La questione delle risorse immateriali è sempre stato un tema oggetto di dibattiti nella dottrina economica. Le attività immateriali sono diventate i principali creatori di valore per un gran numero di aziende e settori economici. Tuttavia, la valutazione di queste attività nel quadro contabile solleva numerosi problemi in termini di identificazione, misurazione e controllo. Secondo gli attuali principi contabili, la maggior parte degli investimenti immateriali deve essere contabilizzata quando viene sostenuto il costo. La relativa mancanza di riconoscimento contabile degli investimenti immateriali come attività ha portato diversi ricercatori a chiedersi le conseguenze di questo trattamento contabile inadeguato. La contabilizzazione dell'avviamento è una questione controversa, in particolare per quanto riguarda la sua successiva misurazione. Nell'UE, prima dell'adozione del sistema IAS/IFRS, le società quotate redigevano il proprio bilancio in conformità ai principi contabili locali. Ora, con il nuovo sistema, devono anche redigere il bilancio in conformità al sistema IAS/IFRS. Prima dell'introduzione del nuovo regime, l'avviamento al momento della rilevazione iniziale veniva capitalizzato in bilancio come attività immateriale e per la sua successiva valutazione ammortizzato in un arco temporale massimo, che per Italia e Regno Unito tendeva ad essere massimo di venti anni. Più in dettaglio, in Italia, secondo i principi contabili locali, l'avviamento capitalizzato in bilancio come attività immateriale doveva essere ammortizzato sistematicamente, preferibilmente con criteri a quote costanti lungo la sua vita economica utile. Tuttavia, per le imprese quotate sui principali mercati azionari, dal 2005, secondo gli IAS/IFRS (in particolare: IAS 36, IAS 38 e IFRS 3), l'avviamento, in quanto bene a vita utile indefinita, non è più ammortizzabile ma è assoggettato ad impairment test. L'impairment test, da effettuarsi annualmente e ogniqualvolta vi sia un'indicazione che l'attività possa aver visto diminuire il proprio valore, comporta il confronto del valore di carico (in bilancio) con il valore recuperabile e, ove necessario (laddove il valore di carico importo è superiore al valore recuperabile), richiede una svalutazione dell'avviamento.

La questione delle risorse immateriali è sempre stato un tema oggetto di dibattiti nella dottrina economica. Le attività immateriali sono diventate i principali creatori di valore per un gran numero di aziende e settori economici. Tuttavia, la valutazione di queste attività nel quadro contabile solleva numerosi problemi in termini di identificazione, misurazione e controllo. Secondo gli attuali principi contabili, la maggior parte degli investimenti immateriali deve essere contabilizzata quando viene sostenuto il costo. La relativa mancanza di riconoscimento contabile degli investimenti immateriali come attività ha portato diversi ricercatori a chiedersi le conseguenze di questo trattamento contabile inadeguato. La contabilizzazione dell'avviamento è una questione controversa, in particolare per quanto riguarda la sua successiva misurazione. Nell'UE, prima dell'adozione del sistema IAS/IFRS, le società quotate redigevano il proprio bilancio in conformità ai principi contabili locali. Ora, con il nuovo sistema, devono anche redigere il bilancio in conformità al sistema IAS/IFRS. Prima dell'introduzione del nuovo regime, l'avviamento al momento della rilevazione iniziale veniva capitalizzato in bilancio come attività immateriale e per la sua successiva valutazione ammortizzato in un arco temporale massimo, che per Italia e Regno Unito tendeva ad essere massimo di venti anni. Più in dettaglio, in Italia, secondo i principi contabili locali, l'avviamento capitalizzato in bilancio come attività immateriale doveva essere ammortizzato sistematicamente, preferibilmente con criteri a quote costanti lungo la sua vita economica utile. Tuttavia, per le imprese quotate sui principali mercati azionari, dal 2005, secondo gli IAS/IFRS (in particolare: IAS 36, IAS 38 e IFRS 3), l'avviamento, in quanto bene a vita utile indefinita, non è più ammortizzabile ma è assoggettato ad impairment test. L'impairment test, da effettuarsi annualmente e ogniqualvolta vi sia un'indicazione che l'attività possa aver visto diminuire il proprio valore, comporta il confronto del valore di carico (in bilancio) con il valore recuperabile e, ove necessario (laddove il valore di carico importo è superiore al valore recuperabile), richiede una svalutazione dell'avviamento.

