Le malattie croniche rappresentano una delle principali cause di morte nel mondo. Anche se numerose patologie hanno una base genetica, una considerevole quantità di questi disturbi sono spesso correlati a condizioni per le quali concorrono anche lo stress, una dieta non adeguata e la sedentarietà, che instaurano condizioni di alterazione fisiologica che si sviluppano nel tempo, di pari passo al processo di invecchiamento. L’alimentazione riveste un ruolo importante nella prevenzione dell’insorgenza della maggior parte di queste patologie. Proprio in questo senso, risulta fondamentale la nutraceutica, disciplina che studia i principi attivi degli alimenti che possono esercitare un’azione benefica sull’organismo. Numerosi sono gli alimenti che presentano qualità nutraceutica, così come diversi sono gli integratori attualmente in commercio, che contengono principi attivi che interagiscono con la funzionalità cellulare, migliorando le funzioni fisiologiche o riducendo lo stress ossidativo. Tuttavia, la nutraceutica porta con sé un problema fondamentale, dal momento che la libera commercializzazione di queste sostanze pone il consumatore di fronte al rischio di utilizzare questi prodotti irresponsabilmente, senza conoscere i rischi che possono derivare da un consumo eccessivo e le eventuali interazioni con farmaci di sintesi. In questo senso, se la nutraceutica rappresenta un importante strumento per la prevenzione e il supporto terapeutico in alcune patologie, è vero che la figura del farmacista e del medico sono fondamentali per guidare i pazienti nella scelta e nel dosaggio del nutraceutico adatto alle proprie esigenze. Tra queste sostanze, il Coenzima Q10 è una molecola importante, coinvolta nel trattamento e nella prevenzione di diverse patologie. Il CoQ10 è contenuto all’interno dei mitocondri e delle membrane cellulari. Essendo coinvolto nella bioenergetica, la sua funzione principale è quella di migliorare i meccanismi di respirazione cellulare che, nel corso del tempo, possono diventare asfittici, ma ha anche un altro ruolo molto importante, infatti, in qualità di antiossidante naturale è in grado di neutralizzare i radicali liberi. Attraverso reazioni di ossido-riduzione consente l’attivazione di proteine disaccoppianti (deputate a mantenere basso il potenziale di membrana, dissipando l’energia in calore), oltre a mantenere il tocoferolo (vitamina E) e l’acido ascorbico (vitamina C), due potenti antiossidanti, nella loro forma ridotta. In questo modo, il CoQ10 concorre in maniera importante al controllo dello stress ossidativo e, in generale, di tutti quei processi che provocano danno cellulare, infiammazione e apoptosi. La sintesi endogena del CoQ10 è un processo piuttosto complesso che avviene praticamente in tutti i tipi cellulari e richiede la presenza dell’acido mevalonico (prodotto dall’acetil-CoA) e della fenilalanina, insieme a un corredo vitaminico (nutrienti essenziali). Proprio perché il CoQ10 è normalmente sintetizzato in tutti i tessuti, l’organismo non è dipendente da forniture esogene, anche se la biosintesi tende a diminuire con l’età. D’altra parte, è anche vero che i livelli endogeni di CoQ10 possono essere compromessi da alcuni stati patologici, così come dall’assunzione di alcuni farmaci, o da un’alimentazione non adeguata. In questo senso, l’integrazione con il CoQ10 può essere efficace e indicato nel trattamento di numerose patologie, come coadiuvante di una terapia o in prevenzione come sostanza che riduce i fattori di rischio alla base della patogenesi. Nonostante i risultati promettenti, diversi sono gli aspetti ancora da approfondire per stabilire l’effettiva efficacia del CoQ10. Tra questi, la formulazione rappresenta un problema importante su cui la ricerca dovrà necessariamente lavorare, dal momento che l’eterogeneità dei risultati attuali dipende dal fatto che la formulazione del composto influenza radicalmente la biodisponibilità.
