Lo scopo di questa tesi è di produrre una carta geologica di una porzione di Alpi Liguri caratterizzata da complesse relazioni stratigrafiche e strutturali. Il rilevamento di quest’area è funzionale alla realizzazione del foglio N° 245 Albenga all’interno del progetto CARG. L’area studio è situata in una zona ricca di falde, scollamenti, sovrascorrimenti e faglie generatesi sia durante l’Orogenesi Varisica, le fasi di rifting Mesozoiche e l’Orogenesi Alpina. In particolare, molte delle componenti tettoniche Varisiche e Mesozoiche sono state riattivate durante l’orogenesi più recente Alpina che ha incrementato la difficoltà interpretativa dell’area. Ci troviamo in una porzione di crosta intermedia tra il dominio continentale Brianzonese Interno e quello transizionale Prepiemontese. Molto probabilmente su una sezione di ex rampa/piattaforma carbonatica che ha subito fenomeni tettonici di Uplift-subsidenza relativa rispetto ai blocchi interni ed esterni durante il Triassico superiore e Giurassico Medio e che ha comportato una differenziazione paleoambientale e, di conseguenza, litologica non indifferente. La presenza di Gap sedimentari nel Brianzonese interno e l’incremento di processi di weathering chimico e fisico durati 50 Ma hanno comportato una ulteriore problematica di correlazione con l’area circostante. Durante lo svolgimento di questa tesi sono stati prodotti diversi modelli strutturali mirati all’interpretazione paleoambientale-deposizionale delle formazioni conosciute in letteratura; questo per facilitare un successivo studio di dettaglio della successione con conseguente sviluppo di sezioni geologiche e carta geologica con adeguata scala. In particolare, tre modelli principali sono stati sviluppati e coprono i periodi: Permiano superiore-Triassico Inferiore, Triassico Inferiore-Giurassico Inferiore, Giurassico Inferiore- Giurassico Superiore. Questa suddivisione è stata effettuata tenendo conto non solo degli effetti della tettonica locale ma anche tenendo in considerazione le tipologie di formazioni che si sono deposte. Partendo da un ambiente subacqueo nel Triassico inferiore con la deposizione delle Dolomie di san Pietro dei Monti, passiamo al Giurassico Inferiore quando eventi di tettonica estensionale hanno portato al rialzamento del dominio denominato Brianzonese Interno, rispetto al dominio Prepiemontese. Questa disparità topografica ha portato una disparità sia nello spessore sia nel tipo di litologia delle formazioni depostesi. Ci troviamo in un periodo di emersione del dominio Brianzonese Interno nel quale, dopo la deposizione delle Dolomie di San Pietro dei Monti, non si risconta alcuna se non sporadica deposizione di carbonati (un paio di metri). Questo è in netto contrasto con l’instaurazione di una piattaforma carbonatica (a partire dal Carnico/Norico) in tutto il dominio Prepiemontese che ha registrato un progressivo annegamento di quest’ultima per un periodo di circa 50 milioni di anni. Dopo questo periodo di non deposizione avvenuto nel Brianzonese Interno, si registra un apporto sedimentario di quantità notevole provenire da quest’ultimo e diretto verso il Prepiemontese; questo è noto grazie alla presenza di sedimenti silicoclastici, quali conglomerati e brecce, al di sopra dei carbonati depostisi nel Prepiemontese durante il Giurassico Inferiore. Queste brecce, conosciute sin dagli anni ’90, costituiscono oggi una novità sia dal punto di vista stratigrafico, sia dal punto di vista paleogeografico; si propone in questa tesi non solamente un rilevamento dell’areale ma anche una nuova interpretazione per questa formazione denominata Brecce di Monte Pennino che, secondo l’ipotesi paleogeografica proposta, rappresenterebbe la parte più prossimale al margine continentale del dominio Prepiemontese.

