Date le numerose critiche circa l’eccessiva prudenza degli accantonamenti prudenziali previsti dal modello di svalutazione introdotto dalla Banca Centrale Europea per far fronte alle consistenze di crediti deteriorati, l’obbiettivo di questa tesi non è solo quello di descrivere la normativa e le raccomandazioni emanate dalle autorità europee al fine di ridurre e determinare, rispettivamente, le quantità e il valore delle esposizioni deteriorate all’interno dei bilanci delle banche europee, ma anche quello di analizzare l’informativa finanziaria fornita dalle banche Italiane dal 2009 al 2019 al fine di determinare se il valore di bilancio dei crediti deteriorati, divisi tra la parte garantita e non garantita, è rilevante ai fini della determinazione del prezzo di borsa degli istituti creditizi, e se gli eventuali premi o sconti applicati dal mercato finanziario trovano un riflesso nel valore di iscrizione in bilancio di tali tipologie di esposizioni. Al fine di fornire un’analisi il più completa possibile circa la rilevanza delle critiche sull’eccessiva prudenza mosse all’approccio adottato dalla Banca Centrale Europea per far fronte alle consistenze di crediti deteriorati sono state analizzate tre differenti configurazioni di valore: fair value di transazioni comparabili, valore d’uso e prezzo di borsa. Le conclusioni non saranno le stesse per tutte e tre le tipologie di configurazione di valore a causa delle caratteristiche e dei limiti dei singoli approcci. Questi ultimi verranno superati solo con l’analisi del prezzo di borsa che, seppur con alcuni limiti, consentirà di fornire una conclusione chiara in merito alla rilevanza ed alla validità delle critiche sull’eccessiva prudenza mosse al modello introdotto dalla Banca Centrale Europea.
Analisi della valutazione dei crediti bancari deteriorati dalla regolamentazione europea ai principi contabili internazionali: impatto nei bilanci delle principali banche italiane
MORETTI, ANDREA
2020/2021
Abstract
Date le numerose critiche circa l’eccessiva prudenza degli accantonamenti prudenziali previsti dal modello di svalutazione introdotto dalla Banca Centrale Europea per far fronte alle consistenze di crediti deteriorati, l’obbiettivo di questa tesi non è solo quello di descrivere la normativa e le raccomandazioni emanate dalle autorità europee al fine di ridurre e determinare, rispettivamente, le quantità e il valore delle esposizioni deteriorate all’interno dei bilanci delle banche europee, ma anche quello di analizzare l’informativa finanziaria fornita dalle banche Italiane dal 2009 al 2019 al fine di determinare se il valore di bilancio dei crediti deteriorati, divisi tra la parte garantita e non garantita, è rilevante ai fini della determinazione del prezzo di borsa degli istituti creditizi, e se gli eventuali premi o sconti applicati dal mercato finanziario trovano un riflesso nel valore di iscrizione in bilancio di tali tipologie di esposizioni. Al fine di fornire un’analisi il più completa possibile circa la rilevanza delle critiche sull’eccessiva prudenza mosse all’approccio adottato dalla Banca Centrale Europea per far fronte alle consistenze di crediti deteriorati sono state analizzate tre differenti configurazioni di valore: fair value di transazioni comparabili, valore d’uso e prezzo di borsa. Le conclusioni non saranno le stesse per tutte e tre le tipologie di configurazione di valore a causa delle caratteristiche e dei limiti dei singoli approcci. Questi ultimi verranno superati solo con l’analisi del prezzo di borsa che, seppur con alcuni limiti, consentirà di fornire una conclusione chiara in merito alla rilevanza ed alla validità delle critiche sull’eccessiva prudenza mosse al modello introdotto dalla Banca Centrale Europea.È consentito all'utente scaricare e condividere i documenti disponibili a testo pieno in UNITESI UNIPV nel rispetto della licenza Creative Commons del tipo CC BY NC ND.
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https://hdl.handle.net/20.500.14239/1407