Introduzione. L’attività fisica può ridurre l’incidenza delle patologie croniche ed è associata ad una migliore qualità della vita. Ad oggi esistono dei criteri minimi da soddisfare in tema preventivo ma non è mai stato dimostrato quale sia l’allenamento più efficace per contrastare gli effetti negativi dell’inattività. Obiettivi. L’obiettivo di questo lavoro è stato valutare in maniera preliminare gli effetti di 14 giorni di inattività e comparare i conseguenti adattamenti indotti dall’allenamento alla forza o all’endurance in soggetti giovani. Materiali e metodi. 3 partecipanti sono stati sottoposti ad un periodo di inattività di 14 giorni, seguito da 9 sessioni di allenamento nell’arco di 2 settimane; due hanno eseguito attività di endurance e uno di forza. All’inizio, al termine dell’inattività e dopo l’allenamento, sono state eseguite valutazioni cardio-polmonari su cicloergometro, neuromuscolari ed ecografiche. Risultati e conclusioni. Durante i 14 giorni di decondizionamento i partecipanti hanno significativamente ridotto il quantitativo di passi giornaliero (-79% rispetto al basale) e tutti hanno portato a termine le sessioni di allenamento previste. Il decondizionamento ha avuto un effetto negativo sui parametri cardio-polmonari in entrambi in gruppi, ma solo il gruppo allenato all’endurance è riuscito a ripristinarli. Nonostante il periodo di inattività abbia indotto un decremento dell’area di sezione del Vasto Laterale e della forza, l’allenamento è stato efficace nel ripristinare questi parametri in entrambi i gruppi. Dai dati preliminari sembra che l’allenamento di forza non sia efficace nel migliorare i parametri cardio-polmonari e quindi si può ipotizzare che l’allenamento di endurance possa essere la strategia indicata da attuare dopo un periodo di decondizionamento.
Adattamenti fisiologici in risposta ad un periodo di inattività e successivo ricondizionamento fisico: studio pilota in partecipanti giovani adulti
GIUSTI, LETIZIA
2021/2022
Abstract
Introduzione. L’attività fisica può ridurre l’incidenza delle patologie croniche ed è associata ad una migliore qualità della vita. Ad oggi esistono dei criteri minimi da soddisfare in tema preventivo ma non è mai stato dimostrato quale sia l’allenamento più efficace per contrastare gli effetti negativi dell’inattività. Obiettivi. L’obiettivo di questo lavoro è stato valutare in maniera preliminare gli effetti di 14 giorni di inattività e comparare i conseguenti adattamenti indotti dall’allenamento alla forza o all’endurance in soggetti giovani. Materiali e metodi. 3 partecipanti sono stati sottoposti ad un periodo di inattività di 14 giorni, seguito da 9 sessioni di allenamento nell’arco di 2 settimane; due hanno eseguito attività di endurance e uno di forza. All’inizio, al termine dell’inattività e dopo l’allenamento, sono state eseguite valutazioni cardio-polmonari su cicloergometro, neuromuscolari ed ecografiche. Risultati e conclusioni. Durante i 14 giorni di decondizionamento i partecipanti hanno significativamente ridotto il quantitativo di passi giornaliero (-79% rispetto al basale) e tutti hanno portato a termine le sessioni di allenamento previste. Il decondizionamento ha avuto un effetto negativo sui parametri cardio-polmonari in entrambi in gruppi, ma solo il gruppo allenato all’endurance è riuscito a ripristinarli. Nonostante il periodo di inattività abbia indotto un decremento dell’area di sezione del Vasto Laterale e della forza, l’allenamento è stato efficace nel ripristinare questi parametri in entrambi i gruppi. Dai dati preliminari sembra che l’allenamento di forza non sia efficace nel migliorare i parametri cardio-polmonari e quindi si può ipotizzare che l’allenamento di endurance possa essere la strategia indicata da attuare dopo un periodo di decondizionamento.È consentito all'utente scaricare e condividere i documenti disponibili a testo pieno in UNITESI UNIPV nel rispetto della licenza Creative Commons del tipo CC BY NC ND.
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https://hdl.handle.net/20.500.14239/15420