Le malattie cardiovascolari sono ancora oggi la principale causa di mortalità al mondo e l’infarto miocardico acuto (IMA) costituisce uno dei principali responsabili di questo fenomeno. In contesto urgentistico, risulta fondamentale stratificare adeguatamente la prognosi a breve termine dei pazienti con IMA, in modo da poter allocare adeguatamente le risorse disponibili. I principali score presenti in letteratura volti a questo scopo, il GRACE, il TIMI e l’HEART Score, non sempre risultano adeguati alla gestione dell’IMA in Pronto Soccorso e sembrano lasciare aperta la possibilità di un miglioramento. Il nostro studio è dunque volto a testare tali score su una nuova coorte di pazienti, cercando dei parametri che, inseriti negli score stessi, ne migliorino sensibilmente le capacità predittive. Materiali e metodi. È stato effettuato uno studio retrospettivo osservazionale monocentrico su una serie consecutiva di 739 pazienti con diagnosi di IMA trattati presso il Pronto Soccorso del Policlinico San Matteo di Pavia nel triennio 2019-2021. Su tale popolazione è stata testata la capacità degli score attualmente disponibili in letteratura di predire la prognosi fino a 12 mesi in relazione ai Major Adverse Cardiovascular Events (MACE); successivamente, sono stati costruiti e testati due nuovi score. Risultati. Tra i tre score originali, solo il GRACE ha dimostrato una capacità predittiva sufficiente (c-statistic=0,796), mentre l’HEART e il TIMI si sono rivelati inadeguati (c-statistic rispettivamente di 0,534 e 0,546). I parametri maggiormente correlati (p-value <0,001) alla prognosi della nostra casistica sono risultati essere la frazione di eiezione (FE) del ventricolo sinistro e l’emoglobina (Hb). Tali parametri, una volta inseriti nei predetti score, hanno dimostrato di poter migliorare la stratificazione prognostica di tutti e tre, sia singolarmente che in combinazione: sono dunque stati creati l’nGRACE (c-statistic=0,832), e l’H2E2ART (c-statistic=0,74) Score. Conclusioni. Frazione di eiezione ed emoglobina sono parametri ampiamente disponibili, di rilevazione rapida, semplice ed economica che permettono di migliorare sensibilmente la stratificazione prognostica dei pazienti con infarto miocardico acuto, se adeguatamente inseriti negli score già esistenti. Allo scopo di decidere quali pazienti indirizzare a trattamenti più aggressivi e a reparti a maggior intensità di cura, sarebbe opportuno diffondere l’utilizzo dei nuovi score da noi elaborati e condividerlo con i colleghi cardiologi e internisti.

La stratificazione prognostica in emergenza/urgenza del paziente con sindrome coronarica acuta: analisi degli score esistenti e proposte di miglioramento.

BRIZZI, LUIGI FILIPPO
2022/2023

Abstract

Le malattie cardiovascolari sono ancora oggi la principale causa di mortalità al mondo e l’infarto miocardico acuto (IMA) costituisce uno dei principali responsabili di questo fenomeno. In contesto urgentistico, risulta fondamentale stratificare adeguatamente la prognosi a breve termine dei pazienti con IMA, in modo da poter allocare adeguatamente le risorse disponibili. I principali score presenti in letteratura volti a questo scopo, il GRACE, il TIMI e l’HEART Score, non sempre risultano adeguati alla gestione dell’IMA in Pronto Soccorso e sembrano lasciare aperta la possibilità di un miglioramento. Il nostro studio è dunque volto a testare tali score su una nuova coorte di pazienti, cercando dei parametri che, inseriti negli score stessi, ne migliorino sensibilmente le capacità predittive. Materiali e metodi. È stato effettuato uno studio retrospettivo osservazionale monocentrico su una serie consecutiva di 739 pazienti con diagnosi di IMA trattati presso il Pronto Soccorso del Policlinico San Matteo di Pavia nel triennio 2019-2021. Su tale popolazione è stata testata la capacità degli score attualmente disponibili in letteratura di predire la prognosi fino a 12 mesi in relazione ai Major Adverse Cardiovascular Events (MACE); successivamente, sono stati costruiti e testati due nuovi score. Risultati. Tra i tre score originali, solo il GRACE ha dimostrato una capacità predittiva sufficiente (c-statistic=0,796), mentre l’HEART e il TIMI si sono rivelati inadeguati (c-statistic rispettivamente di 0,534 e 0,546). I parametri maggiormente correlati (p-value <0,001) alla prognosi della nostra casistica sono risultati essere la frazione di eiezione (FE) del ventricolo sinistro e l’emoglobina (Hb). Tali parametri, una volta inseriti nei predetti score, hanno dimostrato di poter migliorare la stratificazione prognostica di tutti e tre, sia singolarmente che in combinazione: sono dunque stati creati l’nGRACE (c-statistic=0,832), e l’H2E2ART (c-statistic=0,74) Score. Conclusioni. Frazione di eiezione ed emoglobina sono parametri ampiamente disponibili, di rilevazione rapida, semplice ed economica che permettono di migliorare sensibilmente la stratificazione prognostica dei pazienti con infarto miocardico acuto, se adeguatamente inseriti negli score già esistenti. Allo scopo di decidere quali pazienti indirizzare a trattamenti più aggressivi e a reparti a maggior intensità di cura, sarebbe opportuno diffondere l’utilizzo dei nuovi score da noi elaborati e condividerlo con i colleghi cardiologi e internisti.
2022
Prognostic stratification in the Emergency Department of patients diagnosed with acute coronary syndrome: analysis of existing scores and proposals for improvement.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14239/15948