La prognosi per i bambini affetti da leucemia acuta e trapiantati in stadio avanzato di malattia, in presenza di malattia minima residua misurabile (MRD) o con gravi anomalie citogenetiche è ancora sfavorevole. Sulla base di dati retrospettivi, la probabilità di recidiva per i pazienti ad alto rischio spesso supera il 50%. Quando la recidiva si verifica dopo HSCT la prognosi è molto sfavorevole e, nella maggior parte dei casi, la terapia palliativa è l'unico trattamento possibile. La terapia cellulare somatica con CTL anti-leucemia può offrire un nuovo strumento per prevenire o curare le ricadute. Il principale vantaggio delle terapie immunitarie è la possibilità di utilizzare cellule effettrici immunitarie altamente selettive dirette contro le cellule tumorali, limitando così le tossicità correlate al trattamento: il trasferimento adottivo dei linfociti T è uno dei più promettenti. Tuttavia, la maggior parte delle neoplasie può sviluppare una serie di strategie di fuga immunitaria con conseguente incapacità di presentare in modo appropriato antigeni tumorali alle cellule immunocompetenti. Per un impiego ottimale dell'immunoterapia basata sulle cellule T devono essere affrontate alcune questioni cruciali, tra cui il tipo di preparazione delle cellule T da utilizzare (tipo di induzione, attivazione, grado di arricchimento ed eventuale selezione di specifiche sottopopolazioni), il contesto clinico del trattamento, i criteri per la selezione dei pazienti e le strategie per l'identificazione dei sottotipi di leucemia suscettibili all'interno di specifici gruppi di pazienti. Nell'ultimo decennio, il gruppo di ricerca del laboratorio di Immunologia e Trapianti della Clinica Pediatrica ha sviluppato e ottimizzato una procedura per generare un gran numero di CTL derivati da donatori di CSE diretti contro i blasti di leucemia acuta pediatrica (LB), attraverso la stimolazione di cellule mononucleate del sangue periferico (PBMC) con cellule dendritiche (DC) pulsate con BL apoptotici come fonte di antigeni tumorali, in conformità con le norme GMP europee. Lo scopo di questo studio di tesi è stato quello di valutare le caratteristiche fenotipiche e la potency dei PMTC CTL-antileucemia ottenuti dopo il primo e, quando possibile, dopo il secondo ciclo di espansione antigene-indipendente. Per quanto riguarda le caratteristiche immunofenotipiche del PMTC oltre al compartimento della memoria è utile analizzare le cellule T anche per marcatori di differenziazione terminale, che possono essere un segno indiretto di funzione ridotta o persistenza. Inoltre, la valutazione della percentuale delle cellule in grado di secernere IFN gamma e TNF alfa in risposta ai BL del paziente rappresenta un dato aggiuntivo per comprendere le potenzialità dei CTL anti-leucemia dopo la loro infusione nei pazienti. Si è visto che i CTL sono potenzialmente in grado di esercitare la loro attività citotossica nei confronti delle cellule leucemiche secernendo quantità apprezzabili quantità di IFN gamma e TNF alfa e che non vi sono differenze significative nella potency fra il lotto 1 ottenuto dopo un ciclo di espansione antigene-indipendente e il lotto 2 ottenuto dopo due cicli di espansione.
Produzione ex vivo di linfociti T citotossici (CTL) anti-leucemia per terapia cellulare adottiva: valutazione delle caratteristiche fenotipiche e funzionali
TAURINO, GLORIA
2021/2022
Abstract
La prognosi per i bambini affetti da leucemia acuta e trapiantati in stadio avanzato di malattia, in presenza di malattia minima residua misurabile (MRD) o con gravi anomalie citogenetiche è ancora sfavorevole. Sulla base di dati retrospettivi, la probabilità di recidiva per i pazienti ad alto rischio spesso supera il 50%. Quando la recidiva si verifica dopo HSCT la prognosi è molto sfavorevole e, nella maggior parte dei casi, la terapia palliativa è l'unico trattamento possibile. La terapia cellulare somatica con CTL anti-leucemia può offrire un nuovo strumento per prevenire o curare le ricadute. Il principale vantaggio delle terapie immunitarie è la possibilità di utilizzare cellule effettrici immunitarie altamente selettive dirette contro le cellule tumorali, limitando così le tossicità correlate al trattamento: il trasferimento adottivo dei linfociti T è uno dei più promettenti. Tuttavia, la maggior parte delle neoplasie può sviluppare una serie di strategie di fuga immunitaria con conseguente incapacità di presentare in modo appropriato antigeni tumorali alle cellule immunocompetenti. Per un impiego ottimale dell'immunoterapia basata sulle cellule T devono essere affrontate alcune questioni cruciali, tra cui il tipo di preparazione delle cellule T da utilizzare (tipo di induzione, attivazione, grado di arricchimento ed eventuale selezione di specifiche sottopopolazioni), il contesto clinico del trattamento, i criteri per la selezione dei pazienti e le strategie per l'identificazione dei sottotipi di leucemia suscettibili all'interno di specifici gruppi di pazienti. Nell'ultimo decennio, il gruppo di ricerca del laboratorio di Immunologia e Trapianti della Clinica Pediatrica ha sviluppato e ottimizzato una procedura per generare un gran numero di CTL derivati da donatori di CSE diretti contro i blasti di leucemia acuta pediatrica (LB), attraverso la stimolazione di cellule mononucleate del sangue periferico (PBMC) con cellule dendritiche (DC) pulsate con BL apoptotici come fonte di antigeni tumorali, in conformità con le norme GMP europee. Lo scopo di questo studio di tesi è stato quello di valutare le caratteristiche fenotipiche e la potency dei PMTC CTL-antileucemia ottenuti dopo il primo e, quando possibile, dopo il secondo ciclo di espansione antigene-indipendente. Per quanto riguarda le caratteristiche immunofenotipiche del PMTC oltre al compartimento della memoria è utile analizzare le cellule T anche per marcatori di differenziazione terminale, che possono essere un segno indiretto di funzione ridotta o persistenza. Inoltre, la valutazione della percentuale delle cellule in grado di secernere IFN gamma e TNF alfa in risposta ai BL del paziente rappresenta un dato aggiuntivo per comprendere le potenzialità dei CTL anti-leucemia dopo la loro infusione nei pazienti. Si è visto che i CTL sono potenzialmente in grado di esercitare la loro attività citotossica nei confronti delle cellule leucemiche secernendo quantità apprezzabili quantità di IFN gamma e TNF alfa e che non vi sono differenze significative nella potency fra il lotto 1 ottenuto dopo un ciclo di espansione antigene-indipendente e il lotto 2 ottenuto dopo due cicli di espansione.È consentito all'utente scaricare e condividere i documenti disponibili a testo pieno in UNITESI UNIPV nel rispetto della licenza Creative Commons del tipo CC BY NC ND.
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https://hdl.handle.net/20.500.14239/14930