Il fumo di sigaretta è un veicolo attraverso cui sostanze chimiche, quali nicotina e monossido di carbonio, vengono liberate e direttamente assunte dal fumatore. Nel presente elaborato è posta particolare attenzione agli effetti derivanti dal fumo sulla donna in stato gestazionale, in quanto sostanze contenute attraversano facilmente la barriera feto-placentare e possono causare effetti dannosi sia sulla gestazione stessa (placenta previa, gravidanza intrauterina e aborto spontaneo), che sullo sviluppo fetale (ridotta crescita intrauterina e anomalie congenite). Oltre ad effetti nel breve termine, si possono riscontrare anche effetti a lungo termine sulla salute del nascituro. Il ridotto sviluppo nella crescita del bambino e l’alterazione nel neuro-sviluppo legate alla nicotina sono stati anche correlati all’insorgenza di problemi neuro evolutivi e comportamentali, come disturbi da deficit di attenzione/iperattività (ADHD), basso rendimento scolastico e ridotto quoziente intellettivo. Nonostante per diversi anni sia stata ipotizzata un’associazione tra esposizione al fumo di sigaretta e insorgenza di tumori cerebrali infantili, più recenti analisi evidenziano l’assenza di tale correlazione. Alla luce delle possibili problematiche, negli anni sembra essere diminuita la prevalenza del fumo di sigaretta durante la gravidanza, anche grazie all’avvento dei sistemi elettronici di somministrazione della nicotina (ENDS) e della terapia sostitutiva della nicotina (NRT). Tuttavia, apportando entrambi i sistemi nicotina, occorrono studi futuri per stabilire la sicurezza di queste alternative al fumo di sigaretta in gravidanza, poiché è noto che, anche con questi dispositivi, la nicotina raggiunge il feto e, a causa del metabolismo ampiamente ridotto, la sua concentrazione aumenta, con potenziali effetti dannosi per la salute del bambino.
Fumo di sigaretta in gravidanza: effetti a breve e lungo termine sulla salute del nascituro
MORETTI, MARTINA
2020/2021
Abstract
Il fumo di sigaretta è un veicolo attraverso cui sostanze chimiche, quali nicotina e monossido di carbonio, vengono liberate e direttamente assunte dal fumatore. Nel presente elaborato è posta particolare attenzione agli effetti derivanti dal fumo sulla donna in stato gestazionale, in quanto sostanze contenute attraversano facilmente la barriera feto-placentare e possono causare effetti dannosi sia sulla gestazione stessa (placenta previa, gravidanza intrauterina e aborto spontaneo), che sullo sviluppo fetale (ridotta crescita intrauterina e anomalie congenite). Oltre ad effetti nel breve termine, si possono riscontrare anche effetti a lungo termine sulla salute del nascituro. Il ridotto sviluppo nella crescita del bambino e l’alterazione nel neuro-sviluppo legate alla nicotina sono stati anche correlati all’insorgenza di problemi neuro evolutivi e comportamentali, come disturbi da deficit di attenzione/iperattività (ADHD), basso rendimento scolastico e ridotto quoziente intellettivo. Nonostante per diversi anni sia stata ipotizzata un’associazione tra esposizione al fumo di sigaretta e insorgenza di tumori cerebrali infantili, più recenti analisi evidenziano l’assenza di tale correlazione. Alla luce delle possibili problematiche, negli anni sembra essere diminuita la prevalenza del fumo di sigaretta durante la gravidanza, anche grazie all’avvento dei sistemi elettronici di somministrazione della nicotina (ENDS) e della terapia sostitutiva della nicotina (NRT). Tuttavia, apportando entrambi i sistemi nicotina, occorrono studi futuri per stabilire la sicurezza di queste alternative al fumo di sigaretta in gravidanza, poiché è noto che, anche con questi dispositivi, la nicotina raggiunge il feto e, a causa del metabolismo ampiamente ridotto, la sua concentrazione aumenta, con potenziali effetti dannosi per la salute del bambino.È consentito all'utente scaricare e condividere i documenti disponibili a testo pieno in UNITESI UNIPV nel rispetto della licenza Creative Commons del tipo CC BY NC ND.
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https://hdl.handle.net/20.500.14239/14759