La Food and Agriculture Organization of the United Nations (FAO) ha stimato che circa un terzo del cibo prodotto e destinato a uso umano, viene scartato o sprecato cioè circa 1,3 miliardi di tonnellate all’anno nel mondo. Il problema della gestione di questi rifiuti rappresenta una priorità a causa del loro importante contributo ai problemi ambientali, economici e sociali. Con il termine “upcycling” ci si riferisce al processo attraverso il quale i materiali di scarto vengono convertiti in nuovi materiali o prodotti con un maggior valore e/o qualità. Questo processo si inserisce all’interno del concetto di economia circolare perché rappresenta una delle soluzioni per la valorizzazione dei rifiuti alimentari che spesso sono ricchi di composti bioattivi, vitamine, minerali essenziali, acidi fenolici, acidi grassi, enzimi, fitonutrienti e pigmenti. La loro composizione, unita alla crescente ricerca di ingredienti naturali in alternativa alle sostanze sintetiche, ha determinato un aumento di interesse per i sottoprodotti alimentari come fonte economicamente vantaggiosa per la produzione di composti di alto valore in diversi settori industriali tra cui alimentare, nutraceutico, farmaceutico e cosmetico. Nell’industria cosmetica, una particolare attenzione è rivolta ai diversi composti bioattivi ottenibili dai sottoprodotti di origine vegetale che, grazie alle capacità antiossidanti e antiradicaliche, possono trovare un’applicazione nel trattamento anti-age della pelle. Il caffè è una delle bevande più consumate al mondo ed è la seconda merce più scambiata dopo il petrolio. Lungo le diverse fasi che portano dal frutto alla tazza di caffè, si ha la generazione di ingenti quantità di sottoprodotti tra cui i fondi di caffè esausto, spent coffee grounds, che sono prodotti sia durante la produzione industriale del caffè solubile, sia dopo la preparazione della bevanda mediante estrazione con acqua calda attraverso diversi metodi. La valorizzazione di questo sottoprodotto rappresenta un modo innovativo ed ecologico per contribuire allo sviluppo sostenibile e promuovere l'uso di fonti alternative di composti bioattivi con potenziale valore di mercato. Un particolare interesse è rivolto ai composti fenolici, presenti nei fondi di caffè esausto, a causa del loro alto valore commerciale e dei loro potenziali benefici per la salute. Questo progetto di tesi è stato svolto con l’obiettivo di indagare l’attività antiossidante del caffè esausto, ottenuto dopo la preparazione della bevanda mediante una macchina da bar per la preparazione dell’espresso, confrontandolo con il caffè tostato e macinato. Si è andati a determinare il contenuto totale di polifenoli e l’attività antiradicalica con lo scopo di valutarne il possibile utilizzo in formulazioni cosmetiche. Si è visto che formulazioni a base di caffè esausto, come creme o detergenti, potrebbero da una parte esercitare un’azione esfoliante grazie alle particelle abrasive solide della polvere di caffè, e dall’altra fornire un’azione antiossidante utile al trattamento dello stress ossidativo a carico della pelle, grazie alla presenza di polifenoli. Inoltre l’impiego del caffè esausto in ambito cosmetico rappresenta un vantaggio per l’ambiente perché può contribuire alla gestione delle ingenti quantità di rifiuti alimentari, ma può apportare anche un vantaggio economico per l’azienda cosmetica perché da una parte può soddisfare la crescente richiesta di ingredienti di origine naturale e sostenibili da parte dei consumatori, e dall’altra influenzare l’immagine del brand cosmetico perché rappresenta un dichiarato impegno verso la sostenibilità.
Upcycling nell’industria cosmetica: valorizzazione dell’attività antiossidante del caffè esausto in formulazioni cosmetiche
PELIZZOLA, ANNA
2021/2022
Abstract
La Food and Agriculture Organization of the United Nations (FAO) ha stimato che circa un terzo del cibo prodotto e destinato a uso umano, viene scartato o sprecato cioè circa 1,3 miliardi di tonnellate all’anno nel mondo. Il problema della gestione di questi rifiuti rappresenta una priorità a causa del loro importante contributo ai problemi ambientali, economici e sociali. Con il termine “upcycling” ci si riferisce al processo attraverso il quale i materiali di scarto vengono convertiti in nuovi materiali o prodotti con un maggior valore e/o qualità. Questo processo si inserisce all’interno del concetto di economia circolare perché rappresenta una delle soluzioni per la valorizzazione dei rifiuti alimentari che spesso sono ricchi di composti bioattivi, vitamine, minerali essenziali, acidi fenolici, acidi grassi, enzimi, fitonutrienti e pigmenti. La loro composizione, unita alla crescente ricerca di ingredienti naturali in alternativa alle sostanze sintetiche, ha determinato un aumento di interesse per i sottoprodotti alimentari come fonte economicamente vantaggiosa per la produzione di composti di alto valore in diversi settori industriali tra cui alimentare, nutraceutico, farmaceutico e cosmetico. Nell’industria cosmetica, una particolare attenzione è rivolta ai diversi composti bioattivi ottenibili dai sottoprodotti di origine vegetale che, grazie alle capacità antiossidanti e antiradicaliche, possono trovare un’applicazione nel trattamento anti-age della pelle. Il caffè è una delle bevande più consumate al mondo ed è la seconda merce più scambiata dopo il petrolio. Lungo le diverse fasi che portano dal frutto alla tazza di caffè, si ha la generazione di ingenti quantità di sottoprodotti tra cui i fondi di caffè esausto, spent coffee grounds, che sono prodotti sia durante la produzione industriale del caffè solubile, sia dopo la preparazione della bevanda mediante estrazione con acqua calda attraverso diversi metodi. La valorizzazione di questo sottoprodotto rappresenta un modo innovativo ed ecologico per contribuire allo sviluppo sostenibile e promuovere l'uso di fonti alternative di composti bioattivi con potenziale valore di mercato. Un particolare interesse è rivolto ai composti fenolici, presenti nei fondi di caffè esausto, a causa del loro alto valore commerciale e dei loro potenziali benefici per la salute. Questo progetto di tesi è stato svolto con l’obiettivo di indagare l’attività antiossidante del caffè esausto, ottenuto dopo la preparazione della bevanda mediante una macchina da bar per la preparazione dell’espresso, confrontandolo con il caffè tostato e macinato. Si è andati a determinare il contenuto totale di polifenoli e l’attività antiradicalica con lo scopo di valutarne il possibile utilizzo in formulazioni cosmetiche. Si è visto che formulazioni a base di caffè esausto, come creme o detergenti, potrebbero da una parte esercitare un’azione esfoliante grazie alle particelle abrasive solide della polvere di caffè, e dall’altra fornire un’azione antiossidante utile al trattamento dello stress ossidativo a carico della pelle, grazie alla presenza di polifenoli. Inoltre l’impiego del caffè esausto in ambito cosmetico rappresenta un vantaggio per l’ambiente perché può contribuire alla gestione delle ingenti quantità di rifiuti alimentari, ma può apportare anche un vantaggio economico per l’azienda cosmetica perché da una parte può soddisfare la crescente richiesta di ingredienti di origine naturale e sostenibili da parte dei consumatori, e dall’altra influenzare l’immagine del brand cosmetico perché rappresenta un dichiarato impegno verso la sostenibilità.È consentito all'utente scaricare e condividere i documenti disponibili a testo pieno in UNITESI UNIPV nel rispetto della licenza Creative Commons del tipo CC BY NC ND.
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https://hdl.handle.net/20.500.14239/15400