è responsabile dell'8,5% dei tumori ed in questo contesto risulta di notevole importanza sia il ruolo della prevenzione (pap test, hpv test, colposcopia) sia quello dei trattamenti in caso di di riscontrata positività (quelli svolti dal medico e quelli somministrati direttamente dal paziente sotto il parere di uno specialista). Ad oggi la vaccinazione è fondamentale per riuscire a combattere il virus. Cervarix®, Gardasil® e Gardasil9® sono i tre vaccini profilattici in commercio con differenti composizioni, sicuri ed efficaci, ma hanno il limite di non riuscire a trattare infezioni preesistenti da HPV e condizioni correlate. Numerosi sono gli studi in essere per il miglioramento dei vaccini profilattici e per la creazione di vaccini terapeutici; si valuta anche il ruolo del farmacista, figura di riferimento per la comunità ai fini dell’incremento delle vaccinazioni. In questo scenario, grazie alla collaborazione con il reparto di Ginecologia della Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia, è stato deciso di analizzare in questa Tesi i dati inerenti a una popolazione di soggetti (119 donne) che hanno effettuato un accesso presso l’ambulatorio di colposcopia dal 2015 al 2020 dopo aver riscontrato una positività al pap test e, di conseguenza, all’HPV e che hanno dichiarato di essersi precedentemente vaccinate. Analizzando l’età, la scelta del momento di vaccinazione e la tipologia del vaccino somministrato alle pazienti si è potuto dimostrare che risulta fondamentale il momento della vaccinazione: nelle donne sottoposte a vaccinazione post trattamento LEEP (Loop Electrosurgical Excision Procedure) si è riscontrata un’incidenza di positività al virus del 88% rispetto alle donne naïve che si sono vaccinate (10%). Risulta, quindi, che chi ha eseguito la vaccinazione prima del primo rapporto sessuale, come fortemente raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha un’incidenza minore nel poter contrarre il virus in quanto solo 10 persone su 119 sono risultate positive rispetto alle 105 pazienti che hanno eseguito il vaccino dopo LEEP. I dati ottenuti hanno evidenziando l’importanza della correlazione vaccinazione-efficacia, inoltre, gli studi epidemiologici sul territorio hanno permesso di avere un quadro esaustivo sulla popolazione, al fine di avere una azione preventiva e curativa, efficace e meno invasiva sul paziente.

PAPILLOMAVIRUS UMANO E IL RUOLO DEL VACCINO: DATI ED ANALISI SUL TERRITORIO PAVESE

LAGUZZI, ANNALISA
2020/2021

Abstract

Il Papillomavirus umano (HPV) è un piccolo virus a DNA a doppio filamento, non sviluppato, in grado di attaccare le cellule epiteliali della pelle, della mucosa orale e anogenitale. In Italia è responsabile dell'8,5% dei tumori ed in questo contesto risulta di notevole importanza sia il ruolo della prevenzione (pap test, hpv test, colposcopia) sia quello dei trattamenti in caso di di riscontrata positività (quelli svolti dal medico e quelli somministrati direttamente dal paziente sotto il parere di uno specialista). Ad oggi la vaccinazione è fondamentale per riuscire a combattere il virus. Cervarix®, Gardasil® e Gardasil9® sono i tre vaccini profilattici in commercio con differenti composizioni, sicuri ed efficaci, ma hanno il limite di non riuscire a trattare infezioni preesistenti da HPV e condizioni correlate. Numerosi sono gli studi in essere per il miglioramento dei vaccini profilattici e per la creazione di vaccini terapeutici; si valuta anche il ruolo del farmacista, figura di riferimento per la comunità ai fini dell’incremento delle vaccinazioni. In questo scenario, grazie alla collaborazione con il reparto di Ginecologia della Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia, è stato deciso di analizzare in questa Tesi i dati inerenti a una popolazione di soggetti (119 donne) che hanno effettuato un accesso presso l’ambulatorio di colposcopia dal 2015 al 2020 dopo aver riscontrato una positività al pap test e, di conseguenza, all’HPV e che hanno dichiarato di essersi precedentemente vaccinate. Analizzando l’età, la scelta del momento di vaccinazione e la tipologia del vaccino somministrato alle pazienti si è potuto dimostrare che risulta fondamentale il momento della vaccinazione: nelle donne sottoposte a vaccinazione post trattamento LEEP (Loop Electrosurgical Excision Procedure) si è riscontrata un’incidenza di positività al virus del 88% rispetto alle donne naïve che si sono vaccinate (10%). Risulta, quindi, che chi ha eseguito la vaccinazione prima del primo rapporto sessuale, come fortemente raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha un’incidenza minore nel poter contrarre il virus in quanto solo 10 persone su 119 sono risultate positive rispetto alle 105 pazienti che hanno eseguito il vaccino dopo LEEP. I dati ottenuti hanno evidenziando l’importanza della correlazione vaccinazione-efficacia, inoltre, gli studi epidemiologici sul territorio hanno permesso di avere un quadro esaustivo sulla popolazione, al fine di avere una azione preventiva e curativa, efficace e meno invasiva sul paziente.
2020
Human papilloma virus and relative vaccines: data and analysis on the Pavia area
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14239/14024