L’insulina è un ormone di natura proteica prodotto dalle cellule β delle isole di Langerhans, è costituita da due catene polipeptidiche, α e β, tenute insieme da ponti disolfuro. L’insulina regola principalmente il metabolismo dei carboidrati, in campo terapeutico viene impiegata nel trattamento del diabete mellito di tipo I, una patologia cronica caratterizzata da iperglicemia dovuta a una ridotta sintesi e secrezione di insulina. L’insulina è comunemente utilizzata come farmaco ipoglicemizzante perché è in grado di controllare e mantenere in un intervallo normale i livelli di glicemia nei pazienti diabetici. Per la terapia del diabete sono disponibili in commercio insuline umane biosintetiche, insuline umane semisintetiche e analoghi dell’insulina. Gli analoghi dell’insulina differiscono nella sequenza amminoacidica della catena β del peptide e possono essere distinti in base alla velocità e alla durata d’azione in: insuline ultrarapide, insuline rapide, insuline intermedie e insuline basali. Una somministrazione eccessiva di insulina esogena può portare alla morte per ipoglicemia. L’identificazione della morte per overdose da insulina, accidentale o intenzionale, è estremamente difficile. Per indentificare l’uso di insulina esogena può essere utile considerare il rapporto tra insulina e peptide C, secreti entrambi dal pancreas in concentrazioni equimolari. Un rapporto insulina/peptide C maggiore di 1 indica la somministrazione di insulina esogena. Il metodo più comunemente utilizzato per rilevare e quantificare l’insulina nei campioni biologici è il dosaggio radioimmunologico (RIA). Un altro metodo molto utilizzato è la cromatografia liquida con spettrometria di massa tandem (LC MS/MS). Gli analoghi sintetici dell’insulina mostrano spesso una reattività crociata all’analisi RIA e possono quindi produrre risultati fuorvianti. Per differenziare e quantificare accuratamente l’insulina e i suoi analoghi è possibile utilizzare la tecnica LC-MS/MS. In ambito forense la matrice più comunemente raccolta e sottoposta all’analisi tossicologica post-mortem per l’identificazione di un overdose da insulina è il sangue che però, dopo il decesso, subisce una rapida decomposizione andando incontro a coagulazione ed emolisi. Per questo motivo è importante identificare e raccogliere matrici biologiche alternative per indagare la causa di morte come l’umor vitreo (VH) che, a differenza del sangue, dopo la morte non subisce emolisi, garantendo così una maggiore stabilità dell’insulina nei campioni post-mortem. Nella pratica forense identificare l’insulina come causa di morte rimane ancora oggi una sfida, sebbene la ricerca in materia abbia compiuto alcuni progressi sono necessarie ulteriori ricerche per standardizzare le analisi del sovradosaggio di insulina post-mortem, sia per quanto riguarda i principi di raccolta e conservazione dei campioni, sia per quanto concerne i metodi analitici utilizzati e l'interpretazione dei risultati ottenuti.
Criticità analitiche ed interpretative e prospettive future nelle morti da sovradosaggio di insulina in tossicologia forense
BISANTI, LETIZIA
2022/2023
Abstract
L’insulina è un ormone di natura proteica prodotto dalle cellule β delle isole di Langerhans, è costituita da due catene polipeptidiche, α e β, tenute insieme da ponti disolfuro. L’insulina regola principalmente il metabolismo dei carboidrati, in campo terapeutico viene impiegata nel trattamento del diabete mellito di tipo I, una patologia cronica caratterizzata da iperglicemia dovuta a una ridotta sintesi e secrezione di insulina. L’insulina è comunemente utilizzata come farmaco ipoglicemizzante perché è in grado di controllare e mantenere in un intervallo normale i livelli di glicemia nei pazienti diabetici. Per la terapia del diabete sono disponibili in commercio insuline umane biosintetiche, insuline umane semisintetiche e analoghi dell’insulina. Gli analoghi dell’insulina differiscono nella sequenza amminoacidica della catena β del peptide e possono essere distinti in base alla velocità e alla durata d’azione in: insuline ultrarapide, insuline rapide, insuline intermedie e insuline basali. Una somministrazione eccessiva di insulina esogena può portare alla morte per ipoglicemia. L’identificazione della morte per overdose da insulina, accidentale o intenzionale, è estremamente difficile. Per indentificare l’uso di insulina esogena può essere utile considerare il rapporto tra insulina e peptide C, secreti entrambi dal pancreas in concentrazioni equimolari. Un rapporto insulina/peptide C maggiore di 1 indica la somministrazione di insulina esogena. Il metodo più comunemente utilizzato per rilevare e quantificare l’insulina nei campioni biologici è il dosaggio radioimmunologico (RIA). Un altro metodo molto utilizzato è la cromatografia liquida con spettrometria di massa tandem (LC MS/MS). Gli analoghi sintetici dell’insulina mostrano spesso una reattività crociata all’analisi RIA e possono quindi produrre risultati fuorvianti. Per differenziare e quantificare accuratamente l’insulina e i suoi analoghi è possibile utilizzare la tecnica LC-MS/MS. In ambito forense la matrice più comunemente raccolta e sottoposta all’analisi tossicologica post-mortem per l’identificazione di un overdose da insulina è il sangue che però, dopo il decesso, subisce una rapida decomposizione andando incontro a coagulazione ed emolisi. Per questo motivo è importante identificare e raccogliere matrici biologiche alternative per indagare la causa di morte come l’umor vitreo (VH) che, a differenza del sangue, dopo la morte non subisce emolisi, garantendo così una maggiore stabilità dell’insulina nei campioni post-mortem. Nella pratica forense identificare l’insulina come causa di morte rimane ancora oggi una sfida, sebbene la ricerca in materia abbia compiuto alcuni progressi sono necessarie ulteriori ricerche per standardizzare le analisi del sovradosaggio di insulina post-mortem, sia per quanto riguarda i principi di raccolta e conservazione dei campioni, sia per quanto concerne i metodi analitici utilizzati e l'interpretazione dei risultati ottenuti.È consentito all'utente scaricare e condividere i documenti disponibili a testo pieno in UNITESI UNIPV nel rispetto della licenza Creative Commons del tipo CC BY NC ND.
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https://hdl.handle.net/20.500.14239/16010