Contabilizzazione dell'avviamento: Problematiche contemporanee negli IAS/IFRS

FERRARI, CATERINA
2020/2021

Abstract

La questione delle risorse immateriali è sempre stato un tema oggetto di dibattiti nella dottrina economica. Le attività immateriali sono diventate i principali creatori di valore per un gran numero di aziende e settori economici. Tuttavia, la valutazione di queste attività nel quadro contabile solleva numerosi problemi in termini di identificazione, misurazione e controllo. Secondo gli attuali principi contabili, la maggior parte degli investimenti immateriali deve essere contabilizzata quando viene sostenuto il costo. La relativa mancanza di riconoscimento contabile degli investimenti immateriali come attività ha portato diversi ricercatori a chiedersi le conseguenze di questo trattamento contabile inadeguato. La contabilizzazione dell'avviamento è una questione controversa, in particolare per quanto riguarda la sua successiva misurazione. Nell'UE, prima dell'adozione del sistema IAS/IFRS, le società quotate redigevano il proprio bilancio in conformità ai principi contabili locali. Ora, con il nuovo sistema, devono anche redigere il bilancio in conformità al sistema IAS/IFRS. Prima dell'introduzione del nuovo regime, l'avviamento al momento della rilevazione iniziale veniva capitalizzato in bilancio come attività immateriale e per la sua successiva valutazione ammortizzato in un arco temporale massimo, che per Italia e Regno Unito tendeva ad essere massimo di venti anni. Più in dettaglio, in Italia, secondo i principi contabili locali, l'avviamento capitalizzato in bilancio come attività immateriale doveva essere ammortizzato sistematicamente, preferibilmente con criteri a quote costanti lungo la sua vita economica utile. Tuttavia, per le imprese quotate sui principali mercati azionari, dal 2005, secondo gli IAS/IFRS (in particolare: IAS 36, IAS 38 e IFRS 3), l'avviamento, in quanto bene a vita utile indefinita, non è più ammortizzabile ma è assoggettato ad impairment test. L'impairment test, da effettuarsi annualmente e ogniqualvolta vi sia un'indicazione che l'attività possa aver visto diminuire il proprio valore, comporta il confronto del valore di carico (in bilancio) con il valore recuperabile e, ove necessario (laddove il valore di carico importo è superiore al valore recuperabile), richiede una svalutazione dell'avviamento.
2020
Accounting of goodwill: Contemporary issues in IAS / IFRS
La questione delle risorse immateriali è sempre stato un tema oggetto di dibattiti nella dottrina economica. Le attività immateriali sono diventate i principali creatori di valore per un gran numero di aziende e settori economici. Tuttavia, la valutazione di queste attività nel quadro contabile solleva numerosi problemi in termini di identificazione, misurazione e controllo. Secondo gli attuali principi contabili, la maggior parte degli investimenti immateriali deve essere contabilizzata quando viene sostenuto il costo. La relativa mancanza di riconoscimento contabile degli investimenti immateriali come attività ha portato diversi ricercatori a chiedersi le conseguenze di questo trattamento contabile inadeguato. La contabilizzazione dell'avviamento è una questione controversa, in particolare per quanto riguarda la sua successiva misurazione. Nell'UE, prima dell'adozione del sistema IAS/IFRS, le società quotate redigevano il proprio bilancio in conformità ai principi contabili locali. Ora, con il nuovo sistema, devono anche redigere il bilancio in conformità al sistema IAS/IFRS. Prima dell'introduzione del nuovo regime, l'avviamento al momento della rilevazione iniziale veniva capitalizzato in bilancio come attività immateriale e per la sua successiva valutazione ammortizzato in un arco temporale massimo, che per Italia e Regno Unito tendeva ad essere massimo di venti anni. Più in dettaglio, in Italia, secondo i principi contabili locali, l'avviamento capitalizzato in bilancio come attività immateriale doveva essere ammortizzato sistematicamente, preferibilmente con criteri a quote costanti lungo la sua vita economica utile. Tuttavia, per le imprese quotate sui principali mercati azionari, dal 2005, secondo gli IAS/IFRS (in particolare: IAS 36, IAS 38 e IFRS 3), l'avviamento, in quanto bene a vita utile indefinita, non è più ammortizzabile ma è assoggettato ad impairment test. L'impairment test, da effettuarsi annualmente e ogniqualvolta vi sia un'indicazione che l'attività possa aver visto diminuire il proprio valore, comporta il confronto del valore di carico (in bilancio) con il valore recuperabile e, ove necessario (laddove il valore di carico importo è superiore al valore recuperabile), richiede una svalutazione dell'avviamento.
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