Background La Terapia Anticoagulante Orale (TAO) con farmaci dicumarinici richiede la valutazione frequente dell’International Normalized Ratio (INR), per evitare che si verifichino eventi come emorragie o tromboembolie. Il Patient Self-testing (PST) e il Patient Self-management (PSM) sono modelli autogestione che utilizzano dispositivi portatili (POCT) per il monitoraggio dell’INR, e possono migliorare la qualità di vita dei pazienti, riducendo i rischi delle complicanze legate alla terapia. Tuttavia, in Italia il coinvolgimento dei pazienti verso questi modelli di autogestione rimane molto basso, e la maggior parte di essi viene ancora gestito esclusivamente dai centri TAO. Scopo L’obiettivo generale di questo studio è volto ad indentificare e descrivere le barriere all’implementazione dei modelli di autogestione in Italia, secondo la prospettiva dei principali stakeholder coinvolti nella gestione della TAO. Metodi È stata condotta una revisione sistematica della letteratura da ottobre a dicembre 2021 con un approccio di sintesi narrativa del contenuto degli articoli inclusi. Sono state interrogate le banche dati Pubmed, Scopus e CINHAL con parole chiave e stringhe metodologiche. Per la selezione degli studi è stata utilizzata la flow-chart PRISMA che ha portato all’individuazione di 18 articoli pertinenti. Risultati L’identificazione a priori di determinate barriere, ha consentito di progettare/sviluppare protocolli di intervista ad hoc per gruppo di stakeholder. Nello specifico, sono state identificate 10 barriere per il gruppo di pazienti: tempo di cura, attitudini/barriere comportamentali, convenienza, barriere legate allo stato clinico, costi, formazione/educazione al PST/PSM e qualità dei corsi, gruppo di supporto/collaborazione con i clinici, comunicazione, telemonitoraggio, qualità/ruolo del servizio clinico. Per il gruppo dei professionisti sanitari, invece, sono state identificate 13 barriere: autonomia a cui tendere, vincoli normativi, continuità delle cure/rischi di gestione clinica, carico di lavoro, collaborazione, selezione/eleggibilità pazienti, educazione al paziente, comunicazione, tecnologia/telemedicina, costi, formazione professionista, barriere pazienti. Conclusioni Le barriere emerse dalla letteratura risultano essere il punto di partenza per un’indagine futura mirata a comprendere le criticità che riscontrano gli stakeholder italiani legati alla futura implementazione di programmi di autogestioni nella nostra realtà. I protocol interview redatti, saranno il mezzo con il quale, queste barriere saranno esplorate. Parole Chiave Anticoagulants, Anticoagulant Drug, Self-Management, International Normalized Ratio, Health Personnel, Health care providers, Healthcare.
Le barriere percepite dagli stakeholder verso l’implementazione dell’autogestione della terapia anticoagulante orale: progettazione di un'indagine qualitativa.
ELLI, DANIELA SILVIA
2020/2021
Abstract
Background La Terapia Anticoagulante Orale (TAO) con farmaci dicumarinici richiede la valutazione frequente dell’International Normalized Ratio (INR), per evitare che si verifichino eventi come emorragie o tromboembolie. Il Patient Self-testing (PST) e il Patient Self-management (PSM) sono modelli autogestione che utilizzano dispositivi portatili (POCT) per il monitoraggio dell’INR, e possono migliorare la qualità di vita dei pazienti, riducendo i rischi delle complicanze legate alla terapia. Tuttavia, in Italia il coinvolgimento dei pazienti verso questi modelli di autogestione rimane molto basso, e la maggior parte di essi viene ancora gestito esclusivamente dai centri TAO. Scopo L’obiettivo generale di questo studio è volto ad indentificare e descrivere le barriere all’implementazione dei modelli di autogestione in Italia, secondo la prospettiva dei principali stakeholder coinvolti nella gestione della TAO. Metodi È stata condotta una revisione sistematica della letteratura da ottobre a dicembre 2021 con un approccio di sintesi narrativa del contenuto degli articoli inclusi. Sono state interrogate le banche dati Pubmed, Scopus e CINHAL con parole chiave e stringhe metodologiche. Per la selezione degli studi è stata utilizzata la flow-chart PRISMA che ha portato all’individuazione di 18 articoli pertinenti. Risultati L’identificazione a priori di determinate barriere, ha consentito di progettare/sviluppare protocolli di intervista ad hoc per gruppo di stakeholder. Nello specifico, sono state identificate 10 barriere per il gruppo di pazienti: tempo di cura, attitudini/barriere comportamentali, convenienza, barriere legate allo stato clinico, costi, formazione/educazione al PST/PSM e qualità dei corsi, gruppo di supporto/collaborazione con i clinici, comunicazione, telemonitoraggio, qualità/ruolo del servizio clinico. Per il gruppo dei professionisti sanitari, invece, sono state identificate 13 barriere: autonomia a cui tendere, vincoli normativi, continuità delle cure/rischi di gestione clinica, carico di lavoro, collaborazione, selezione/eleggibilità pazienti, educazione al paziente, comunicazione, tecnologia/telemedicina, costi, formazione professionista, barriere pazienti. Conclusioni Le barriere emerse dalla letteratura risultano essere il punto di partenza per un’indagine futura mirata a comprendere le criticità che riscontrano gli stakeholder italiani legati alla futura implementazione di programmi di autogestioni nella nostra realtà. I protocol interview redatti, saranno il mezzo con il quale, queste barriere saranno esplorate. Parole Chiave Anticoagulants, Anticoagulant Drug, Self-Management, International Normalized Ratio, Health Personnel, Health care providers, Healthcare.È consentito all'utente scaricare e condividere i documenti disponibili a testo pieno in UNITESI UNIPV nel rispetto della licenza Creative Commons del tipo CC BY NC ND.
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https://hdl.handle.net/20.500.14239/14458