La produzione dello zafferano prevede l’utilizzo dei soli stigmi del fiore di Crocus sativus L. (Cs), mentre la restante parte viene eliminata. Questo genera, anche per la produzione di un solo chilogrammo di spezia, quantità elevate di residui biologici, con uno spreco a livello economico ed un impatto a livello ambientale. Numerosi articoli presenti in letteratura sottolineano come i tepali di Cs presentino un fitocomplesso ricco in composti bioattivi, con un grande potenziale di utilizzo nell’industria farmaceutica, cosmetica e nutraceutica. Di grande interesse, all’interno del fitocomplesso di Cs, è la classe delle antocianine, dotate di potere antiossidante. Il presente elaborato di tesi ha come scopo l’ottimizzazione dell’estrazione delle antocianine, partendo da materiale di scarto della lavorazione dello zafferano. Sono state messe a confronto metodiche estrattive convenzionali (macerazione, ultrasuoni e Soxleth) con tre metodiche estrattive che utilizzano l’ambiente acido (acido tartarico, acido ascorbico, acido cloridrico 37%), al fine di ottenere una resa di estrazione maggiore. I risultati migliori sono associati all’estrazione con acido cloridrico (37% p/v). Sugli estratti ottenuti, sono state valutate in vitro l’attività antiossidante ed anti-tirosinasica. In accordo con il contenuto di antocianine, l’attività antiossidante più elevata è stata associata ai campioni con acido cloridrico (37% p/v). L’attività anti-tirosinasica, simile tra gli estratti con i singoli acidi, risulta essere significativamente maggiore rispetto agli estratti standard.

Ottimizzazione di un protocollo per l'estrazione di antocianine da materiale di scarto della lavorazione dello zafferano.

REBEGEA, CODRINA ALEXANDRA
2021/2022

Abstract

La produzione dello zafferano prevede l’utilizzo dei soli stigmi del fiore di Crocus sativus L. (Cs), mentre la restante parte viene eliminata. Questo genera, anche per la produzione di un solo chilogrammo di spezia, quantità elevate di residui biologici, con uno spreco a livello economico ed un impatto a livello ambientale. Numerosi articoli presenti in letteratura sottolineano come i tepali di Cs presentino un fitocomplesso ricco in composti bioattivi, con un grande potenziale di utilizzo nell’industria farmaceutica, cosmetica e nutraceutica. Di grande interesse, all’interno del fitocomplesso di Cs, è la classe delle antocianine, dotate di potere antiossidante. Il presente elaborato di tesi ha come scopo l’ottimizzazione dell’estrazione delle antocianine, partendo da materiale di scarto della lavorazione dello zafferano. Sono state messe a confronto metodiche estrattive convenzionali (macerazione, ultrasuoni e Soxleth) con tre metodiche estrattive che utilizzano l’ambiente acido (acido tartarico, acido ascorbico, acido cloridrico 37%), al fine di ottenere una resa di estrazione maggiore. I risultati migliori sono associati all’estrazione con acido cloridrico (37% p/v). Sugli estratti ottenuti, sono state valutate in vitro l’attività antiossidante ed anti-tirosinasica. In accordo con il contenuto di antocianine, l’attività antiossidante più elevata è stata associata ai campioni con acido cloridrico (37% p/v). L’attività anti-tirosinasica, simile tra gli estratti con i singoli acidi, risulta essere significativamente maggiore rispetto agli estratti standard.
2021
Optimization of a protocol for the extraction of anthocyanins from waste material from saffron processing.
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