Nutraceutica e stress ossidativo: i potenziali benefici del CoQ10
RAVELLI, FEDERICA
2020/2021
Abstract
Le malattie croniche rappresentano una delle principali cause di morte nel mondo. Anche se numerose patologie hanno una base genetica, una considerevole quantità di questi disturbi sono spesso correlati a condizioni per le quali concorrono anche lo stress, una dieta non adeguata e la sedentarietà, che instaurano condizioni di alterazione fisiologica che si sviluppano nel tempo, di pari passo al processo di invecchiamento. L’alimentazione riveste un ruolo importante nella prevenzione dell’insorgenza della maggior parte di queste patologie. Proprio in questo senso, risulta fondamentale la nutraceutica, disciplina che studia i principi attivi degli alimenti che possono esercitare un’azione benefica sull’organismo. Numerosi sono gli alimenti che presentano qualità nutraceutica, così come diversi sono gli integratori attualmente in commercio, che contengono principi attivi che interagiscono con la funzionalità cellulare, migliorando le funzioni fisiologiche o riducendo lo stress ossidativo. Tuttavia, la nutraceutica porta con sé un problema fondamentale, dal momento che la libera commercializzazione di queste sostanze pone il consumatore di fronte al rischio di utilizzare questi prodotti irresponsabilmente, senza conoscere i rischi che possono derivare da un consumo eccessivo e le eventuali interazioni con farmaci di sintesi. In questo senso, se la nutraceutica rappresenta un importante strumento per la prevenzione e il supporto terapeutico in alcune patologie, è vero che la figura del farmacista e del medico sono fondamentali per guidare i pazienti nella scelta e nel dosaggio del nutraceutico adatto alle proprie esigenze. Tra queste sostanze, il Coenzima Q10 è una molecola importante, coinvolta nel trattamento e nella prevenzione di diverse patologie. Il CoQ10 è contenuto all’interno dei mitocondri e delle membrane cellulari. Essendo coinvolto nella bioenergetica, la sua funzione principale è quella di migliorare i meccanismi di respirazione cellulare che, nel corso del tempo, possono diventare asfittici, ma ha anche un altro ruolo molto importante, infatti, in qualità di antiossidante naturale è in grado di neutralizzare i radicali liberi. Attraverso reazioni di ossido-riduzione consente l’attivazione di proteine disaccoppianti (deputate a mantenere basso il potenziale di membrana, dissipando l’energia in calore), oltre a mantenere il tocoferolo (vitamina E) e l’acido ascorbico (vitamina C), due potenti antiossidanti, nella loro forma ridotta. In questo modo, il CoQ10 concorre in maniera importante al controllo dello stress ossidativo e, in generale, di tutti quei processi che provocano danno cellulare, infiammazione e apoptosi. La sintesi endogena del CoQ10 è un processo piuttosto complesso che avviene praticamente in tutti i tipi cellulari e richiede la presenza dell’acido mevalonico (prodotto dall’acetil-CoA) e della fenilalanina, insieme a un corredo vitaminico (nutrienti essenziali). Proprio perché il CoQ10 è normalmente sintetizzato in tutti i tessuti, l’organismo non è dipendente da forniture esogene, anche se la biosintesi tende a diminuire con l’età. D’altra parte, è anche vero che i livelli endogeni di CoQ10 possono essere compromessi da alcuni stati patologici, così come dall’assunzione di alcuni farmaci, o da un’alimentazione non adeguata. In questo senso, l’integrazione con il CoQ10 può essere efficace e indicato nel trattamento di numerose patologie, come coadiuvante di una terapia o in prevenzione come sostanza che riduce i fattori di rischio alla base della patogenesi. Nonostante i risultati promettenti, diversi sono gli aspetti ancora da approfondire per stabilire l’effettiva efficacia del CoQ10. Tra questi, la formulazione rappresenta un problema importante su cui la ricerca dovrà necessariamente lavorare, dal momento che l’eterogeneità dei risultati attuali dipende dal fatto che la formulazione del composto influenza radicalmente la biodisponibilità.È consentito all'utente scaricare e condividere i documenti disponibili a testo pieno in UNITESI UNIPV nel rispetto della licenza Creative Commons del tipo CC BY NC ND.
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https://hdl.handle.net/20.500.14239/14237