Rilevamento Geologico dei terreni Prepiemontesi compresi tra il Colle San Bernardo ed il Colle Scravaion

FRATTINI, DAVIDE
2022/2023

Abstract

Lo scopo di questa tesi è di produrre una carta geologica di una porzione di Alpi Liguri caratterizzata da complesse relazioni stratigrafiche e strutturali. Il rilevamento di quest’area è funzionale alla realizzazione del foglio N° 245 Albenga all’interno del progetto CARG. L’area studio è situata in una zona ricca di falde, scollamenti, sovrascorrimenti e faglie generatesi sia durante l’Orogenesi Varisica, le fasi di rifting Mesozoiche e l’Orogenesi Alpina. In particolare, molte delle componenti tettoniche Varisiche e Mesozoiche sono state riattivate durante l’orogenesi più recente Alpina che ha incrementato la difficoltà interpretativa dell’area. Ci troviamo in una porzione di crosta intermedia tra il dominio continentale Brianzonese Interno e quello transizionale Prepiemontese. Molto probabilmente su una sezione di ex rampa/piattaforma carbonatica che ha subito fenomeni tettonici di Uplift-subsidenza relativa rispetto ai blocchi interni ed esterni durante il Triassico superiore e Giurassico Medio e che ha comportato una differenziazione paleoambientale e, di conseguenza, litologica non indifferente. La presenza di Gap sedimentari nel Brianzonese interno e l’incremento di processi di weathering chimico e fisico durati 50 Ma hanno comportato una ulteriore problematica di correlazione con l’area circostante. Durante lo svolgimento di questa tesi sono stati prodotti diversi modelli strutturali mirati all’interpretazione paleoambientale-deposizionale delle formazioni conosciute in letteratura; questo per facilitare un successivo studio di dettaglio della successione con conseguente sviluppo di sezioni geologiche e carta geologica con adeguata scala. In particolare, tre modelli principali sono stati sviluppati e coprono i periodi: Permiano superiore-Triassico Inferiore, Triassico Inferiore-Giurassico Inferiore, Giurassico Inferiore- Giurassico Superiore. Questa suddivisione è stata effettuata tenendo conto non solo degli effetti della tettonica locale ma anche tenendo in considerazione le tipologie di formazioni che si sono deposte. Partendo da un ambiente subacqueo nel Triassico inferiore con la deposizione delle Dolomie di san Pietro dei Monti, passiamo al Giurassico Inferiore quando eventi di tettonica estensionale hanno portato al rialzamento del dominio denominato Brianzonese Interno, rispetto al dominio Prepiemontese. Questa disparità topografica ha portato una disparità sia nello spessore sia nel tipo di litologia delle formazioni depostesi. Ci troviamo in un periodo di emersione del dominio Brianzonese Interno nel quale, dopo la deposizione delle Dolomie di San Pietro dei Monti, non si risconta alcuna se non sporadica deposizione di carbonati (un paio di metri). Questo è in netto contrasto con l’instaurazione di una piattaforma carbonatica (a partire dal Carnico/Norico) in tutto il dominio Prepiemontese che ha registrato un progressivo annegamento di quest’ultima per un periodo di circa 50 milioni di anni. Dopo questo periodo di non deposizione avvenuto nel Brianzonese Interno, si registra un apporto sedimentario di quantità notevole provenire da quest’ultimo e diretto verso il Prepiemontese; questo è noto grazie alla presenza di sedimenti silicoclastici, quali conglomerati e brecce, al di sopra dei carbonati depostisi nel Prepiemontese durante il Giurassico Inferiore. Queste brecce, conosciute sin dagli anni ’90, costituiscono oggi una novità sia dal punto di vista stratigrafico, sia dal punto di vista paleogeografico; si propone in questa tesi non solamente un rilevamento dell’areale ma anche una nuova interpretazione per questa formazione denominata Brecce di Monte Pennino che, secondo l’ipotesi paleogeografica proposta, rappresenterebbe la parte più prossimale al margine continentale del dominio Prepiemontese.
2022
Geological Survey of the Prepiedmont domain located between the Colle San Bernardo and the Colle Scravaion
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14239/16087