Questo elaborato di tesi si pone l’obiettivo di ricercare all’interno della letteratura scientifica evidenze positive riguardo i possibili benefici dell’Attività Fisica Adattata (A.F.A.) sul decorso della patologia Distrofia Muscolare di Duchenne (DMD). La DMD è una patologia neuromuscolare a trasmissione recessiva che è causata dalla mutazione del gene della distrofina sul cromosoma X e per questo motivo colpisce maggiormente il sesso maschile. Il gene della distrofina e il suo RNA messaggero sono espressi nel muscolo scheletrico, nel muscolo cardiaco e in piccole quantità nel cervello; infatti, si osservano indebolimento della muscolatura scheletrica con conseguenti variazioni biomeccaniche in pressoché tutti i distretti corporei che portano ad una ridotta capacità di autosufficienza, cardiomiopatie con disturbi respiratori e un quoziente intellettivo appena sotto la media. L’A.F.A. può essere un valido aiuto, a fianco della terapia farmacologica, al fine di rallentare il decorso della DMD, gli obiettivi più importanti si possono individuare in mantenere la deambulazione, prevenire la scoliosi, ritardare lo sviluppo di problemi respiratori, prolungare la sopravvivenza e salvaguardare la forza muscolare.
L'Attività Fisica Adattata nel trattamento della Distrofia Muscolare di Duchenne
SCOTTI, MATTEO
2021/2022
Abstract
Questo elaborato di tesi si pone l’obiettivo di ricercare all’interno della letteratura scientifica evidenze positive riguardo i possibili benefici dell’Attività Fisica Adattata (A.F.A.) sul decorso della patologia Distrofia Muscolare di Duchenne (DMD). La DMD è una patologia neuromuscolare a trasmissione recessiva che è causata dalla mutazione del gene della distrofina sul cromosoma X e per questo motivo colpisce maggiormente il sesso maschile. Il gene della distrofina e il suo RNA messaggero sono espressi nel muscolo scheletrico, nel muscolo cardiaco e in piccole quantità nel cervello; infatti, si osservano indebolimento della muscolatura scheletrica con conseguenti variazioni biomeccaniche in pressoché tutti i distretti corporei che portano ad una ridotta capacità di autosufficienza, cardiomiopatie con disturbi respiratori e un quoziente intellettivo appena sotto la media. L’A.F.A. può essere un valido aiuto, a fianco della terapia farmacologica, al fine di rallentare il decorso della DMD, gli obiettivi più importanti si possono individuare in mantenere la deambulazione, prevenire la scoliosi, ritardare lo sviluppo di problemi respiratori, prolungare la sopravvivenza e salvaguardare la forza muscolare.È consentito all'utente scaricare e condividere i documenti disponibili a testo pieno in UNITESI UNIPV nel rispetto della licenza Creative Commons del tipo CC BY NC ND.
Per maggiori informazioni e per verifiche sull'eventuale disponibilità del file scrivere a: unitesi@unipv.it.
https://hdl.handle.net/20.500.14239/15254