Nel dicembre 2019 è stato segnalato a Wuhan (Cina) il primo caso di polmonite causata da un agente infettivo sconosciuto, chiamato in seguito Coronavirus 2 da Sindrome Respiratoria Acuta grave (SARS-CoV-2). L'infezione da SARS-CoV-2 provoca nell'ospite risposte immunitarie innate e acquisite che, se persistenti, potrebbero determinare "iperinfiammazione" e danni ai tessuti dell'ospite. Sebbene inizialmente il SARS-CoV-2 sembrasse interessare unicamente l’apparato respiratorio, successivamente ha dimostrato di essere in grado di diffondersi anche a livello multiorgano. Sono stati riscontrati danni transitori e prolungati a livello di: cuore, reni, fegato, intestino e cervello. In particolare, nel cervello è stato dimostrato che "iperinfiammazione" e "tempesta di citochine" influiscono negativamente sull'ossigenazione cerebrale. Numerose evidenze suggeriscono la persistenza di sintomi eterogenei anche mesi dopo l’infezione, rendendo sempre più perentoria la necessità di trovare strumenti specifici per alleviare la sintomatologia legata alla Sindrome Long COVID. Grazie all’esperienza decennale nell'uso della Spettroscopia nel vicino Infrarosso (NIRS) dell’Istituto San Celestino di Milano, in collaborazione con la startup di biotecnologie in Neuroscienze Cerebro® presso cui ho effettuato il tirocinio curriculare, è stato possibile ottenere 3 diversi stati emodinamici in pazienti affetti da COVID-19 e sottoposti successivamente a trattamento di neuromodulazione, tramite il dispositivo Cerebro® NIR Infrared, per alleviare i sintomi della neuroinfiammazione. I dati ottenuti dalle valutazioni NIRS pre-COVID (T0), post-COVID (T1) e post-trattamento (T2) sono stati confrontati in termini di variazione degli stati emodinamici. I risultati hanno mostrato in tutti i soggetti un aumento dell'attività di scambio vascolare in T2 rispetto al T0 iniziale Anche dopo la suddivisione in gruppi per sintomatologia, età e sesso, i valori medi hanno mostrato risultati positivi e promettenti per il futuro.
Variazioni emodinamiche in pazienti che hanno contratto l'infezione da SARS-CoV-2: da un approccio quantitativo a un protocollo di trattamento con Fotobiomodulazione.
GHIZZONI, BENEDETTA
2021/2022
Abstract
Nel dicembre 2019 è stato segnalato a Wuhan (Cina) il primo caso di polmonite causata da un agente infettivo sconosciuto, chiamato in seguito Coronavirus 2 da Sindrome Respiratoria Acuta grave (SARS-CoV-2). L'infezione da SARS-CoV-2 provoca nell'ospite risposte immunitarie innate e acquisite che, se persistenti, potrebbero determinare "iperinfiammazione" e danni ai tessuti dell'ospite. Sebbene inizialmente il SARS-CoV-2 sembrasse interessare unicamente l’apparato respiratorio, successivamente ha dimostrato di essere in grado di diffondersi anche a livello multiorgano. Sono stati riscontrati danni transitori e prolungati a livello di: cuore, reni, fegato, intestino e cervello. In particolare, nel cervello è stato dimostrato che "iperinfiammazione" e "tempesta di citochine" influiscono negativamente sull'ossigenazione cerebrale. Numerose evidenze suggeriscono la persistenza di sintomi eterogenei anche mesi dopo l’infezione, rendendo sempre più perentoria la necessità di trovare strumenti specifici per alleviare la sintomatologia legata alla Sindrome Long COVID. Grazie all’esperienza decennale nell'uso della Spettroscopia nel vicino Infrarosso (NIRS) dell’Istituto San Celestino di Milano, in collaborazione con la startup di biotecnologie in Neuroscienze Cerebro® presso cui ho effettuato il tirocinio curriculare, è stato possibile ottenere 3 diversi stati emodinamici in pazienti affetti da COVID-19 e sottoposti successivamente a trattamento di neuromodulazione, tramite il dispositivo Cerebro® NIR Infrared, per alleviare i sintomi della neuroinfiammazione. I dati ottenuti dalle valutazioni NIRS pre-COVID (T0), post-COVID (T1) e post-trattamento (T2) sono stati confrontati in termini di variazione degli stati emodinamici. I risultati hanno mostrato in tutti i soggetti un aumento dell'attività di scambio vascolare in T2 rispetto al T0 iniziale Anche dopo la suddivisione in gruppi per sintomatologia, età e sesso, i valori medi hanno mostrato risultati positivi e promettenti per il futuro.È consentito all'utente scaricare e condividere i documenti disponibili a testo pieno in UNITESI UNIPV nel rispetto della licenza Creative Commons del tipo CC BY NC ND.
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https://hdl.handle.net/20.500.14239/14903