La sentenza 242/2019 della Corte costituzionale ha segnato un punto di svolta in materia di fine vita in Italia, legittimando, per alcune categorie di malati e a determinate condizioni, il suicidio medicalmente assistito. Partendo dall'affermazione del diritto al consenso informato, storicamente iniziata dopo la seconda guerra mondiale, si ripercorre il cammino che ha portato alla situazione odierna. In particolare, vengono analizzati i diritti costituzionali alla base del diritto di autodeterminazione, unanimemente riconosciuto come prodotto del combinato disposto degli artt. 32, 2 e 13 Cost. Vengono analizzate anche le fonti sovranazionali e, in particolare, alcune delle sentenze più significative della Corte europea dei diritti dell'uomo. Vengono analizzati anche i casi giurisprudenziali che più di ogni altro hanno portato a un'evoluzione poi sfociata nella legge 210 del 2017 sul consenso informato: il caso Welby e il caso Englaro. Infine, viene preso in considerazione il cd. caso Cappato/Antoniani che ha portato alla pronuncia della Corte costituzionale e ne vengono seguiti gli sviluppi e le attuali difficoltà di applicazione pratica delle indicazioni date dalla sentenza n. 242/2019.
IL DIRITTO AL FINE VITA
CARCANO, MARIA ANTONIA RITA
2020/2021
Abstract
La sentenza 242/2019 della Corte costituzionale ha segnato un punto di svolta in materia di fine vita in Italia, legittimando, per alcune categorie di malati e a determinate condizioni, il suicidio medicalmente assistito. Partendo dall'affermazione del diritto al consenso informato, storicamente iniziata dopo la seconda guerra mondiale, si ripercorre il cammino che ha portato alla situazione odierna. In particolare, vengono analizzati i diritti costituzionali alla base del diritto di autodeterminazione, unanimemente riconosciuto come prodotto del combinato disposto degli artt. 32, 2 e 13 Cost. Vengono analizzate anche le fonti sovranazionali e, in particolare, alcune delle sentenze più significative della Corte europea dei diritti dell'uomo. Vengono analizzati anche i casi giurisprudenziali che più di ogni altro hanno portato a un'evoluzione poi sfociata nella legge 210 del 2017 sul consenso informato: il caso Welby e il caso Englaro. Infine, viene preso in considerazione il cd. caso Cappato/Antoniani che ha portato alla pronuncia della Corte costituzionale e ne vengono seguiti gli sviluppi e le attuali difficoltà di applicazione pratica delle indicazioni date dalla sentenza n. 242/2019.È consentito all'utente scaricare e condividere i documenti disponibili a testo pieno in UNITESI UNIPV nel rispetto della licenza Creative Commons del tipo CC BY NC ND.
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https://hdl.handle.net/20.500.14239/1600